Moto3 Mugello: straordinario il rookie Di Giannatonio 2°, “Ho pianto come un bambino”

Primo podio iridato per il pilota del Gresini Racing Team

Moto3 Mugello: straordinario il rookie Di Giannatonio 2°, “Ho pianto come un bambino”Moto3 Mugello: straordinario il rookie Di Giannatonio 2°, “Ho pianto come un bambino”

GP Mugello Moto3 GP – dopo solo sette gare in Moto3 Fabio Di Giannantonio ha conquistato il suo primo podio iridato proprio nella gara di casa.
Grandissima soddisfazione per il pilota romano che si è dimostrato veloce durante tutto il weekend combattendo sempre nel gruppo di testa.
Andiamo a conoscere questo giovanissimo pilota da poco arrivato nel Motomondiale.

“Ancora non ci credo – ha detto un emozionatissimo Fabio Di Giannatonio – all’ultimo giro ho pianto come un bambino. È stato bellissimo, il podio nel mondiale era il mio sogno fin da piccolo, e raggiungerlo nella gara di casa è stato ancora più spettacolare. Voglio ringraziare Fabrizio Cecchini che in questi ultimi tempi mi ha adottato a casa sua seguendomi nell’allenamento, sia fisico che tecnico, e facendomi lavorare molto
Insieme a lui. Non so dire se adesso cominci il facile o il difficile, andremo a Barcellona in una pista che conosco poco, a differenza del Mugello, ma spero di continuare così.”

Fabio, racconta un po’ di te.
“Io sono di Roma, che non è la migliore città per le moto, anche se riesco ad allenarmi bene in palestra. Sto cercando di trasferirmi a Faenza vicino al reparto corse del Team Gresini in modo da stare più con la squadra ed allenarmi con Enea. Io cerco di essere un ragazzo normale, solo da quest’anno ho abbandonato la scuola (3° anno Scientifico) dato che prima del Qatar i professori mi avevano detto che se avessi fatto un’altra assenza mi avrebbero bocciato. Sto cercando di diventare un vero professionista, per fare certi risultati è necessario essere al top e per questo sto cercando di migliorarmi: mi sveglio presto la mattina, vado al box e sto molto di più con il team”.

Come mai hai scelto il numero 21?
“Ho quel numero in onore di Troy Bayliss, vedevo le sue gare in videocassetta e poi sono anche riuscito a conoscerlo come persona. È un grande! Mi ispiro a lui perché è sempre rimasto un pilota con i piedi per terra. Certo, è un po’ matto, ma per andare in moto non credo che nessuno sia normale”.

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