MotoGP: Bridgestone analizza il weekend del Sachsenring

La pista tedesca ha promosso la casa giapponese a pieni voti

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Quello del Sashsenring era sulla carta una dei circuiti più impegnativi per la Bridgestone. Il circuito è infatti caratterizzato da un alto livello di grip, da solo 3 curve a destra contro 10 a sinistra e da curve molte ampie. L’esame è stato passato a pieni voti e sabato è anche stato stabilito il nuovo record della pista, con Marc Marquez che ha battuto il precedente di Casey Stoner, risalente al 2008 e ottenuto con gomma da qualifica.

“Ci sono molti fattori che rendono il Sachsenring uno dei circuiti più  difficili della MotoGP per quanto riguarda lo sviluppo degli pneumatici. Prima di tutto, l’asfalto è molto abrasivo e provoca elevati tassi di usura, poi ci sono curve ampie e molte lunghe dove i piloti trascorrono lunghi periodi ad alti angoli di piega che causano temperature estreme sulla spalla sinistra del pneumatico posteriore – ha detto Shinji Aoki, Manager, Bridgestone Motorcycle Tyre Development Department – Inoltre, ci sono solo 3 curve a destra contro le 10 a sinistra e quindi dobbiamo far si che la spalla sinistra del pneumatico resista a temperature estreme, mentre la parte destra, che soffre del problema opposto, deve essere progettata per riscaldarsi velocemente e mantenere la temperatura. I saliscendi fanno poi si  che i pneumatici anteriori devono fornire un elevata stabilità in frenata. Guardando i risultati del weekend di gara, sono contento che siamo stati in grado di fornire una dotazione di pneumatici che abbia avuto il giusto equilibrio tra la sicurezza del pilota, prestazioni e durata. La gara è iniziata in condizioni miste con parti bagnate su un circuito che andava asciugandosi, ma in gara non c’è stata nessuna caduta, mentre un nuovo giro record assoluto è stato ottenuto da Marc Marquez nelle qualifiche del sabato.”

La partenza della gara è stata simile ad Assen. Qui al contrario si sono scelti pneumatici slick prima dello start (la maggior parte dei big è partita dalla pitlane dopo aver cambiato moto, ndr). Considerando parti del circuito che erano completamente bagnate, è stata una una decisione sorprendente?

“Assen e il Sachsenring offrono un diverso livello di grip. In Germania la maggior parte del circuito era abbastanza asciutta e questo ha permesso di far entrare subito in temperatura gli pneumatici. Questo è dovuto anche al lavoro di sviluppo che abbiamo fatto per migliorare le prestazioni di warm-up delle nostre gomme slick.”

Nelle qualifiche il sabato, Marc Marquez ha stabilito un nuovo giro record del circuito, battendo il record esistente che era stato stabilito con gomme da qualifica. Può spiegare la differenza fondamentale tra una gomma da qualifica e le gomme Bridgestone di oggi?

“Il vecchio record di qualifica al Sachsenring è stato ottenuto da Casey Stoner nel 2008 con gomme da qualifica Bridgestone, quando guidava la Ducati. La costruzione e i composti utilizzati in una gomma da qualifica sono progettati in modo che il pilota ha livelli estremamente elevati di aderenza per un breve periodo di tempo, a scapito della durata. Questi pneumatici sono stati impiegati durante l’era della concorrenza tra produttori al fine di garantire ai piloti la migliore posizione possibile. Questo è un ottimo indicatore di quanto sia importante il pneumatico sulla performance complessiva di una moto. Riuscire a farlo con un pneumatico che dura 30 giri contro i due di quello da qualifica è un risultato significativo. Marquez ha stabilito il nuovo record della pista sulla stessa combinazione di pneumatici che ha utilizzato per la gara e questo dimostra la versatilità della nostro attuale generazione di gomme slick MotoGP.”

Foto: Alex Farinelli

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