Rossi alla ricerca di nuovi stimoli… ‘Ma potrei anche continuare con Honda’….

Rossi:"Ho bisogno di nuovi stimoli" "Ma
potrei anche continuare con Honda"

Valentino Rossi, vincitore del terzo mondiale consecutivo in 500/MotoGp,
sarà ancora un pilota Honda nel 2004 oppure la prossima sfida sarà
vincere in Yamaha? "Bisognerà vedere cosa succede nei prossimi giorni
e vedere cosa voglio fare" ha dichiarato. "Sarebbe bello scegliere
una nuova sfida e anche continuare così. In tal caso la sfida sarebbe
quella di fare altri due anni con la Honda al massimo livello, cosa non facile.
Sinceramente non lo so".

"Ho sempre cercato sfide diverse" ha continuato Rossi. "Per rendere
al massimo ho bisogno di cose nuove, di evolvermi. Se uno sportivo pensa di
essere arrivato al top finisce tutta la magia. Quando pensi di essere il più
forte e di aver vinto tutto è meglio dire basta. Il mio è uno
sport difficile e rischioso e sono nella condizione in cui se faccio secondo
è una disfatta. Ecco, non è facile".

E Se Valentino temporeggia, a Tavullia, invece, tutti i tifosi danno per scontato
il suo passaggio alla Yamaha. "Speriamo di fare bene anche con la nuova
moto", è infatti la frase ricorrente tra il grande popolo del Dottore,
radunato domenica davanti al maxischermo per seguire il mondiale della Malesia
che ha consacrato Rossi campione per la terza volta consecutiva e "serial
winner" del motomondiale.

Ma il tormentone appare ancora lungi dal risolversi. A meno di colpi di scena,
per conoscere il futuro del pesarese ci sarà da attendere ancora un poco.
La Honda ha deciso di tentare di ricucire in extremis il rapporto, tant’è
che Carlo Fiorani, team manager di Hrc, ha lasciato in tutta fretta Sepang per
fare ritorno a Roma dove mercoledì parteciperà ad una videoconferenze
con il presidente kanazawa: oggetto del discorso la nuova bozza di contratto
presentata da Badioli venerdì scorso. Un tomo di dimensione notevole
che la Casa giapponese vuole subito iniziare a sviscerare nei suoi contenuti.

Strappare a Rossi più di quanto detto è veramente impossibile.
La voglia di parlare e raccontarsi c’è, quella di pensare al futuro decisamente
meno. "E’ il terzo titolo di fila, tra 500 e MotoGp, e ciò significa
che ho fatto un lavoro perfetto. Vincere il campionato vincendo la gara per
me è il massimo". Lo ha fatto praticamente sempre, con l’unica eccezione
del titolo in 125, il solo intascato con un piazzamento. "Sì, le
altre quattro volte ho vinto sempre la gara in cui ho chiuso il mondiale. Per
me era molto importante, anche se potevo limitarmi a fare il secondo posto alle
spalle di Gibernau. Vincendo il gusto che si prova è diverso. Anche se
siamo molto lontani dall’Italia, purtroppo".

A festeggiarlo erano giunti in Malesia mamma Stefania e il fratellino, al seguito
di venti fan, non papà Graziano che è da sempre allergico al volo.
"So anche che guardavano la gara in piazza a Tavullia – ha aggiunto Valentino
– e mi sarebbe piaciuto festeggiare li’, pero’ siamo qua…". Un mondiale
più difficile delle previsioni? "Lo scorso anno ho avuto sempre
più vantaggio in classifica e ho infilato molte più vittorie,
quest’anno ce la siamo giocata di più. E’ stata una stagione difficile
come me l’aspettavo però ho risposto bene. Non pensavo sinceramente di
riuscire a vincere sette gare. Mi sono prefissato, insieme al mio capotecnico
Jeremy Burgess, di lottare per la vittoria in tutte le gare. Il peggior distacco
al traguardo l’ho subito ad Assen, però le altre volte che ho perso sono
sempre arrivato a ridosso del primo". Tanto forte che può permettersi
il lusso di essere un po’ presuntuoso e arrogante col suo team. "Nel paddock
sì, nella vita di tutti i giorni non è così. In questo
mondo chiedo ciò che mi serve ma se non potessi farlo sarebbe un bel
problema".

Nel frattempo la sua scalata tra i miti dello sport continua. "Ho fatto
un passo in più – si è schernito Rossi – però queste cose
non devo dirle io. Fino al primo mondiale correre per me è stato soltanto
un gioco. Poi qualcosa è cambiato ma è rimasta, almeno a livello
di guidare, una parte di questo gioco. Prima il sogno era quello di correre
nel campionato del mondo, poi di vincere il mondiale nella 125, nella 250, nella
500 e così via. Non era sicuramente il mio sogno vincere cinque mondiali".

Divertendosi, tra gag e magliette. "Secondo me è una cosa molto
importante divertirsi. E’ più difficile andare a lavorare otto ore al
giorno in fabbrica però anche il nostro mestiere non è facile:
si sta sempre lontano da casa e soprattutto si hanno sempre molte pressioni
addosso. Riuscire a ritagliare un po’ di divertimento è fondamentale
per andare avanti molti anni". Quanti ancora? "E’ da un bel po’ che
corro, otto anni. Ora si inizia molto presto e io sono stato uno dei primi a
farlo, anche se adesso iniziano a 15 anni, non a 17 come ho fatto io. La mia
carriera spero che duri molto tempo ancora".

Fonte: Motomondiale.tv

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in MotoGP

Lascia un commento

You must be logged in to post a comment Login

Articoli correlati

SBK | Bimota ritorna nel WorldSBK nel 2025SBK | Bimota ritorna nel WorldSBK nel 2025
Primo Piano

SBK | Bimota ritorna nel WorldSBK nel 2025

Telaio sviluppato da Bimota e motore Kawasaki il team si chiamerà: Bimota by Kawasaki Racing Team
SBK Kawasaki-Bimota – Bimota farà il suo ritorno sulla scena mondiale nel 2025, entrando a far parte del Campionato Motul