Superbike, incidente Davies: Chaz vuole tornare già a Laguna

Il pilota Ducati si è sottoposto a una visita specialista e ora seguirà un piano fisioterapico

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Il Pirelli Riviera di Rimini Round va in archivio con il campionato semi-riaperto da Tom Sykes e con il tema pneumatici Pirelli ma soprattutto con il sospiro di sollievo per le condizioni di Chaz Davies, protagonista di un brutto incidente in Gara 1 che poteva avere conseguenze irreparabili.

Il pilota Ducati infatti nelle ultimissime fasi della corsa, mentre si trovava al comando marcato stretto da Jonathan Rea, ha perso l’anteriore della sua Panigale finendo investito dal rider Kawasaki, che non ha potuto nulla per evitarlo.

Trasporto all’ospedale di Rimini dopo qualche ora è stato reso noto il responso dei medici: “solo” una lesione del processo trasverso della terza vertebra lombare e una contusione al pollice sinistro.
Davies è stato dimesso già nella serata di sabato e il giorno seguente era già al box Ducati per assistere alla vittoria di Marco Melandri in Gara2.

Lunedì mattina il gallese si è poi sottoposto, come programmato, ad una visita con il Professor Fabio Catani di Modena, specialista di fiducia Ducati, e a seguito dell’esito positivo salgono le possibilità di rivederlo già a Laguna Seca fra tre settimane.
Davies dovrà ora seguire un intenso ciclo di fisioterapia in una struttura specializzata a Barcellona, poi si sottoporrà ad un nuovo controllo prima di partire per la California.

Sempre nella giornata di lunedì, Chaz Davies ha postato sui social un lungo ringraziamento alle persone che lo hanno assistito e incoraggiato, e al suo equipaggiamento tecnico che gli hanno permesso di non subire danni più gravi.
Il gallese ha citato anche Jonathan Rea il quale, dopo aver colpito involontariamente, nel giro d’onore ha pensato solo a raggiungere il punto in cui Davies stava ricevendo le prima cure, per sincerarsi delle due condizioni.

“Senza dubbio è stato un incidente innocente quello che mi è capitato a Misano, ma uno dei più pericolosi in cui sono mai stato coinvolto. Di certo ho sentito tutti i 235 kg di moto più quelli del pilota pilota che sono stati lanciati dalla mia schiena e mi sento estremamente fortunato per essere tornato a casa 48 ore dopo senza ferite più gravi. L’adrenalina e il cuore ti dicono di tornare in moto ma dopo qualche passo e un tentativo di risalire in sella mi sono accorto che non riuscivo a respirare, stavo vedendo le stelle e il mio busto sembrava esser stato schiacciato”.

“Johnny non avrebbe potuto fare nulla di diverso, a parte che forse chiudere un po’ il gas e darmi un secondo o 2 di vantaggio (scherza). Sul serio, grazie a Jonathan per essersi preoccupato per me”.

“La mia condizione è relativamente tranquilla. Questa è la prova che indossare la migliore attrezzatura funziona e devo tutto alla mia tuta e al mio casco per avermi tenuto tutto intero. Grazie al Centro Medico del circuito di Misano, all’Ospedale di Rimini e al Dottor Catani per avermi visitato e per esservi presi cura di me”.

“Grazie alla mia compagna Hattie e la mia famiglia Aruba Racing Ducati per aver fatto di tutto per assicurarsi che io abbia quello che mi serve per iniziare immediatamente il processo di guarigione. Grazie a tutti i sostenitori al circuito e a tutti quelli che hanno inviato auguri di una pronta guarigione attraverso i social media! Ci vediamo in pista!”.

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