Gp Catalunya MotoGP: Complimenti Dottor Rossi. L’operazione è riuscita con successo
Una gara del genere ti lascia senza parole, dal primo all’ultimo giro. Partenza, sorpassi, ingressi in curva, uscite di traverso, ruote posteriori che si alzano all’inverosimile considerando la velocità della moto, la frenata a cui vengono sottoposte e l’inclinazione necessaria per curvare.
Valentino ha guidato la sua Yamaha come sempre, sopra tutto e sopra tutti. A onor del vero anche la Yamaha c’ha messo del suo; adesso sul rettilineo la Honda non scappa più come prima e i tratti guidati, quelli dove si vede sia il polso del pilota che il suo cervello con la tattica, diventano determinanti.
Valentino ha dimostrato a tutti che se c’è un pilota da battere, quello è lui. La sua prestazione e il suo spirito hanno portato la Yamaha due tre volte sul gradino più alto oltre che in massa nelle posizioni alte della classifica. Sbaglia per eccesso di foga o perché Gibernau ha guidato in difesa costringendolo a traiettorie alternative e quasi impossibili.
Gibernau trascina in alto la sua Honda quasi come fa Rossi con la sua Yamaha e fa partire il primo ammonimento alla casa madre. Parla come un pilota ufficiale e incita la Honda a fare meglio. Forse il razzo spaziale colorato Repsol è stato recapitato all’indirizzo sbagliato. La presenza di un viso giapponese noto la dice lunga sul grado di preoccupazione in casa HRC e il suo muso lungo non supera di pochissimo quello di Gibernau, sicuro che il gran premio di casa fosse già cosa sua. La prima delle Honda è arrivata sul podio con degli sforzi enormi da parte del catalano. Appena poco dopo i primi giri la RC211V non sembrava stabile come al solito. Instabile in frenata e sulle uova in uscita di curva. Sete voleva fare la gara nei primi giri prendendo del margine subito da amministrare verso fine gara.
Anche Melandri finalmente è con i big, perché lui è un big. Ancora non abbiamo visto il miglior Melandri ma, se l’operazione che si farà mercoledì, qui a Barcellona, sarà efficace consentendo stretti tempi di recupero, allora l’ultima parte del campionato, anche ai fini della classifica generale, ce lo farà vedere lì di prepotenza. Con questo podio porta la un’altra Yamaha sul podio.
Biaggi, ottavo. Ottavo? Si, ottavo dietro al mondo intero. Per tante volte in cui era criticabile per scelte o il suo modo di lamentarsi, adesso siamo noi, i tifosi, a lamentarci. Parlando da connazionali dispiace vederlo nelle retrovie. Parlando da tifosi di Max…non c’è nulla da dire. Parlando da tifosi di Rossi c’è di che lamentarsi. Nessuno vuole vedere Max in difficoltà, tanto meno i tifosi di Rossi. Il timore è quello di non riuscire a vedere per l’ennesima volta e con l’ennesima scusa un dei duelli più belli e sapere che non c’è stato per questo o quest’altro motivo.
Ducati in alto mare. Squadra, moto e piloti. Capirossi lotta per tenere in pista la sua GP4 e Bayliss resiste fino a che una bruttissima scivolata che gli ha procurato una ferita alla testa e un trauma toracico, non lo mette fuori gioco. La Ducati resterà qui, a Barcellona dopo il gran premio. Vogliono provare e cercare di capire. L’hanno scorso qui fu un sogno. Oggi il più brutto degli incubi. Migliore dei ducatisti è stato l’incredibile Xaus che sembra aver perso il vizio di cadere. Sesto con onore.
Adesso quindici giorni separano questa gara dalla prossima ad Assen in Olanda. Storicamente uno dei circuiti preferiti da Rossi.
Il mondiale lo vede a 101 punti mentre il capo classifica, Sete, lo precede con 106. Solo cinque punti che potrebbero azzerarsi se si verificasse un podio come quello di oggi.
Biaggi segue ad 80 punti. Presto per decretare l’uscita dalla lotta per il titolo e poi, le piste di Max non sono finite.
Bridgestone in crisi con Tamada mentre Nakano a dispetto della brutta esperienza del Mugello fa una buona prestazione.
Davide Giordano
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