Moto3: Intervista esclusiva a Massimo Capanna

Il capotecnico della Mahindra si è tolto qualche sassolino dalla "scarpa"

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Abbiamo intervistato al Mugello Massimo Capanna (nella foto), capotecnico della Mahindra (nuova realtà della Moto3), che vanta una lunghissima esperienza nel motomondiale avendo lavorato con piloti del calibro di Loris Reggiani, Carlos Lavado, Kevin Schwantz, Testsuya Harada, Jorge Lorenzo e Roberto Rolfo. Capanna ci ha parlato della sua “storia” e del perchè si sia allontanato a fine 2008 da questo mondo, per poi tornare quest’anno dopo aver fatto esperienze in altri campionati.

Cosa ti ha convinto a lasciare il motomondiale a fine 2008?

“A fine 2008 mi si è presentata un’ottima opportunità per andare a lavorare con la Ducati in America ed era molto interessante visto che c’erano dei grandi cambiamenti, che hanno portato il 4 tempi a sostituire il 2 tempi. Poi finita questa esperienza avevo la possibilità di tornare nel motomondiale, ma mi avevano proposto delle cifre veramente non interessanti. Dare trent’anni di esperienza per uno stipendio di un ragazzino sinceramente non l’ho ritenuto giusto e quindi ho deciso di prendere altre strade che mi hanno portato in altri campionati, tipo la Superstock, l’italiano Superbike, meno impegnative e con ingaggi bassi, ma con impegno non paragonabile a quello del motomondiale.

Quest’anno c’è qualcuno che si è ricordato che serve ancora gente che sappia fare il proprio lavoro, ho avuto una grande opportunità dalla Mahindra, una ditta indiana che vuol partecipare e farsi conoscere e farsi pubblicità nel mondo attraverso le moto. Opportunità molto interessante, molto piacevole, perchè con la Moto3 si può ancora lavorare, mettere a frutto le proprie conoscenze. Cosa che non accade nella Moto2, categoria che a me non piace, con il motore unico, una categoria che sembra più un monomarca. Quando io ho iniziato in questo mondo c’erano moto come Yamaha, Honda e tutte le moto con caratteristiche diverse. Adesso a parte cambiare un motore quando si rompe e cambiare le gomme, non c’è più niente da fare (riferito alla Moto2).”

Ecco, spiegaci invece cosa si può fare in un week-end di gara con la Moto3, in questo caso la Mahindra

“Questa è una moto nuova, completamente nuova. Abbiamo lavorato tanto quest’inverno facendo tanto sviluppo, che ha portato a degli ottimi risultati. Ci sono cose molto interessanti, come l’elettronica, il freno motore dove si può lavorare, cosa che non accade con la Moto2. Chiaramente bisogna stare molto attenti con i motori, visto che ne abbiamo solo sei a stagione, però la trovo molto divertente, ci sono tanti piccoli segreti. Adesso stiamo lavorando sull’aerodinamica, abbiamo degli step di motore ogni due, tre gare, mi sto divertendo molto.”

Il potenziale qual’è quindi?

“E’ molto interessante, anche oggi abbiamo girato in 1’58, un tempo reputo molto interessante ed ora dopo la KTM che va davvero forte ci siamo noi.”

A proposito di KTM, qualcuno aveva fatto qualche polemica perchè si dice che si sia spinta troppo in la sull’intrepretazione del regolamento

“Devo dire la verità, loro hanno raggirato il regolamento e sono stati molto intelligenti. Con i due tubi di scarico sono riusciti a trovare il modo di rientrare nella prova fonometrica, infatti la verifica si fa a 45° e in questa maniera non si riesce a prendere il “rombo” di entrambi gli scarichi.”

Hanno fatto quindi tipo Red Bull F1?

“Si, adesso è importante anche la figura di una persona capace di interpretare il regolamento.”

Un grazie a Massimo Capanna per la sua disponibilità.

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