Carlo Pernat, in un’intervista esclusiva a Motograndprix.it, ci spiega le sue idee sulla MotoGP 2004

Carlo Pernat, in un’intervista esclusiva a Motograndprix.it, ci spiega le sue idee sulla MotoGP 2004Carlo Pernat, in un’intervista esclusiva a Motograndprix.it, ci spiega le sue idee sulla MotoGP 2004

A poco meno di una settimana dall’inizio del Motomondiale, Carlo Pernat, manager
di Loris Capirossi, spiega a Motograndprix.it le sue opinioni sulla MotoGP 2004:
dal passaggio di Rossi alla Yamaha alla "crisi" dell’Aprilia, passando
per le attese della Ducati e le scelte della Honda.


La stagione 2004 partirà a Welkom il prossimo 18 aprile. Crede che
il favorito al titolo sia ancora Valentino Rossi? Secondo Lei, cosa dobbiamo
aspettarci da questo mondiale?


Sinceramente, penso che il 2004 presenti moltissimi punti interrogativi. Il
fatto che Valentino sia passato alla Yamaha è stato un bene, perché
ora ci sarà molta più battaglia. Inoltre, tutte le Case sono diventate
molto più competitive rispetto allo scorso anno. Penso che il risultato
di Rossi nei test IRTA a Barcellona sia stato positivo, ma non si può
certo dire che la Casa di Iwata potrà essere competitiva nell’arco di
un’intera gara. Il maltempo ha condizionato molto tutte le prove invernali,
per cui nessuno può stabilire con certezza la competitività degli
avversari, soprattutto sulla lunga durata. Francamente, credo che i reali valori
in campo si potranno vedere solamente dopo le prime tre gare.


Come giudica la scelta di Rossi? E’ stato corretto lasciare la Honda?


Non si tratta di stabilire la correttezza o meno della cosa. Penso che Valentino
abbia fatto bene a lasciare la Honda, perché il campionato ora sarà
più vivo. Il loro binomio era diventato pari a quello Schumacher-Ferrari
in F1, e questo avrebbe reso il mondiale 2004 scontato. Credo, comunque, che
alla base dell’accordo tra Rossi e la Yamaha ci fosse la Dorna, che ha fatto
di tutto per ridare vitalità ad una categoria che stava prendendo una
sola direzione. La Dorna, dal mio punto di vista, ha montato ad arte la storia,
facendo credere di non c’entrare nulla nell’accordo Yamaha con Valentino: in
realtà, loro hanno avuto un peso rilevante nella decisione del pesarese.
Penso che questa scelta porterà Rossi ad avere grandi ritorni economici,
decisamente superiori a quelli che gli dava la Honda. Certo per Vale questa
è una sfida piena di nuovi stimoli.


Biaggi è stato l’autentico dominatore dei test invernali, eccezion
fatta per i test di Barcellona in cui si è posizionato solamente alla
13esima posizione. Crede che quest’anno, senza Rossi alla Honda, i giapponesi
punteranno su di lui?


Guarda, sinceramente credo di no. La filosofia della Honda è sempre
stata una e penso che rimarrà tale anche quest’anno: loro punteranno
moltissimo sul team interno, ovvero sul team Repsol; il materiale migliore verrà
dato ad Hayden e a Barros. Secondo me, al momento, Honda sta pagando il fatto
di non avere un vero leader in squadra: hanno 6 piloti validi e veloci, ma nessuno
gode di qualcosa in più di un altro, come invece accadeva con Valentino.
Biaggi, secondo me, ha una grande occasione per dimostrare ciò che vale:
è un grande pilota, ha tanta grinta, ma deve smetterla di giustificarsi;
quest’anno ha tutto per vincere il mondiale.


Se dovesse fallire il mondiale anche quest’anno, nel quale Max ha tutti
dalla sua parte, crede che per lui sarebbe il momento di appendere il casco
al chiodo?


No, penso di no. Ha un contratto con Pons fino a fine 2005 e credo che lo voglia
onorare. Poi non si può mai sapere: in ogni caso è un combattente,
per cui non rinuncerà tanto facilmente al mondo della MotoGP.


Parliamo della Ducati. Qualcuno pensa che quest’anno non riuscirete ad essere
competitivi come lo scorso anno, anche perché i test in un certo senso
hanno deluso le aspettative. In realtà, come ha confermato Lei ad una
trasmissione televisiva, la moto che correrà a Welkom si è vista
solamente a Barcellona, dove il tempo ha condizionato molto le prove…


Allora, direi che per il 2004 Ducati ha scelto una strada difficile, la più
rischiosa di tutte: hanno scelto di stravolgere la moto dello scorso anno, che
era già abbastanza buona, e ne hanno fatta una completamente nuova: la
versione 2004 è all’80% diversa rispetto a quella 2003. Sicuramente all’inizio
sarà un po’ dura, e lo abbiamo già visto nei test. Ma sono certo
che la scelta pagherà nell’arco del campionato.


Ci parli della gomma Michelin: utilizzerete quella da 17" o quella
da 16,5"?


Ti posso dire con certezza che useremo quella da 17" come lo scorso anno.
Prima di sviluppare una nuova gomma bisogna lavorare sulla moto, ed è
quello che sta facendo Ducati. Inoltre, non è vero, come si dice, che
Michelin non farà più sviluppi: tutt’altro. La gomma avrà
ancora diversi step durante il 2004.


Loris l’anno scorso ha vinto a Barcellona, ed è stata una soddisfazione
immensa. Lei che è il suo manager, ci può dire come si trova in
Ducati?


Sinceramente, il rapporto tra Ducati e Loris è fantastico. Il binomio
è eccezionale, soprattutto perché le caratteristiche umane e professionali
si equivalgono. Loris conosce bene i suoi meccanici, e sa che sono persone tutte
appassionate come lui che lavorano fino a tarda notte per fargli trovare la
moto apposto. Inoltre, la grinta di Capirex si sposa perfettamente con l’immagine
che Ducati Corse vuole trasmettere nel mondo.


Che cosa ci può dire della Suzuki? Kenny Roberts potrebbe tornare
ad essere un reale protagonista?


Sono migliorati tantissimo e hanno un progetto molto valido. Credo che Roberts
possa tornare sulla scena dei grandi: non sarà più relegato nelle
retrovie. Hanno lavorato benissimo durante l’inverno, e la loro moto si comporta
in modo eccelso con le Bridgestone.


Nell’arco del campionato, come vede la Kawasaki? La nuova moto sembra piuttosto
buona e nel complesso sembra molto più snella rispetto a quella del 2003…


La Kawasaki ha fatto un ottimo lavoro ma non sono ancora ai livelli della Suzuki.
Hanno un ottimo telaio ma l’impressione che ho è quella che la ZX-RR
necessiti di una grande iniezione di cavalli. Comunque, hanno in squadra un
grande collaudatore come Nakano e quindi credo che possano uscire dal tunnel
negativo del 2003.


Riguardo all’Aprilia, nei test le aspettative di miglioramento non sono
state rispettate. La nuova moto sembra molto simile a quella dello scorso anno
e alcune scelte della Casa veneta sono per lo meno discutibili: come giudica
il fatto che abbiano messo in sella due piloti, come McWilliams e Byrne, che,
nonostante bravi, non sono certo al livello dei vari Valentino, Loris e Max?


Innanzitutto ti posso dire una cosa: il progetto del 3 cilindri è molto
discutibile, per svariati motivi. La moto è ancora molto grossa e pesante,
ma hanno modificato la mappatura del motore e apportato numerose modifiche a
livello elettronico. Riguardo ai piloti, indubbiamente McWilliams è un
veterano: conosce ogni segreto di una moto da corsa, e quindi può aiutare
la squadra nello sviluppo. Di contro, però, i suoi 40 anni iniziano a
farsi sentire, e non potrebbe essere altrimenti. A mio parere può essere
ancora molto competitivo sul giro singolo ma sulla costanza in gara penso che
potrebbe avere qualche problema. Per quanto concerne Byrne, da quanto so è
un ottimo pilota ma ho dei seri dubbi che uno che ha vinto solo due manche di
SBK possa competere ad alti livelli nella MotoGP: poi non ha molta esperienza,
quindi anche lui è un grandissimo punto interrogativo. Per concludere,
posso dirti che ho parlato con il Presidente e non mi ha fatto una buona impressione:
a me personalmente ha detto che quest’anno la competitività deve assolutamente
migliorare. Io credo che, se il progetto non si dimostrasse valido come già
in molti credono, Aprilia potrebbe anche abbandonare definitivamente la MotoGP:
tutto sarebbe in forse, perché potrebbero subentrare alcuni problemi
di budget, visto che si parla di investimenti pari a circa 30/40 milioni di
€ per ogni stagione. Non tutti sono disposti a spendere cifre del genere, soprattutto
quando i risultati non arrivano.


Che cosa ci può dire su Edwards? In sella alla Honda di Gresini c’è
chi giura che possa tornare competitivo. Lei cosa ne pensa?


Secondo me Colin è un grande pilota e ho sempre sostenuto questa tesi:
uno non diventa Campione del Mondo SBK per caso… L’anno scorso, malgrado la
posizione finale nella classifica mondiale, ha fatto una buona stagione, perché
ha imparato le piste ed ha aiutato Aprilia nello sviluppo della RS Cube. Inoltre,
c’è un dato importante da considerare: lui è l’uomo di punta della
Michelin, perché è stato collaudatore per i francesi. Anche lui,
come Nakano, è bravissimo nello sviluppo della moto, e per me è
uno dei favoriti al titolo. Sono certo che concluderà la stagione almeno
nei primi 5.


Le MotoGP stanno facendo dei passi da gigante in termini di prestazione
e velocità: a Barcellona, nei test IRTA, Loris ha fatto segnare la più
alta velocità di sempre, abbattendo il muro dei 347 km/h. Non è
che stiamo andando un po’ troppo veloce?


Si, sono pienamente d’accordo con te. Stiamo andando oltre il limite! C’è
da considerare una cosa importante e che è basilare: la moto ha 2 ruote,
non è come l’auto, quindi basta un attimo per scivolare e farsi male.
Con tali velocità poi, il rischio è più che raddoppiato.
In ogni caso, la Dorna sta lavorando molto per la sicurezza: i circuiti si sono
adattati, e da parte dei costruttori sono arrivati segnali importanti. Dal 2007
potrebbe esserci una riduzione di cilindrata. Speriamo che prima di allora non
succeda nulla a nessuno.


Un’ultima domanda: Rossi è stato presente a Melbourne per il GP d’apertura
del mondiale di F1. Bernie lo ha coccolato tutto il tempo, ben conscio del fatto
che solo Valentino potrebbe ridare spettacolo ad un mondo ormai dipinto di rosso.
Lei cosa ne pensa?


Se Valentino lasciasse il motomondiale sarebbe un disastro e un vero peccato.
Quando è andato a vedere il GP d’Australia, Bernie, che non è
stupido, lo ha presentato un po’ a tutto il paddock, perché sa che è
un gran personaggio e che potrebbe ridare vitalità alla F1. Io mi auguro
vivamente che Vale non lasci le moto, perché perderemmo un personaggio
straordinario. D’altro canto, però, so che ha una gran passione per i
rally, più ancora che per le monoposto. A mio parere resterà in
MotoGP almeno per altri due anni, poi non so cosa accadrà. Se però
gli venisse voglia di cambiare aria, penso che non ci penserebbe su più
di tanto: sceglierebbe di lasciare il motomondiale e basta; lui non è
il tipo che si mette a ragionare: quando sceglie una cosa è quella e
chiuso.


Lo staff di Motograndprix.it ringrazia Carlo Pernat per la consueta disponibilità
dimostrata.


Intervista esclusiva di Andrea Gallina

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