Gli ‘ufficiali’ Honda non godono di grandi privilegi

Nelle ultime settimane si è vociferato a lungo su ciò che la Honda fornirà al team ufficiale e ai due satelliti, la Camel Pramac Pons e la Telefonica Movistar Gresini.
Secondo Nicky Hayden e Alexander Barros, piloti della Repsol Honda HRC, le dichiarazioni di Biaggi, Tamada, Gibernau ed Edwards, secondo le quali la squadra ufficiale godrà di materiale migliore, non sono altro che tentativi di giustificazione per le cattive prestazioni mostrate in pista.

Nelle stagioni passate, quando Valentino Rossi era ancora alla Honda, la Casa giapponese forniva il materiale migliore alla Repsol, come da contratto. Ora che il rider di Tavullia si è trasferito alla Yamaha, però, molte cose potrebbero cambiare: ad esempio, la differenza sostanziale tra “ufficiali” e “clienti” non riguarderà il pacchetto tecnico bensì la quantità di personale disponibile per intervenire sulle moto.

Alex Barros, che sarà in sella alla RC211V del team HRC, ha dichiarato: “Non penso che ci sia una grande differenza tra la moto che viene fornita a noi e quella che Honda dà ai clienti. Ho avuto occasione di stare in un team satellite e anche io ho avuto dell’ottimo materiale, seppur in ritardo. Il vantaggio principale di lavorare per la squadra ufficiale è che puoi comunicare immediatamente alla Casa madre come vorresti che venisse modificata la moto, per adattarla alle tue esigenze. Ma le critiche che sono piombate addosso alla Honda riguardo alla gestione dei team esterni, francamente, mi sembrano un po’ esagerate.”

Anche Hayden, compagno di squadra di Barros, non è convinto delle dichiarazioni di Biaggi e Co.: “Da quanto ne so, non c’è grande differenza tra la nostra moto e quella dei clienti. L’anno scorso Gibernau ha avuto la stessa moto mia e di Valentino, per cui non si può lamentare. Se si lavora bene poi si viene gratificati… Comunque non darei troppo peso alle parole degli altri rider: ogni tanto tutti tiriamo fuori qualche scusa per giustificarci”, ha detto l’ex Campione della AMA Superbike.

Andrea Gallina