SBK|Pirelli Spanish Round, Gara1: Jonathan Rea raggiunge Carl Fogarty
L'iridato conquista a Jerez la sua prima vittoria, mentre Tom Sykes sale a quota 100 podi
A Jerez de la Frontera Jonathan Rea infrange l’ennesimo record: con la vittoria in Gara1, la prima del Campione del Mondo 2017 sui questo tracciato raggiunge una leggenda come Carl Fogarty a quota 109 podi nel massimo Campionato delle derivate di serie.
Record che potrebbe infrangere già domani nella seconda corsa, considerando anche che, chiuso il discorso mondiale, può finalmente guidare senza pressioni e senza fare necessariamente calcoli.
Oggi Rea è stato aiutato anche da un po’ di fortuna:Marco Melandri è stato infatti appiedato dalla sua Ducati mentre era in testa, a quattro tornate dal termine, negandosi quindi la possibilità di giocarsi la vittoria con Rea, che nel frattempo stava colmando il gap con l’italiano.
Rea si è detto dispiaciuto del ritiro del collega, che a suo dire avrebbe meritato di giocarsela fino alla bandiera a scacchi ma è ovviamente molto felice di essere riuscito a vincere su una pista che ancora mancava nel suo incredibile palmarès.
“Volevo la vittoria, anche prima del ritiro di Marco, stavo cercando di guidare oltre i miei limiti per raggiungerlo e tentare di superarlo. Il gap stava diminuendo e io mi stavo esaltando ogni giro. Alla fine lui ha avuto un problema e mi dispiace molto per lui perchè non lo meritava. Meritavamo di giocarcela fino alla fine entrambi. All’inizio stavo cercando di gestire la gara, perchè con la caduta di ieri dove mi sono fatto un po’ male alla spalla, non ho avuto modo di fare un long run e non ero sicuro delle scelte di gomme” – ci ha spiegato Jonathan Rea appena sceso dal podio – “E’ stato divertente guidare oggi, la moto si muoveva molto e doveva prestare molta attenzione ma è stato divertente Quello che ha fatto la differenza oggi, e in passato, è che noi abbiamo un team nell’insieme incredibile. Non è tanto solo la moto, il pilota o i meccanici, è l’insieme. Non ho visto niente che non vada sulla moto di Melandri, ma non guardo gli altri. Non credo che Kawasaki o Ducati abbiano tanto da migliorare, sono già al top, si tratta di sfumature marginali. Penso che la differenza ora sia di testa: io mi sento molto forte, ho una grande confidenza con la moto”.
Poi una parola sul momento che sta vivendo, dopo la straordinaria conquista del terzo titolo consecutivo: ” E’ stato bello venire qui, prendere una pausa da tutto quello che stava succedendo. Sono stato molto impegnato dopo Magny-Cours, sono tornato a casa ma avevo molto da fare. E’ stato bello risalire in sella alla moto, davanti ai miei fan. Ho avuto un’accoglienza straordinaria a casa, ma è stato stancante non tanto per me quanto per la mia famiglia. Sono andato a Las Vegas con i miei meccanici e i miei figli e vedere il Monster Motocross ed è stato fantastico. Fortunatamente ho dormito in aereo per cui sono arrivato qui senza troppo jet lag”.
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