250 cc – Phillip Island – Pedrosa Campione del Mondo

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Autogestione totale. Dominio, dittatura, batti e ribatti, ma il numero 1 stampato sul cuore e sulla testa ce l’ha sempre lui. Oggi a Phillip Island, grazie ad un sorpasso all’ultimo rettifilo, in volata, su Sebastian Porto, Daniel Pedrosa si è laureato campione del mondo della 250cc 2005. Terzo titolo in tre anni, uno in 125, due in 250, nell’anno del debutto, della riconferma, della consacrazione, dell’accordo pluriennale con la HRC per la MotoGP a partire dal 2006. Mostruoso, follie di un motociclismo che negli anni duemila non ammetterebbe dittature, ma che con Rossi e Pedrosa ha aperto una strada nuova. Li troveremo a confronto il prossimo anno, con Yamaha e Honda, un derby Italia Vs Spagna, spettacolo entusiasmante, motivi di interesse senza precedenti. Ci sarà un inverno per pensare, per credere in un’eventualità di un Pedrosa vincente al debutto. Non è un caso che la Honda ha investito praticamente solo su di lui per il futuro. E non si tratta di una strana coincidenza che il trionfo di Phillip Island ed il conseguente titolo conquistato da Danielito rappresenti anche il 600° trionfo Honda nel Motomondiale…

Cronaca di Gara

“Dopo la scorpacciata di sorpassi della 125, possiamo sonnecchiare un pò con la due-e-mezzo”. Maledetto luogo comune per una classe che merita attenzione, tifo e simpatia. Pedrosa, Stoner e gli altri, tutti al nostro servizio per spettacolo, e per un finale di campionato incredibilmente impronosticabile. Tra quaranta minuti sapremo se la rimonta di Stoner avrà un senso logico, o è stata la solita illusione estiva…

Via, si parte con il pilota di Lucio Cecchinello che scatta a catapulta tenendosi alle spalle Lorenzo, De Angelis, Pedrosa, Porto, Dovizioso, Aoyama, Barbera e De Puniet. Alla curva “Rossi” (la stessa del sorpasso a Gibernau dell’anno passato) Porto si porta in quarta piazza davanti a Pedrosa, e due giri più avanti De Angelis passa Lorenzo per la seconda posizione.

Terzo giro, il colpo di scena che praticamente consegna il secondo mondiale della 250cc a Daniel Pedrosa, e alla Honda. Casey Stoner, per un proprio errore, vola a terra sbalzato dalla propria RSV250 numero 27. De Angelis, secondo, sopraggiunge e salta letteralmente sopra la moto senza cadere, perdendo soltanto il parafango anteriore. Stoner presto capisce, in 24° posizione, di non poter rimontare e si ferma: gara, e mondiale, si chiude così. Pedrosa ormai è campione del mondo, c’è poco da dire: se vince è campione, altrimenti a Istanbul gli basterà chiudere in 12° posizione. Ridiamo per non piangere…

Questo harakiri Aprilia regala la leadership a Sebastian Porto, con Pedrosa alle sue spalle che si è sbarazzato senza troppi complimenti di Jorge Lorenzo (presto imitato anche da Andrea Dovizioso). Lettura critica del solito copione… Pedrosa studia, pressa, quasi soffoca il povero Sebastian Porto, che dallo spagnolo erediterà la Honda RSW250 per la prossima stagione, ma per il momento non sa cosa inventarsi per tener testa al fenomeno bloccato “a vita” dalla HRC.

Dipende tutto da Pedrosa. Vuole vincere ma non dà l’impressione. Entrare nella sua testa è impossibile, solo alcuni grandi campioni possono capirlo, anticipare le sue gesta, il momento dell’attacco. Sembra Valentino Rossi, ma non è Valentino Rossi, il suo nome è Daniel Pedrosa, Campione del Mondo 125cc 2003, Campione 250cc 2004 al debutto nella categoria, bis iridato quest’anno, grazie al sorpasso all’ultimo giro, a 10 centimetri (con una tolleranza del 0,05 % o giù di lì…) dalla bandiera a scacchi. Sebastian Porto pietrificato, per non dire massacrato, per non urlare umiliato dalla superiorità imbarazzante di Pedrosa. Sì, adesso caro Danielito, pensa pure alla MotoGP, fai quello che ritieni più opportuno. Tanto hai sempre ragione.

Alessio Piana

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