MotoGP – Andrea Dovizioso e Lorenzo Savadori: italiani a confronto

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Sette sono gli anni che li dividono, ma sono tanti i punti che li accomunano. Entrambi hanno come terra d’origine la Romagna, zona famosa per la cultura delle due ruote, là dove le stradine di campagna aiutano un bambino a prendere confidenza con quella che loro chiamano “motore” (la moto, ndr). Simile è la carriera: inizio e primi successi in sella alle minimoto, per poi passare a un campionato monomarca (Aprilia Challenge per Dovi, Red Bull Rookies Cup per Savadori) e conquistando titoli a livello nazionale e internazionale (Campionato Italiano 125 per Savadori, Europeo per entrambi). Ora Lorenzo Savadori si appresta a compiere la sua prima stagione nel Motomondiale, in sella all’Aprilia 125 preparata dal team Fontana Racing mentre Andrea Dovizioso, che il mondiale in quella categoria lo vinse nel 2004, alla sua seconda stagione in MotoGP si ritrova nel team ufficiale Honda HRC.

Qui avrà tutti i mezzi a disposizione per ben figurare nella top class, dopo un buonissimo esordio a bordo della RC212V satellite del team JiR-Scot. In ogni caso i due centauri sono due grandi promesse per il futuro del motociclismo e su di loro si accentrano molte attenzioni degli addetti ai lavori e degli esperti. Abbiamo avuto modo di incontrare questi due piloti presso lo stand Red Bull (partner di entrambi) della Esibizione Internazionale del Ciclo e Motociclo (EICMA) e confrontarci con loro su diverse questioni. Savadori, nonostante la giovane età (15 anni compiuti lo scorso 4 Aprile), anche alla luce delle ottime prestazioni come wild-card in questa stagione nel Mondiale 125, non sembra porre su di sé troppa pressione:

“La vivo serenamente, mi fa piacere ma ancora non ho dimostrato niente. C’è ancora tantissimo da fare per vedere se vado forte e se potrò continuare. Speriamo di non dover deludere le persone che ripongono fiducia in me!”.

Riguardo agli obiettivi per il prossimo anno, il cesenate risponde:

“Si spera di dare il massimo in tutte le gare, sperando di andare a punti più volte possibile”.

Andrea Dovizioso, al contrario, alla domanda se sente o no il peso di essere il terzo italiano a salire su una Honda ufficiale, commenta così:

“Non ho grandi aspettative perché sono il terzo italiano in assoluto nel team HRC, ma perché ho davvero la possibilità di fare bene e di lottare per il mondiale”.

E riguardo alla differenza tra un team satellite e uno ufficiale aggiunge:

“E’ bello essere in una squadra ufficiale perché hai la possibilità di dare una direzione di sviluppo alla moto per migliorarla secondo le proprie esigenze. Entrambi i piloti nel team hanno possibilità di dare direzione allo sviluppo”.

Dovizioso ha tenuto a sottolineare il fatto che lui non ha deciso di andare in HRC come secondo pilota, anche alla luce del tanto scrivere sul suo futuro rapporto con Dani Pedrosa ed Alberto Puig. I due forti piloti Italiani dunque, affronteranno nel 2009 una stagione chiave per la loro carriera.

Savadori dovrà dimostrare di essere veloce da poter competere con le più grandi promesse del panorama mondiale, mentre Dovizioso ha il compito di dimostrare a tutti che se messo in condizioni di poter vincere, può lottare fino in fondo.

Valerio Piccini

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