MotoGP – J. Burgess: ”Per me, dopo Michelangelo, è arrivato Valentino”

MotoGP – J. Burgess: ”Per me, dopo Michelangelo, è arrivato Valentino”MotoGP – J. Burgess: ”Per me, dopo Michelangelo, è arrivato Valentino”

Si legge sulla rivista Controcampo in edicola oggi tra gli altri i pareri di Jeremy Burgess e Davide Brivio su Valentino Rossi. Burgess ha definito Valentino un genio, il 2° che l’Italia ha avuto dopo Michelangelo. Davide Brivio invece svela i retroscena del passaggio di Rossi alla Yamaha. Il resto potrete leggerlo sulla rivista Controcampo.

Davide Brivio (Yamaha dal 2004)
“A partire dal giugno 2003 iniziammo a incontrarci di nascosto per porre le basi del suo passaggio alla Yamaha. Erano riunioni…carbonare, sempre di notte. A Donington salì sulla moto, ferma nel box, per la prima volta, felice come un bambino. A Brno, con Liv Jarvis (direttore operazioni Yamaha Europa), il suo manager Gibo Badioli, l’inseparabile Uccio e un altro amico ci trovammo sotto la tenda-hospitality della Clinica Mobile. Sentendo uno scooter avvicinarsi, ci nascondemmo tutti sotto il tavolo, poi Vale e Uccio uscirono e, mettendosi a mangiare dei biscotti rassicurarono la guardia che era venuta a controllare. Fu quella notte che avvenne la stretta di mano definitiva. Valentino disse ok, vengo con voi”.

Jeremy Burgess (dal 2000…)
“Venne da me nel box a Phillip Island, di nascosto, nel 1999, e subito si mise in sella alla moto con aria sognante. In 30 minuti capii quale era lo spirito di questo campione che già seguivo, e che avevo apprezzato in Malesia quando, nel ’98 da debuttante, cadde all’ultima curva nel tentativo di superare Harada. Nel primo test sulla 500, a Jerez, in poche ore aveva già cambiato lo stile di guida, affrontando in modo completamente diverso l’ultima curva. Il suo percorso, il suo approccio alle cose e alle corse, semplicemente perfetto. Primo, adattarsi per scoprire, capire; poi, apportare le modifiche, imporsi, suggerire. Mai vista in altri piloti, e ne ho avuti di campioni com me (Spencer, Gardner, Doohan), una cosa del genere. Mi permettete una battuta? Ogni 400 anni, l’Italia sforna un genio. Per me, dopo Michelangelo, è arrivato Valentino”.

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