Preview Brno – 250 cc – Roby Rolfo ‘Guarito dal mare’

Brno, 19 agosto 2004 – Dopo le vacanze estive il mondiale riprende le danze sulla storica pista di Brno, Repubblica Ceca, un impianto storico e bellissimo. Roby Rolfo è pronto a questa nuova sfida e la spalla infortunata che lo aveva bloccato a Donington, sta meravigliosamente. Recupero totale? “Cari ragazzi – commenta il pilota torinese – le vacanze mi hanno permesso di recuperare al 100%. Sono stato al mare, all’isola del Giglio e ho nuotato e preso il sole. Mi sono anche abbronzato e questo mi piace perché non ho più il color formaggino che avevo prima delle ferie. Stare sempre con la tuta addossa non aiuta l’abbronzatura!
Per la spalla lussata in Gran Bretagna, il sole è stato un ottimo sistema per ritrovare la perfetta forma. Oggi sono stato in Clinica Mobile e anche il dottor Costa ha confermato le mie sensazioni. Ha concluso la visita dicendo che posso correre e per un pilota, sentire questa frase da una grande carica. Devo proprio ringraziare lui e il suo staff, perché sto davvero bene e potrò correre con una sola fasciatura”.
E la gara come sarà e soprattutto il mondiale con quale spirito l’affronti?
“Il mio obiettivo non è un obiettivo, perdonate il gioco di parole. A questo si pensa all’inizio e alla fine del mondiale, adesso guardo alla singola gara e a risalire la classifica di questa difficile stagione. La moto è quella che è, cioè la stessa di Donington, e solo lunedì e martedì proveremo qualcosa di nuovo in test: parti di ciclistica per risolvere il problema della scarsa confidenza con l’anteriore. Mi piacerebbe vedere una svolta tecnica e poter puntare ad un grande finale di stagione con l’obiettivo di trovare un posto in MotoGp la prossima stagione”.

Ti piace Brno?
“E’ un tracciato splendido, ma non solo. La pista è in mezzo ad uno scenario bellissimo, in mezzo ai boschi e poi si respira un’atmosfera fantastica: qui la gente è appassionata di moto in maniera incredibile e l’entusiasmo è contagioso. Poi c’è la strada che porta alla pista che merita un discorso a parte. Ad un certo punto, nel bel mezzo di un rettilineo in salita, c’è una struttura che ingloba i vecchi box e la torre della direzione di gara. Siamo nel bel mezzo del vecchio tracciato stradale di quasi 18 chilometri nel quale si è corso dal 1949 all’86. Una pista incredibile e pericolosa ma piena di fascino. C’era, dopo il lungo rettilineo, una curva secca a destra e poi un’altra a seguire in mezzo alle case. Correre qui deve essere stato terribile. E poi in certe occasioni gli spettatori erano trecentomila e passa! bene adesso sapete tutto: da domani ci sono le prove: gas aperto e via, alla ricerca di una grande risultato”.