MotoGP | Casey Stoner: “Ci sono piloti che vanno forte per gli aiuti elettronici e non per il talento”

L'australiano: "Senza nulla voler togliere ad alcuni piloti, credo che oggi le MotoGP siano molto facili da guidare"

MotoGP | Casey Stoner: “Ci sono piloti che vanno forte per gli aiuti elettronici e non per il talento”MotoGP | Casey Stoner: “Ci sono piloti che vanno forte per gli aiuti elettronici e non per il talento”

Elettronica MotoGP 2024 – Casey Stoner, due volte Campione del Mondo della MotoGP, ha parlato della attuali MotoGP, della loro facilità di guida e della difficoltà a far emergere piloti di talento.

Il pilota australiano, iridato 2007 con la Ducati e 2011 con la Honda, è stato uno dei piloti che ha sempre usato al minimo gli aiuto elettronici, non lo diciamo noi, ma capotecnici come Cristian Gabarrini (attuale capotecnico di Pecco Bagnaia, ndr) che con il #27 ha corso e vinto.

In un’intervista rilasciata a Motociclismo.it ha ribadito il suo punto di vista, ecco lo Stoner pensiero.

Dichiarazioni Casey Stoner Moderne MotoGP

“Senza nulla voler togliere ad alcuni piloti, credo che oggi le MotoGP siano molto facili da guidare. In Formula 1 vedi che le due auto di un team di solito sono molto vicine, giusto? Lo stesso accade in MotoGP. Hanno tutte le stesse cose, la stessa elettronica. I piloti non possono più fare la differenza. Adesso escono di curva e hanno tutti il controllo di trazione che lavora allo stesso modo. Non succede nulla, non ci sono errori. È molto facile guidare in questo modo. L’unica area in cui possono fare un po’ di differenza è in frenata ed è per questo che vediamo così tanti errori e incidenti in quella fase. Hai le turbolenze create dall’aerodinamica, le gomme anteriori che si surriscaldano. È spiacevole perché non puoi vedere il vero talento. Ci sono piloti, non dirò chi, che riescono a essere davanti o comunque in buone posizioni secondo me non grazie al talento ma grazie a quanto le moto siano sicure e facili. Oggi devi piegare e aprire il gas, fine. Se sei bravo in frenata e ingresso curva, oggi hai un grosso vantaggio in MotoGP. Io e Pedrosa non eravamo particolarmente forti in queste fasi. Direi anzi che, all’opposto, ci concentravamo più sul centro curva e l’uscita. Ed è quello che oggi ci rende forti. Pedrosa è ancora veloce pur non essendo uno staccatore. Vuol dire che riesce ancora a fare la differenza, pur con la sua età e pur essendo lontano dalle gare da molto. Io mi sono ritirato nel 2012 e nel 2016 ho preso parte a dei test ufficiali. Era passato tanto tempo ed era la prima volta che guidavo quella moto con quelle gomme. Sono stato subito veloce, senza alcuna fatica. Nei tre anni da tester Ducati sono caduto una sola volta, in Austria, e in ogni sessione di test ero il più veloce. Le cose non vanno avanti come si pensa. Le moto oggi sono simili e non concedono spazio per fare la differenza.”

Dichiarazioni Casey Stoner Aiuti Elettronici Moderne MotoGP

“Io trovavo l’elettronica noiosa già quando correvo. Nel 2012 si stava già andando troppo oltre. Avevamo controllo di trazione e dell’impennata. Ma il tema non è quanti controlli, è come lavorano. Un controllo di trazione dal mio punto di vista accettabile è quello che utilizzavamo nel 2006, il cui funzionamento era focalizzato sulla sicurezza, non sulla performance. Oltre un certo angolo di slide riduceva la potenza e così potevi evitare l’highside. Allo stesso modo funzionava il controllo dell’impennata, che secondo me è del tutto inutile. Il punto è che l’elettronica secondo me non può essere impiegata a vantaggio della guida ma solo per la sicurezza. In questo modo i piloti potrebbero mettere in luce il loro talento. Si vedrebbero ancora i sovrasterzi, si vedrebbero i piloti controllare l’impennamento, che è un punto complicato della guida. Un piccolo angolo di impennata è utile per l’accelerazione mentre appena al di sopra o appena sotto questa condizione stai perdendo tempo. Se riesci a stare in questo perfetto equilibrio utilizzando la posizione del corpo, la gestione del gas, il freno posteriore, cambiando al momento giusto, a quel punto hai un vantaggio enorme su chi non riesce. Le moto di oggi appiattiscono tutto questo. Una parte affascinante di una MotoGP è il controllo della potenza, imparare come farlo. Ora non controllano proprio nulla. Hai 280 CV e puoi uscire a full gas da una curva senza cadere. Dov’è il divertimento? Ora tutto quello che puoi fare è frenare tardi, tutto il resto è sotto controllo. Vorrei vedere queste moto intraversarsi. Negli slow motion non vediamo sovrasterzi, vediamo alette flettersi. Credo che a livello di spettacolo la Formula 1 stia facendo un lavoro migliore. Fanno sviluppo per ridurre gli effetti negativi dell’aerodinamica, mentre in MotoGP è l’opposto. Hanno bandito le sospensioni a geometria variabile, il controllo di trazione, cose che noi abbiamo. Io non credo che sia una buona direzione quella di costruire motori potentissimi e poi ricoprirli di elettronica. Ora hai tutte le dannate moto che fanno la stessa dannata cosa… non capisco cosa stiamo facendo. Magari la gente pensa che sia bello vedere tanti piloti così vicini, ma le gare non sono in realtà così combattute, ci sono un sacco di complicazioni legate ad aerodinamica, surriscaldamento. È una direzione che non mi piace.”

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