Speciale MotoGP 2004

A cura di Andrea Gallina



Alla fine del mondiale 2003, dopo
il 3° titolo consecutivo di Rossi in sella alla
RC211V, eravamo qua a parlare delle difficoltà
che il fenomeno di Tavullia avrebbe incontrato
accasandosi alla Yamaha, il team per il quale
ha lasciato la Honda, Casa che gli ha dato tanto
successo negli ultimi anni. Quante cose avrebbero
dovuto cambiare: dalla moto ai tecnici (anche
se in gran parte lo hanno seguito), passando
per i risultati, che molti pensavano non più
straordinari come quelli delle ultime stagioni.
E invece, con un’aria un po’ da burlone e un
po’ da rider ormai maturo, il Dottore gli ha
messi dietro ancora tutti, confermandosi l’uomo
da battere: i test IRTA a Barcellona e a Jerez
hanno lasciato poche speranze agli avversari…
Rossi è stato competitivo solo sul giro
singolo, e questo è vero, ma gli altri,
in particolare la Honda, che avrebbe dovuto
dominare il mondiale 2004, dov’era? E Ducati?
A Borgo Panigale hanno scelto di stravolgere
una moto che era già vincente sotto diversi
punti, ed ora hanno fatto forse il passo più
lungo della gamba. In tutto questo trambusto,
a trarne vantaggio è stata soprattutto
la Yamaha, con Davide Brivio che, dopo i grandi
insuccessi del 2003, è pronto a riscattarsi
come manager e a mostrare al mondo il vero valore
della Casa di Iwata.


A meno di una settimana dall’inizio
del mondiale a Welkom, appare difficilissimo
cercare di capire chi sia il favorito per questo
2004: come confermatoci da Carlo Pernat, manager
di Loris Capirossi, questa sarà la stagione
dei punti interrogativi. Motograndprix.it, comunque,
ha deciso di fornirvi un assaggio di ciò
che potremo vedere a partire dal 18 aprile,
data in cui si disputerà la 1° delle
16 gare in programma nel calendario del motomondiale.


GAULOISES
FORTUNA YAMAHA RACING


L’arrivo di Rossi ha portato una
ventata di freschezza in seno alla Casa di Iwata.
Il 24enne, già 5 volte Campione del Mondo,
ha scelto la strada più difficile per
confermarsi al vertice del motociclismo moderno:
con la Honda tutto era diventato scontato, troppo
facile, e per lui, fenomeno dentro e fuori la
pista, non c’era più divertimento. Così,
dopo 4 anni passati da autentico dominatore
della 500/MotoGP, Valentino ha deciso di trasferirsi
alla Yamaha, desideroso di riportarla ad un
successo iridato che manca dal lontano 1992.
Ma Rossi, da gran uomo squadra qual è,
ha deciso di portarsi appresso anche i tecnici
del grande successo con Honda, primo fra tutti
il capotecnico Jeremy Burgess. L’australiano
è uno degli uomini più corteggiati
dell’intero paddock della MotoGP. L’organizzazione
della squadra compete a Davide Brivio, team
manager che ha cercato di accontentare tutte,
ma proprio tutte, le richieste di Valentino
Rossi dopo il suo arrivo nella squadra dei tre
diapason. Dal punto di vista tecnico, il fornitore
di gomme è la Michelin Motorsport e l’elettronica
è affidata a Magneti Marelli, che gestisce
le centraline e l’impianto di iniezione elettronica.


Quotazioni in rialzoValentino
Rossi:
il 24enne di Tavullia ha stupito
tutti con le eccelse prestazioni mostrate nelle
ultime prove a Barcellona e Jerez. In quanto
Campione del Mondo, parte come favorito d’obbligo,
benché la nuova sfida con la Yamaha potrebbe
favorire non poco un andamento incerto del mondiale.
Ma se Rossi dovesse riconfermarsi campione anche
con la Casa di Iwata, molta gente dovrebbe iniziare
a cucirsi la bocca e a tenerla chiusa per sempre.


Quotazioni stabili
Carlos Checa:
il pilota spagnolo trova al
suo fianco il compagno più scomodo che
un rider della MotoGP possa desiderare. Rossi
è velocissimo, ma soprattutto sa stare
e lavorare con la squadra alla perfezione. Nei
test ha sempre accusato distacchi abbastanza
pesanti dal Dottore, ma c’è chi è
pronto a scommettere su di lui come possibile
outsider. In ogni caso ha un grande vantaggio:
godrà dell’appoggio tecnico del team
ufficiale Yamaha.


REPSOL
HONDA


Il team Repsol gode del pieno
supporto della Casa madre, ed è di fatto
la squadra ufficiale. La RC211V è e rimane
la moto da battere, visto il dominio e la costanza
mostrata nelle ultime due stagioni. Lo scorso
anno, 15 delle 16 gare disputate sono state
vinte da una Honda, e questa cosa la dice lunga
su quanto i giapponesi sono in grado di fare.
Negli ultimi 21 anni il team ha vinto ben 13
titoli mondiali con grandi campioni: da Mick
Doohan a Valentino Rossi, giusto per citarne
alcuni tra i più recenti. Al momento,
però, anche questa squadra, tanto pavoneggiata
come quella più forte della MotoGP, rappresenta
un grosso punto interrogativo per il 2004. La
partenza di Rossi, di fatto, non garantisce
più quella supremazia del binomio moto-pilota
che si era dimostrata invincibile negli ultimi
3 anni. Se aggiungiamo l’addio di Jeremy Burgess,
che ha lasciato la Honda per seguire il Campione
del Mondo alla Yamaha, otteniamo un cocktail
che ad oggi non ci permette di capire la reale
competitività di questa squadra. Per
quanto concerne i piloti, dopo le discrete prestazioni
del 2003, Nicky Hayden è stato riconfermato:
al suo fianco, il colosso giapponese ha piazzato
uno dei grandi ex, Alexander Barros, veterano
della categoria. C’è da sottolineare
una cosa molto importante: la Repsol, in qualità
di team ufficiale, riceverà in anticipo
tutti gli aggiornamenti provenienti dal reparto
corse della Honda.


Quotazioni stabili
Nicky Hayden:
l’ex campione della AMA Superbike
è al suo secondo anno in MotoGP. Viste
le buone cose mostrate, è stato confermato
nel team ufficiale della Honda: nel 2004, però,
la Casa alata desidera avere delle risposte
positive alle attese; c’è già
chi giura che il rider americano sarà
in grado di lottare per il titolo mondiale.
Resta da vedere, poi, il rapporto con alcuni
nuovi tecnici, arrivati per sostituire Burgess
e Co., trasferitisi alla Yamaha insieme a Rossi.


Quotazioni stabili
Alexander Barros:
è il veterano per
eccellenza della categoria. Dalla sua ha una
grande esperienza e il fatto di godere del pieno
appoggio della Honda. Di contro, però,
anche l’età inizia a farsi sentire; in
definitiva, anche il brasiliano, dopo una disastrosa
annata in seno alla Yamaha, è chiamato
a fare bene, o per lui potrebbero avanzare serie
ipotesi di ritiro.


DUCATI
MARLBORO


Dopo un 2003 caratterizzato da
mille sorprese, non ultima la fantastica vittoria
di Capirossi a Barcellona, la Casa di Borgo
Panigale è chiamata ad una dura riconferma
in questa stagione. I test invernali, però,
non hanno mostrato tutto ciò che i numerosissimi
fan si aspettavano: la Desmosedici ha accusato
parecchi problemi, soprattutto nell’erogazione
della potenza e nella gestione della guidabilità
in curva. Ducati ha scelto di fare una moto
del tutto nuova, diversa all’80% rispetto a
quella dello scorso anno. Al momento la scelta
non sta pagando, ma i vertici della squadra
bolognese assicurano che i risultati concreti
arriveranno verso metà stagione. Durante
l’inverno, si è dibattuto a lungo sull’utilizzo
della ruota anteriore da 16,5″, che la
Michelin vorrebbe utilizzare con tutti i suoi
partner. In realtà, la Ducati ha scelto
di montare ancora quella da 17″, che migliora
la stabilità della moto. Capirossi, pilota
di punta della squadra di Borgo Panigale, nei
test IRTA di Barcellona ha sfondato il muro
dei 347 km/h, registrando così la più
alta velocità di sempre in sella ad una
motocicletta. Ma la potenza non è tutto,
e al momento la D16 GP4 sembra avere ancora
qualche guaio di gioventù. Per quanto
concerne i piloti, sono stati confermati Capirossi,
autore di ottime prestazioni nel 2003, e Troy
Bayliss, che è chiamato a migliorarsi
dopo una stagione di apprendistato nel mondo
della MotoGP.


Quotazioni in rialzo
Loris Capirossi:
è uno dei piloti
più esperti dell’intero paddock. Dalla
sua ha grinta da vendere e una determinazione
fuori dal comune. Lavora benissimo con la squadra
e sa apprezzare il lavoro dei suoi meccanici:
malgrado alcune vicissitudini della sua moto,
Capirex rimane uno dei candidati a concludere
la stagione almeno nei primi 3 posti.


Quotazioni stabili
Troy Bayliss:
lo scorso anno ha disputato
la sua prima stagione nel motomondiale, trovandosi
molto bene. Quest’anno dovrà dimostrare
di poter tener testa al suo compagno di squadra;
se parlassimo di coraggio, l’australiano sarebbe
sicuramente Campione del Mondo, ma ora anche
le performance vanno migliorate. In più,
se possibile, gli si potrebbe chiedere di cadere
un po’ meno…


APRILIA
RACING


Benché sia l’autentica
dominatrice delle classi 125/250 cc, la Casa
di Noale non è ancora riuscita ad ingranare
la giusta marcia nella MotoGP. La RS Cube, con
l’innovativo ma assai rischioso progetto del
motore 3 cilindri, ha subìto alcune modifiche
durante l’inverno, soprattutto a livello di
elettronica e di mappature. Una nuova versione
dell’Aprilia dovrebbe arrivare dopo metà
stagione, e i tecnici credono in un deciso miglioramento
delle prestazioni. Lo scorso anno, la squadra
veneta ha vissuto un’annata da incubo, costellata
di problemi: i due piloti non sono stati in
grado di fornire un giusto apporto per lo sviluppo,
e così Edwards e Haga sono stati sostituiti
da Shane Byrne, vincitore di entrambe le manche
nel GP d’Inghilterra SBK dello scorso anno,
e Jeremy McWilliams, veterano della categoria
e ormai 40enne. Il rider britannico è
un grande collaudatore, e potrà senza
dubbio contribuire a migliorare la RS Cube.
Per il 2004 ci sono grandi aspettative di progressione
per gli uomini dell’Aprilia, ma se i risultati
non dovessero arrivare i vertici di Noale potrebbero
pensare all’abbandono della categoria, che comporta
dei costi di gestione enormi.


Quotazioni stabili
Jeremy McWilliams:
rider molto maturato
negli ultimi anni, dopo una stagione deludente
alla Proton ha scelto di andare in Aprilia,
per migliorare una moto che ha mostrato parecchie
difficoltà. La prestazione sul giro c’è,
ma la costanza in gara, visti anche i suoi 40
anni, rimane un grosso punto interrogativo.
Certo è che sarà difficile fermare
la sua voglia di correre: anche una costola
rotta a Sepang non lo ha mosso di un solo millimetro.


Quotazioni stabili
Shane Byrne:
è il debuttante più
osservato del motomondiale. Nel 2003 ha entusiasmato
tutti gli inglesi per la straordinaria doppietta
ottenuta nel GP d’Inghilterra della SBK, e l’Aprilia
ha deciso di ingaggiarlo convinta di scoprire
un grande talento. Nei test disputati finora
non si è comportato male, ma la competitività
in corsa è tutta da verificare. Per lui
il 2004 sarà un anno di transizione.


SUZUKI
MOTOGP


La Casa giapponese non sbaglia
un colpo sul mercato ma fino ad oggi è
mancata sulla scena della grande competizione
del motociclismo moderno. Durante l’inverno,
però, sono arrivati grandi segnali di
miglioramento che fanno ben sperare Garry Taylor,
team manager Suzuki. La GSV-R ha subìto
cambiamenti soprattutto nell’elettronica, semplificata
rispetto agli scorsi anni, e nel telaio, alleggerito
rispetto al 2003. I piloti, che prima pareva
guidassero un camion, hanno migliorato il controllo
del mezzo e ora potranno lottare costantemente
nelle prime 10 posizioni. La moto sembra integrarsi
alla perfezione con le gomme Bridgestone, e
questo ha contribuito molto nello sviluppo.
Per quanto concerne i rider, sono stati confermati
Kenny Roberts JR e John Hopkins.


Va sottolineato il grande impegno
della Suzuki in questo ambizioso progetto MotoGP:
la Casa giapponese ha abbandonato la Superbike
per concentrarsi esclusivamente sul progetto
della GSV-R.


Quotazioni in rialzo
Kenny Roberts JR:
da quando conquistò
il titolo mondiale nel 2000 proprio con la Suzuki,
il figlio d’arte di papà Kenny sembrava
essere scomparso dalla scena dei protagonisti.
E invece, proprio nei test invernali, ha stupito
tutti segnando spesso ottimi tempi e mostrando
ancora le doti familiari di indubbia qualità…
Potrebbe tornare a combattere per grandi risultati.


Quotazioni stabili
John Hopkins:
è un 21enne di indubbio
talento, che da due anni milita nella MotoGP.
Durante l’inverno i suoi test sono stati condizionati
dalla rottura delle caviglie, procurata in una
gara di Supercross in America. E’ il personaggio
più buffo dell’intero motomondiale, ma
sono in molti ad amarlo. Staremo a vedere cosa
sarà in grado di fare con una Suzuki
che appare in grande crescita.


KAWASAKI
RACING TEAM


Così come la Suzuki, anche
l’altra grande regina del mercato giapponese
ha fallito un po’ gli obiettivi alla prima stagione
nella MotoGP. Ma sempre come la Suzuki, anche
la Kawasaki si è migliorata moltissimo
durante l’inverno ed è riuscita a progredire
molto con lo sviluppo. Sono arrivati un nuovo
telaio, decisamente alleggerito rispetto a quello
del 2003, e anche una nuova iniezione di cavalli
per il 4 cilindri a 4 tempi. I risultati degli
ultimi test fanno ben sperare per un 2004 all’insegna
dell’innovazione: dalla sua, la Casa giapponese
ha delle risorse infinite sotto il profilo economico
e l’opportunità di avere in squadra un
grande collaudatore quale Nakano, che sarà
affiancato dal tedesco Alex Hofmann. La fornitura
di gomme è coperta dai nippo della Bridgestone.


Quotazioni stabili
Shinya Nakano:
dopo essere stato vicecampione
della 250cc nel 2000, quando perse il mondiale
all’ultima curva dell’ultima corsa, il giapponese
sembra essere scomparso dalla scena dei grandi
protagonisti. Lo scorso anno ha vissuto una
stagione deludente alla Yamaha Tech 3, ed ora
è passato alla Kawasaki nel tentativo
di spingerla più in alto. Dotato di grande
talento, c’è da sperare che non rimanga
solo un’eterna promessa.


Quotazioni stabili
Alex Hofmann:
dopo un anno da collaudatore
per il team giapponese, è stato promosso
al ruolo di titolare. Ha contribuito allo sviluppo
della moto ed ora è pronto per mettersi
in luce verso team più competitivi. Nei
test ha brillato, dimostrandosi abbastanza veloce.


PROTON
KR


E’ l’autentica cenerentola della
MotoGP, benché dotata di discrete risorse
economiche e della presenza in squadra di John
Barnard, ex tecnico della F1, che si sta occupando
del progetto del 5 cilindri. La squadra è
guidata da Kenny Roberts SR, che ha grande esperienza
nella categoria. Il livello tecnico del team
è piuttosto scadente, ma durante la stagione
sono attesi miglioramenti e sviluppi. Tutta
da verificare la competitività delle
gomme Dunlop. Tra i piloti, è stato confermato
Nobuatsu Aoki ed è stato ripescato Kurtis
Roberts, fratello di Kenny JR, che aveva già
disputato con la Proton una corsa nel 2001.


Quotazioni stabili
Nobuatsu Aoki:
è alla sua settima
stagione nella 500/MotoGP, ed è l’ultimo
di tre fratelli impegnati nel motomondiale.
E’ un grande collaudatore, ma sviluppare la
Proton è un lavoraccio che metterebbe
in crisi perfino Valentino Rossi. Con una competitività
piuttosto scarsa, sarà difficile vedergli
fare grandi cose nel 2004.


Quotazioni in ribasso
Kurtis Roberts:
ha lavorato pochissimo durante
l’inverno ed è stato chiamato nelle ultime
settimane. E’ un figlio d’arte, ma appare difficile
sperare di vedere grandi cose da lui. Ha poca
esperienza nel motomondiale.


DUCATI
D’ANTIN


Dopo aver ricevuto per anni le
moto dalla Yamaha, Luis D’Antin, ex campione
europeo e oggi proprietario del team che corre
in MotoGP con il suo nome, ha scelto di legarsi
alla Ducati. La Casa di Borgo Panigale fornirà
alla squadra spagnola la Desmosedici versione
2003, che in molte corse potrebbe ancora impensierire
la nuova GP4. Per quanto riguarda la gestione,
la Ducati ha ‘inviato’ a D’Antin alcuni tecnici
provenienti dalla Superbike, che dovranno contribuire
a mandare in pista un mezzo competitivo. Sotto
la voce rider, c’è stato l’arrivo dei
due dominatori della SBK 2003 con la Ducati
Fila, ovvero Neil Hodgson, inglese e Campione
del Mondo, e Ruben Xaus, giovane spagnolo dotato
di grande talento. Se sapranno tenere i nervi
saldi, i due potranno spesso lottare per le
posizioni di vertice.


Quotazioni stabili
Neil Hodgson:
non è stato un fulmine
nei test invernali, ma dalla sua ha la scusa
di essere un debuttante e quindi una giustificazione
plausibile in caso di scarse prestazioni. E’
un Campione del Mondo, per cui non ci sarebbe
da stupirsi se fosse in grado di realizzare
qualche buon exploit: lo scorso anno, il suo
amico Capirex, in sella alla stessa moto, ha
vinto da funambolo a Barcellona…


Quotazioni in rialzo
Ruben Xaus:
sicuramente, ora come ora, sta
meglio del compagno Hodgson, malgrado non sia
stato lui a vincere il mondiale 2003 della Superbike.
Ha una grandissima voglia di imparare, ed ha
girato molto nei test invernali registrando
ottimi tempi. E’ uno degli outsider di lusso.
Di contro, però, da lui ci si aspetta
qualche caduta in meno.


CAMEL
HONDA PONS


La squadra nasce dalla fusione
tra il team di Sito Pons e la passione dell’imprenditore
italiano Paolo Campitoti, che detiene il team
Pramac e che è da pochi anni nel motomondiale.
La Honda RC211V è una garanzia, poiché
è e rimane la moto da battere. Ma quello
di Pons è comunque un team clienti, e
di fatto potrà godere degli aggiornamenti
della Casa alata solo dopo un certo periodo
di tempo. Le prestazioni dell’inverno sono state
molto buone, soprattutto nella prima parte,
quando Max Biaggi è stato l’autentico
dominatore. Nelle ultime prove IRTA a Barcellona
e a Jerez, invece, il centauro romano non ha
brillato, accusando anche distacchi pesanti.
Nel team, da quest’anno, è presente anche
una giovane promessa del motociclismo giapponese,
Makoto Tamada, che lo scorso anno ha disputato
una stagione eccezionale col team Pramac. Da
sottolineare, e questo è un caso più
unico che raro, la presenza di due differenti
fornitori di pneumatici. La Bridgestone, dopo
un’ottima annata con Tamada, fornirà
le proprie gomme al giovane nippo. La Michelin,
invece, continuerà ad equipaggiare la
RC211V di Biaggi.


Quotazioni in rialzo
Max Biaggi:
il 33enne romano è chiamato
ad una conferma delle prestazioni invernali.
Nei test ha sempre brillato, eccezion fatta
per le ultime prove a Barcellona e a Jerez.
Ora ha tutti dalla sua parte, e la partenza
di Valentino Rossi gli spiana la strada verso
la conquista del ruolo di 1° pilota di Casa
Honda. Ma deve smetterla di lamentarsi: le sue
parole verso i giapponesi, ed in particolare
quel “Yamaha is much better” (la Yamaha
è molto migliore, ndr.), rilasciate ad
Eurosport.com, non sono un buon segnale per
una stagione che deve ancora iniziare.


Quotazioni stabili
Makoto Tamada:
è stata la grande
sorpresa del 2003, ed ha dato grande spettacolo
con la sua guida irruenta e aggressiva. Resta
da verificare il rapporto con Biaggi e la competitività
delle gomme Bridgestone.


TELEFONICA
MOVISTAR HONDA


Il team, guidato dall’ex campione
125cc Fausto Gresini, ha vissuto lo scorso anno
una delle sue stagioni più intense, sia
dal punto di vista sportivo che da quello emotivo.
La morte di Daijiro Kato, avvenuta nel 1° GP
in Giappone, ha segnato l’animo dell’ex pilota
italiano, che è stato molto male. Ma
alle spalle, Gresini è stato coperto
da un team molto competitivo e solido che, grazie
alla competitività ritrovata di Sete
Gibernau, è riuscito a mostrarsi come
la vera rivelazione del 2003. Il rider spagnolo
ha concluso la stagione al 2° posto, dietro
al solo Valentino Rossi, ed ha conquistato ben
4 vittorie. La spinta di Kato, che è
rimasto nel cuore di tutti gli appassionati,
è stata fondamentale, ma è lecito
considerare la squadra italiana come una delle
favorite alla vittoria finale. La RC211V fornita
dalla Honda è una garanzia, anche se,
come per il team Camel, anche Gresini potrà
usufruire degli aggiornamenti solo dopo un certo
numero di gare.


Quotazioni in rialzo
Sete Gibernau:
rivelazione del 2003, il
centauro spagnolo è atteso alla riconferma
in questa nuova stagione, che si profila assai
emozionante. Ha lavorato ancora molto bene durante
l’inverno, installandosi nelle posizioni di
testa a fianco di Biaggi. Ha collaudato la moto
assettandola alle sue esigenze, e indubbiamente
è uno dei favoriti per il titolo mondiale.


Quotazioni in rialzo
Colin Edwards:
dopo una deludente stagione
passata a collaudare un’Aprilia che proprio
non voleva migliorare, l’americano è
stato chiamato da Gresini per coprire la grandissima
mancanza di Daijiro Kato. Nei test si è
comportato molto bene e la Honda, visto anche
il precedente rapporto in SBK, punta molto su
di lui. Anche lui è da inserire nell’elenco
dei favoriti.


FORTUNA
GAULOISES YAMAHA TECH 3


Il team, diretto dal francese
Hervé Poncharal, gode dell’appoggio tecnico
della Yamaha, che fornisce le M1 da ormai diversi
anni. Lo scorso anno non si è mai messa
in luce più di tanto, anche per la manifesta
crisi della Casa dei tre diapason. Ma ora molte
cose sembrano essere cambiate, soprattutto con
l’arrivo di Valentino Rossi, che ha contribuito
allo sviluppo in modo determinante. Per quanto
riguarda i piloti, Poncharal potrà contare
sulla grande esperienza di Norifumi Abe, tornato
da titolare in MotoGP dopo una stagione da collaudatore,
e sul talento del giovane Marco Melandri, italiano
di belle speranze. Il rider di Ravenna ha lavorato
sodo durante l’inverno ed è pronto a
riscattarsi dopo una stagione un po’ deludente.


Quotazioni stabili
Marco Melandri:
i postumi degli interventi
subiti sono ormai alle spalle, e Marco ha passato
tutto l’inverno a collaudare la M1, sviluppando
anche l’elettronica della Magneti Marelli. Per
lui, comunque, non sarà facile gestire
le emozioni e il gas: la presenza di Rossi in
Yamaha lo ha un po’ oscurato.


Quotazioni in ribasso
Norifumi Abe:
non si può certo dire
che abbia entusiasmato durante l’inverno, ma
può senza dubbio essere sulla scena dei
protagonisti. E’ un grande combattente e, insieme
a Tamada, rimane la grande promessa del motociclismo
“MADE IN JAPAN”.



Articolo di Andrea Gallina

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