MotoGP | Test Qatar, Morbidelli: “E’ bello essere qui. Vi chiedo ancora scusa per lo spavento”

"C'è un po' di invidia nel vedere gli altri guidare, perché io mi sento in grado di guidare" ha aggiunto il pilota italo-brasiliano

MotoGP | Test Qatar, Morbidelli: “E’ bello essere qui. Vi chiedo ancora scusa per lo spavento”MotoGP | Test Qatar, Morbidelli: “E’ bello essere qui. Vi chiedo ancora scusa per lo spavento”

MotoGP Ducati Pramac – Franco Morbidelli è in Qatar ma non per i test come gli altri piloti ma solo come spettatore.

Il pilota italo-brasiliano, dopo il brutto incidente occorso mentre si allenava a Portimao con altri piloti, è stato costretto a saltare tutti i giorni di test di questo 2024. Franky, cha ha avuto modo di provare la Ducati solo in occasione dei test di Valencia, tornerà in sella per la prima gara della stagione. Queste le parole di Morbidelli ai microfoni di Sky Sport MotoGP.

Dichiarazioni Franco Morbidelli Test Qatar MotoGP 2024

“E’ bello essere qui. Vi chiedo ancora scusa per lo spavento: chiedo ancora scusa a tutti i miei amici e a tutte le persone che mi vogliono bene e che ho visto molto preoccupate subito dopo l’incidente. Sto bene: è stato un grosso rischio, una cosa molto seria. Ma alla fine è andato tutto bene. Sono contento. Ci hanno dato l’ok per scendere in pista per la gara. Quindi potrò fare la prima gara ed è bellissimo. Non mi ricordo nulla dell’incidente quindi ero curioso di sentire cosa fosse successo da Alex e Marc Marquez, che sono stati i primi a venire a salvarmi: la storia è molto toccante, anche un po’ splatter. Li ho ringraziati di cuore entrambi e ho augurato loro buon divertimento per oggi. Sono andato a vederli in pista, sia loro che gli altri vanno tutti molto forte. Ho saltato questi 5 giorni di test, che sarebbero stati molto importanti per adattarsi alla nuova moto e al team. Ma sono potuto venire qui, ho visto le moto dal vivo e sto molto bene: posso mettermi in forma per la prima gara. In confronto a come sarebbe potuta andare, direi molto bene. Ora saliamo in moto il prima possibile per cercare di recuperare il tempo perduto. La paura non so se sia di più o di meno perché non mi ricordo assolutamente niente del mio incidente. Quindi non credo che avrò più paura quando risalirò in moto. C’è un po’ di invidia nel vedere gli altri guidare, perché io mi sento in grado di guidare. Ovviamente bisogna stare ancora molto attenti e non posso, però mi sento in grado. E poi c’è del fascino per queste moto: sono stato in pista e vanno tutti molto forte. Da fuori le moto fanno impressione”.

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