Speciale MotoGP 2004
A cura di Andrea Gallina
Alla fine del mondiale 2003, dopo
                                  il 3° titolo consecutivo di Rossi in sella alla
                                  RC211V, eravamo qua a parlare delle difficoltà
                                  che il fenomeno di Tavullia avrebbe incontrato
                                  accasandosi alla Yamaha, il team per il quale
                                  ha lasciato la Honda, Casa che gli ha dato tanto
                                  successo negli ultimi anni. Quante cose avrebbero
                                  dovuto cambiare: dalla moto ai tecnici (anche
                                  se in gran parte lo hanno seguito), passando
                                  per i risultati, che molti pensavano non più
                                  straordinari come quelli delle ultime stagioni.
                                  E invece, con un’aria un po’ da burlone e un
                                  po’ da rider ormai maturo, il Dottore gli ha
                                  messi dietro ancora tutti, confermandosi l’uomo
                                  da battere: i test IRTA a Barcellona e a Jerez
                                  hanno lasciato poche speranze agli avversari…
                                  Rossi è stato competitivo solo sul giro
                                  singolo, e questo è vero, ma gli altri,
                                  in particolare la Honda, che avrebbe dovuto
                                  dominare il mondiale 2004, dov’era? E Ducati?
                                  A Borgo Panigale hanno scelto di stravolgere
                                  una moto che era già vincente sotto diversi
                                  punti, ed ora hanno fatto forse il passo più
                                  lungo della gamba. In tutto questo trambusto,
                                  a trarne vantaggio è stata soprattutto
                                  la Yamaha, con Davide Brivio che, dopo i grandi
                                  insuccessi del 2003, è pronto a riscattarsi
                                  come manager e a mostrare al mondo il vero valore
                                  della Casa di Iwata. 
A meno di una settimana dall’inizio
                                  del mondiale a Welkom, appare difficilissimo
                                  cercare di capire chi sia il favorito per questo
                                  2004: come confermatoci da Carlo Pernat, manager
                                  di Loris Capirossi, questa sarà la stagione
                                  dei punti interrogativi. Motograndprix.it, comunque,
                                  ha deciso di fornirvi un assaggio di ciò
                                  che potremo vedere a partire dal 18 aprile,
                                  data in cui si disputerà la 1° delle
                                  16 gare in programma nel calendario del motomondiale.

                                  FORTUNA YAMAHA RACING
L’arrivo di Rossi ha portato una
                                  ventata di freschezza in seno alla Casa di Iwata.
                                  Il 24enne, già 5 volte Campione del Mondo,
                                  ha scelto la strada più difficile per
                                  confermarsi al vertice del motociclismo moderno:
                                  con la Honda tutto era diventato scontato, troppo
                                  facile, e per lui, fenomeno dentro e fuori la
                                  pista, non c’era più divertimento. Così,
                                  dopo 4 anni passati da autentico dominatore
                                  della 500/MotoGP, Valentino ha deciso di trasferirsi
                                  alla Yamaha, desideroso di riportarla ad un
                                  successo iridato che manca dal lontano 1992.
                                  Ma Rossi, da gran uomo squadra qual è,
                                  ha deciso di portarsi appresso anche i tecnici
                                  del grande successo con Honda, primo fra tutti
                                  il capotecnico Jeremy Burgess. L’australiano
                                  è uno degli uomini più corteggiati
                                  dell’intero paddock della MotoGP. L’organizzazione
                                  della squadra compete a Davide Brivio, team
                                  manager che ha cercato di accontentare tutte,
                                  ma proprio tutte, le richieste di Valentino
                                  Rossi dopo il suo arrivo nella squadra dei tre
                                  diapason. Dal punto di vista tecnico, il fornitore
                                  di gomme è la Michelin Motorsport e l’elettronica
                                  è affidata a Magneti Marelli, che gestisce
                                  le centraline e l’impianto di iniezione elettronica.
                                

                                  Rossi: il 24enne di Tavullia ha stupito
                                  tutti con le eccelse prestazioni mostrate nelle
                                  ultime prove a Barcellona e Jerez. In quanto
                                  Campione del Mondo, parte come favorito d’obbligo,
                                  benché la nuova sfida con la Yamaha potrebbe
                                  favorire non poco un andamento incerto del mondiale.
                                  Ma se Rossi dovesse riconfermarsi campione anche
                                  con la Casa di Iwata, molta gente dovrebbe iniziare
                                  a cucirsi la bocca e a tenerla chiusa per sempre.
                                  Carlos Checa: il pilota spagnolo trova al
                                  suo fianco il compagno più scomodo che
                                  un rider della MotoGP possa desiderare. Rossi
                                  è velocissimo, ma soprattutto sa stare
                                  e lavorare con la squadra alla perfezione. Nei
                                  test ha sempre accusato distacchi abbastanza
                                  pesanti dal Dottore, ma c’è chi è
                                  pronto a scommettere su di lui come possibile
                                  outsider. In ogni caso ha un grande vantaggio:
                                  godrà dell’appoggio tecnico del team
                                  ufficiale Yamaha.
REPSOL
                                  HONDA
Il team Repsol gode del pieno
                                  supporto della Casa madre, ed è di fatto
                                  la squadra ufficiale. La RC211V è e rimane
                                  la moto da battere, visto il dominio e la costanza
                                  mostrata nelle ultime due stagioni. Lo scorso
                                  anno, 15 delle 16 gare disputate sono state
                                  vinte da una Honda, e questa cosa la dice lunga
                                  su quanto i giapponesi sono in grado di fare.
                                  Negli ultimi 21 anni il team ha vinto ben 13
                                  titoli mondiali con grandi campioni: da Mick
                                  Doohan a Valentino Rossi, giusto per citarne
                                  alcuni tra i più recenti. Al momento,
                                  però, anche questa squadra, tanto pavoneggiata
                                  come quella più forte della MotoGP, rappresenta
                                  un grosso punto interrogativo per il 2004. La
                                  partenza di Rossi, di fatto, non garantisce
                                  più quella supremazia del binomio moto-pilota
                                  che si era dimostrata invincibile negli ultimi
                                  3 anni. Se aggiungiamo l’addio di Jeremy Burgess,
                                  che ha lasciato la Honda per seguire il Campione
                                  del Mondo alla Yamaha, otteniamo un cocktail
                                  che ad oggi non ci permette di capire la reale
                                  competitività di questa squadra. Per
                                  quanto concerne i piloti, dopo le discrete prestazioni
                                  del 2003, Nicky Hayden è stato riconfermato:
                                  al suo fianco, il colosso giapponese ha piazzato
                                  uno dei grandi ex, Alexander Barros, veterano
                                  della categoria. C’è da sottolineare
                                  una cosa molto importante: la Repsol, in qualità
                                  di team ufficiale, riceverà in anticipo
                                  tutti gli aggiornamenti provenienti dal reparto
                                  corse della Honda.
                                  Nicky Hayden: l’ex campione della AMA Superbike
                                  è al suo secondo anno in MotoGP. Viste
                                  le buone cose mostrate, è stato confermato
                                  nel team ufficiale della Honda: nel 2004, però,
                                  la Casa alata desidera avere delle risposte
                                  positive alle attese; c’è già
                                  chi giura che il rider americano sarà
                                  in grado di lottare per il titolo mondiale.
                                  Resta da vedere, poi, il rapporto con alcuni
                                  nuovi tecnici, arrivati per sostituire Burgess
                                  e Co., trasferitisi alla Yamaha insieme a Rossi.
                                  Alexander Barros: è il veterano per
                                  eccellenza della categoria. Dalla sua ha una
                                  grande esperienza e il fatto di godere del pieno
                                  appoggio della Honda. Di contro, però,
                                  anche l’età inizia a farsi sentire; in
                                  definitiva, anche il brasiliano, dopo una disastrosa
                                  annata in seno alla Yamaha, è chiamato
                                  a fare bene, o per lui potrebbero avanzare serie
                                  ipotesi di ritiro.

                                  MARLBORO
Dopo un 2003 caratterizzato da
                                  mille sorprese, non ultima la fantastica vittoria
                                  di Capirossi a Barcellona, la Casa di Borgo
                                  Panigale è chiamata ad una dura riconferma
                                  in questa stagione. I test invernali, però,
                                  non hanno mostrato tutto ciò che i numerosissimi
                                  fan si aspettavano: la Desmosedici ha accusato
                                  parecchi problemi, soprattutto nell’erogazione
                                  della potenza e nella gestione della guidabilità
                                  in curva. Ducati ha scelto di fare una moto
                                  del tutto nuova, diversa all’80% rispetto a
                                  quella dello scorso anno. Al momento la scelta
                                  non sta pagando, ma i vertici della squadra
                                  bolognese assicurano che i risultati concreti
                                  arriveranno verso metà stagione. Durante
                                  l’inverno, si è dibattuto a lungo sull’utilizzo
                                  della ruota anteriore da 16,5″, che la
                                  Michelin vorrebbe utilizzare con tutti i suoi
                                  partner. In realtà, la Ducati ha scelto
                                  di montare ancora quella da 17″, che migliora
                                  la stabilità della moto. Capirossi, pilota
                                  di punta della squadra di Borgo Panigale, nei
                                  test IRTA di Barcellona ha sfondato il muro
                                  dei 347 km/h, registrando così la più
                                  alta velocità di sempre in sella ad una
                                  motocicletta. Ma la potenza non è tutto,
                                  e al momento la D16 GP4 sembra avere ancora
                                  qualche guaio di gioventù. Per quanto
                                  concerne i piloti, sono stati confermati Capirossi,
                                  autore di ottime prestazioni nel 2003, e Troy
                                  Bayliss, che è chiamato a migliorarsi
                                  dopo una stagione di apprendistato nel mondo
                                  della MotoGP.
                                  Loris Capirossi: è uno dei piloti
                                  più esperti dell’intero paddock. Dalla
                                  sua ha grinta da vendere e una determinazione
                                  fuori dal comune. Lavora benissimo con la squadra
                                  e sa apprezzare il lavoro dei suoi meccanici:
                                  malgrado alcune vicissitudini della sua moto,
                                  Capirex rimane uno dei candidati a concludere
                                  la stagione almeno nei primi 3 posti.
                                  Troy Bayliss: lo scorso anno ha disputato
                                  la sua prima stagione nel motomondiale, trovandosi
                                  molto bene. Quest’anno dovrà dimostrare
                                  di poter tener testa al suo compagno di squadra;
                                  se parlassimo di coraggio, l’australiano sarebbe
                                  sicuramente Campione del Mondo, ma ora anche
                                  le performance vanno migliorate. In più,
                                  se possibile, gli si potrebbe chiedere di cadere
                                  un po’ meno…

                                  RACING
Benché sia l’autentica
                                  dominatrice delle classi 125/250 cc, la Casa
                                  di Noale non è ancora riuscita ad ingranare
                                  la giusta marcia nella MotoGP. La RS Cube, con
                                  l’innovativo ma assai rischioso progetto del
                                  motore 3 cilindri, ha subìto alcune modifiche
                                  durante l’inverno, soprattutto a livello di
                                  elettronica e di mappature. Una nuova versione
                                  dell’Aprilia dovrebbe arrivare dopo metà
                                  stagione, e i tecnici credono in un deciso miglioramento
                                  delle prestazioni. Lo scorso anno, la squadra
                                  veneta ha vissuto un’annata da incubo, costellata
                                  di problemi: i due piloti non sono stati in
                                  grado di fornire un giusto apporto per lo sviluppo,
                                  e così Edwards e Haga sono stati sostituiti
                                  da Shane Byrne, vincitore di entrambe le manche
                                  nel GP d’Inghilterra SBK dello scorso anno,
                                  e Jeremy McWilliams, veterano della categoria
                                  e ormai 40enne. Il rider britannico è
                                  un grande collaudatore, e potrà senza
                                  dubbio contribuire a migliorare la RS Cube.
                                  Per il 2004 ci sono grandi aspettative di progressione
                                  per gli uomini dell’Aprilia, ma se i risultati
                                  non dovessero arrivare i vertici di Noale potrebbero
                                  pensare all’abbandono della categoria, che comporta
                                  dei costi di gestione enormi.
                                  Jeremy McWilliams: rider molto maturato
                                  negli ultimi anni, dopo una stagione deludente
                                  alla Proton ha scelto di andare in Aprilia,
                                  per migliorare una moto che ha mostrato parecchie
                                  difficoltà. La prestazione sul giro c’è,
                                  ma la costanza in gara, visti anche i suoi 40
                                  anni, rimane un grosso punto interrogativo.
                                  Certo è che sarà difficile fermare
                                  la sua voglia di correre: anche una costola
                                  rotta a Sepang non lo ha mosso di un solo millimetro.
                                  Shane Byrne: è il debuttante più
                                  osservato del motomondiale. Nel 2003 ha entusiasmato
                                  tutti gli inglesi per la straordinaria doppietta
                                  ottenuta nel GP d’Inghilterra della SBK, e l’Aprilia
                                  ha deciso di ingaggiarlo convinta di scoprire
                                  un grande talento. Nei test disputati finora
                                  non si è comportato male, ma la competitività
                                  in corsa è tutta da verificare. Per lui
                                  il 2004 sarà un anno di transizione.

                                  MOTOGP
La Casa giapponese non sbaglia
                                  un colpo sul mercato ma fino ad oggi è
                                  mancata sulla scena della grande competizione
                                  del motociclismo moderno. Durante l’inverno,
                                  però, sono arrivati grandi segnali di
                                  miglioramento che fanno ben sperare Garry Taylor,
                                  team manager Suzuki. La GSV-R ha subìto
                                  cambiamenti soprattutto nell’elettronica, semplificata
                                  rispetto agli scorsi anni, e nel telaio, alleggerito
                                  rispetto al 2003. I piloti, che prima pareva
                                  guidassero un camion, hanno migliorato il controllo
                                  del mezzo e ora potranno lottare costantemente
                                  nelle prime 10 posizioni. La moto sembra integrarsi
                                  alla perfezione con le gomme Bridgestone, e
                                  questo ha contribuito molto nello sviluppo.
                                  Per quanto concerne i rider, sono stati confermati
                                  Kenny Roberts JR e John Hopkins.
Va sottolineato il grande impegno
                                  della Suzuki in questo ambizioso progetto MotoGP:
                                  la Casa giapponese ha abbandonato la Superbike
                                  per concentrarsi esclusivamente sul progetto
                                  della GSV-R.
                                  Kenny Roberts JR: da quando conquistò
                                  il titolo mondiale nel 2000 proprio con la Suzuki,
                                  il figlio d’arte di papà Kenny sembrava
                                  essere scomparso dalla scena dei protagonisti.
                                  E invece, proprio nei test invernali, ha stupito
                                  tutti segnando spesso ottimi tempi e mostrando
                                  ancora le doti familiari di indubbia qualità…
                                  Potrebbe tornare a combattere per grandi risultati.
                                
                                  John Hopkins: è un 21enne di indubbio
                                  talento, che da due anni milita nella MotoGP.
                                  Durante l’inverno i suoi test sono stati condizionati
                                  dalla rottura delle caviglie, procurata in una
                                  gara di Supercross in America. E’ il personaggio
                                  più buffo dell’intero motomondiale, ma
                                  sono in molti ad amarlo. Staremo a vedere cosa
                                  sarà in grado di fare con una Suzuki
                                  che appare in grande crescita.
KAWASAKI
                                  RACING TEAM
Così come la Suzuki, anche
                                  l’altra grande regina del mercato giapponese
                                  ha fallito un po’ gli obiettivi alla prima stagione
                                  nella MotoGP. Ma sempre come la Suzuki, anche
                                  la Kawasaki si è migliorata moltissimo
                                  durante l’inverno ed è riuscita a progredire
                                  molto con lo sviluppo. Sono arrivati un nuovo
                                  telaio, decisamente alleggerito rispetto a quello
                                  del 2003, e anche una nuova iniezione di cavalli
                                  per il 4 cilindri a 4 tempi. I risultati degli
                                  ultimi test fanno ben sperare per un 2004 all’insegna
                                  dell’innovazione: dalla sua, la Casa giapponese
                                  ha delle risorse infinite sotto il profilo economico
                                  e l’opportunità di avere in squadra un
                                  grande collaudatore quale Nakano, che sarà
                                  affiancato dal tedesco Alex Hofmann. La fornitura
                                  di gomme è coperta dai nippo della Bridgestone.
                                  Shinya Nakano: dopo essere stato vicecampione
                                  della 250cc nel 2000, quando perse il mondiale
                                  all’ultima curva dell’ultima corsa, il giapponese
                                  sembra essere scomparso dalla scena dei grandi
                                  protagonisti. Lo scorso anno ha vissuto una
                                  stagione deludente alla Yamaha Tech 3, ed ora
                                  è passato alla Kawasaki nel tentativo
                                  di spingerla più in alto. Dotato di grande
                                  talento, c’è da sperare che non rimanga
                                  solo un’eterna promessa.
                                  Alex Hofmann: dopo un anno da collaudatore
                                  per il team giapponese, è stato promosso
                                  al ruolo di titolare. Ha contribuito allo sviluppo
                                  della moto ed ora è pronto per mettersi
                                  in luce verso team più competitivi. Nei
                                  test ha brillato, dimostrandosi abbastanza veloce.
                                
PROTON
                                  KR
E’ l’autentica cenerentola della
                                  MotoGP, benché dotata di discrete risorse
                                  economiche e della presenza in squadra di John
                                  Barnard, ex tecnico della F1, che si sta occupando
                                  del progetto del 5 cilindri. La squadra è
                                  guidata da Kenny Roberts SR, che ha grande esperienza
                                  nella categoria. Il livello tecnico del team
                                  è piuttosto scadente, ma durante la stagione
                                  sono attesi miglioramenti e sviluppi. Tutta
                                  da verificare la competitività delle
                                  gomme Dunlop. Tra i piloti, è stato confermato
                                  Nobuatsu Aoki ed è stato ripescato Kurtis
                                  Roberts, fratello di Kenny JR, che aveva già
                                  disputato con la Proton una corsa nel 2001.
                                  Nobuatsu Aoki: è alla sua settima
                                  stagione nella 500/MotoGP, ed è l’ultimo
                                  di tre fratelli impegnati nel motomondiale.
                                  E’ un grande collaudatore, ma sviluppare la
                                  Proton è un lavoraccio che metterebbe
                                  in crisi perfino Valentino Rossi. Con una competitività
                                  piuttosto scarsa, sarà difficile vedergli
                                  fare grandi cose nel 2004.
                                  Kurtis Roberts: ha lavorato pochissimo durante
                                  l’inverno ed è stato chiamato nelle ultime
                                  settimane. E’ un figlio d’arte, ma appare difficile
                                  sperare di vedere grandi cose da lui. Ha poca
                                  esperienza nel motomondiale.

                                  D’ANTIN
Dopo aver ricevuto per anni le
                                  moto dalla Yamaha, Luis D’Antin, ex campione
                                  europeo e oggi proprietario del team che corre
                                  in MotoGP con il suo nome, ha scelto di legarsi
                                  alla Ducati. La Casa di Borgo Panigale fornirà
                                  alla squadra spagnola la Desmosedici versione
                                  2003, che in molte corse potrebbe ancora impensierire
                                  la nuova GP4. Per quanto riguarda la gestione,
                                  la Ducati ha ‘inviato’ a D’Antin alcuni tecnici
                                  provenienti dalla Superbike, che dovranno contribuire
                                  a mandare in pista un mezzo competitivo. Sotto
                                  la voce rider, c’è stato l’arrivo dei
                                  due dominatori della SBK 2003 con la Ducati
                                  Fila, ovvero Neil Hodgson, inglese e Campione
                                  del Mondo, e Ruben Xaus, giovane spagnolo dotato
                                  di grande talento. Se sapranno tenere i nervi
                                  saldi, i due potranno spesso lottare per le
                                  posizioni di vertice.
                                  Neil Hodgson: non è stato un fulmine
                                  nei test invernali, ma dalla sua ha la scusa
                                  di essere un debuttante e quindi una giustificazione
                                  plausibile in caso di scarse prestazioni. E’
                                  un Campione del Mondo, per cui non ci sarebbe
                                  da stupirsi se fosse in grado di realizzare
                                  qualche buon exploit: lo scorso anno, il suo
                                  amico Capirex, in sella alla stessa moto, ha
                                  vinto da funambolo a Barcellona…
                                  Ruben Xaus: sicuramente, ora come ora, sta
                                  meglio del compagno Hodgson, malgrado non sia
                                  stato lui a vincere il mondiale 2003 della Superbike.
                                  Ha una grandissima voglia di imparare, ed ha
                                  girato molto nei test invernali registrando
                                  ottimi tempi. E’ uno degli outsider di lusso.
                                  Di contro, però, da lui ci si aspetta
                                  qualche caduta in meno.

                                  HONDA PONS
La squadra nasce dalla fusione
                                  tra il team di Sito Pons e la passione dell’imprenditore
                                  italiano Paolo Campitoti, che detiene il team
                                  Pramac e che è da pochi anni nel motomondiale.
                                  La Honda RC211V è una garanzia, poiché
                                  è e rimane la moto da battere. Ma quello
                                  di Pons è comunque un team clienti, e
                                  di fatto potrà godere degli aggiornamenti
                                  della Casa alata solo dopo un certo periodo
                                  di tempo. Le prestazioni dell’inverno sono state
                                  molto buone, soprattutto nella prima parte,
                                  quando Max Biaggi è stato l’autentico
                                  dominatore. Nelle ultime prove IRTA a Barcellona
                                  e a Jerez, invece, il centauro romano non ha
                                  brillato, accusando anche distacchi pesanti.
                                  Nel team, da quest’anno, è presente anche
                                  una giovane promessa del motociclismo giapponese,
                                  Makoto Tamada, che lo scorso anno ha disputato
                                  una stagione eccezionale col team Pramac. Da
                                  sottolineare, e questo è un caso più
                                  unico che raro, la presenza di due differenti
                                  fornitori di pneumatici. La Bridgestone, dopo
                                  un’ottima annata con Tamada, fornirà
                                  le proprie gomme al giovane nippo. La Michelin,
                                  invece, continuerà ad equipaggiare la
                                  RC211V di Biaggi.
                                  Max Biaggi: il 33enne romano è chiamato
                                  ad una conferma delle prestazioni invernali.
                                  Nei test ha sempre brillato, eccezion fatta
                                  per le ultime prove a Barcellona e a Jerez.
                                  Ora ha tutti dalla sua parte, e la partenza
                                  di Valentino Rossi gli spiana la strada verso
                                  la conquista del ruolo di 1° pilota di Casa
                                  Honda. Ma deve smetterla di lamentarsi: le sue
                                  parole verso i giapponesi, ed in particolare
                                  quel “Yamaha is much better” (la Yamaha
                                  è molto migliore, ndr.), rilasciate ad
                                  Eurosport.com, non sono un buon segnale per
                                  una stagione che deve ancora iniziare.
                                  Makoto Tamada: è stata la grande
                                  sorpresa del 2003, ed ha dato grande spettacolo
                                  con la sua guida irruenta e aggressiva. Resta
                                  da verificare il rapporto con Biaggi e la competitività
                                  delle gomme Bridgestone.

                                  MOVISTAR HONDA
Il team, guidato dall’ex campione
                                  125cc Fausto Gresini, ha vissuto lo scorso anno
                                  una delle sue stagioni più intense, sia
                                  dal punto di vista sportivo che da quello emotivo.
                                  La morte di Daijiro Kato, avvenuta nel 1° GP
                                  in Giappone, ha segnato l’animo dell’ex pilota
                                  italiano, che è stato molto male. Ma
                                  alle spalle, Gresini è stato coperto
                                  da un team molto competitivo e solido che, grazie
                                  alla competitività ritrovata di Sete
                                  Gibernau, è riuscito a mostrarsi come
                                  la vera rivelazione del 2003. Il rider spagnolo
                                  ha concluso la stagione al 2° posto, dietro
                                  al solo Valentino Rossi, ed ha conquistato ben
                                  4 vittorie. La spinta di Kato, che è
                                  rimasto nel cuore di tutti gli appassionati,
                                  è stata fondamentale, ma è lecito
                                  considerare la squadra italiana come una delle
                                  favorite alla vittoria finale. La RC211V fornita
                                  dalla Honda è una garanzia, anche se,
                                  come per il team Camel, anche Gresini potrà
                                  usufruire degli aggiornamenti solo dopo un certo
                                  numero di gare. 
                                  Sete Gibernau: rivelazione del 2003, il
                                  centauro spagnolo è atteso alla riconferma
                                  in questa nuova stagione, che si profila assai
                                  emozionante. Ha lavorato ancora molto bene durante
                                  l’inverno, installandosi nelle posizioni di
                                  testa a fianco di Biaggi. Ha collaudato la moto
                                  assettandola alle sue esigenze, e indubbiamente
                                  è uno dei favoriti per il titolo mondiale.
                                  Colin Edwards: dopo una deludente stagione
                                  passata a collaudare un’Aprilia che proprio
                                  non voleva migliorare, l’americano è
                                  stato chiamato da Gresini per coprire la grandissima
                                  mancanza di Daijiro Kato. Nei test si è
                                  comportato molto bene e la Honda, visto anche
                                  il precedente rapporto in SBK, punta molto su
                                  di lui. Anche lui è da inserire nell’elenco
                                  dei favoriti.

                                  GAULOISES YAMAHA TECH 3
Il team, diretto dal francese
                                  Hervé Poncharal, gode dell’appoggio tecnico
                                  della Yamaha, che fornisce le M1 da ormai diversi
                                  anni. Lo scorso anno non si è mai messa
                                  in luce più di tanto, anche per la manifesta
                                  crisi della Casa dei tre diapason. Ma ora molte
                                  cose sembrano essere cambiate, soprattutto con
                                  l’arrivo di Valentino Rossi, che ha contribuito
                                  allo sviluppo in modo determinante. Per quanto
                                  riguarda i piloti, Poncharal potrà contare
                                  sulla grande esperienza di Norifumi Abe, tornato
                                  da titolare in MotoGP dopo una stagione da collaudatore,
                                  e sul talento del giovane Marco Melandri, italiano
                                  di belle speranze. Il rider di Ravenna ha lavorato
                                  sodo durante l’inverno ed è pronto a
                                  riscattarsi dopo una stagione un po’ deludente.
                                  Marco Melandri: i postumi degli interventi
                                  subiti sono ormai alle spalle, e Marco ha passato
                                  tutto l’inverno a collaudare la M1, sviluppando
                                  anche l’elettronica della Magneti Marelli. Per
                                  lui, comunque, non sarà facile gestire
                                  le emozioni e il gas: la presenza di Rossi in
                                  Yamaha lo ha un po’ oscurato.
                                  Norifumi Abe: non si può certo dire
                                  che abbia entusiasmato durante l’inverno, ma
                                  può senza dubbio essere sulla scena dei
                                  protagonisti. E’ un grande combattente e, insieme
                                  a Tamada, rimane la grande promessa del motociclismo
                                  “MADE IN JAPAN”.
Articolo di Andrea Gallina
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