Non ce l’ha fatta Daijiro Kato; muore oggi un grande del motomondiale

Il giovane pilota giapponese non è riuscito a vincere al sua gara più importante, quella per la vita.

Oggi, 19 Aprile 2003, il mondo delle 2 ruote ha perso uno dei suoi più grandi protagonisti.

Grande è la rabbia e il dolore per la morte di questo ragazzo, solo 26enne, che lascia la moglie Makiko, il figlio Ikko (un anno e mezzo) e una figlia, nata il 26 marzo scorso e per la quale non era ancora stato scelto il nome.

Non sono ancora chiare le cause che hanno portato al tremendo incidente di Kato nel corso della prima gara del motomondiale 2003 a Sukuza.

Ma in quella paurosa collisione vista da nessuno, Kato si era procurato un trauma cranico, la lussazione della prima e seconda vertebra cervicale, la frattura della terza e la frattura della spalla sinistrae un gravissimo ematoma cerebrale mai riassorbito.

Il vero spirito di un uomo, di un pilota, di un campione, si vede quando è il momento di lottare, di riuscire a superare i brutti momenti…

Kato non ce l’ha fatta.

Ma questo non vuol dire che lui non sia stato tutto ciò.

Anzi, la grandezza di una persona spesso sta anche nel saper riconoscere i propri limiti, di dichiararsi battuta da qualcosa più grande di lei, anche se si rimane aggrappati ad una fioca speranza con tutto le stessi, con il cuore.

Un cuore che Kato ha continuato a far battere per quasi 13 giorni, cercando di resistere, di non lasciarsi andare.

Nato a Saitama, un sobborgo di Tokyo, il 4 luglio 1976, Kato ha fatto il suo esordio iridato nel GP del Giappone 250, nel 1996, chiudendo terzo alle spalle di Biaggi e Numata.

E sempre a Suzuka, come wild-card, ha vinto i GP 250 nel ’97 e ’98. Nel 2000 il suo primo Mondiale completo, inaugurando un binomio speciale con il team Gresini, che lo adottò con calore e affetto.

Già il primo anno sfiorò il titolo, abbandonando le speranze solo all’ultima gara.

Ma riuscì a rifarsi con gli interessi nel 2001, quando conquistò la corona a suon di record: maggior numero di vittorie (11) e punti in una stagione 250. Nel 2002 il passaggio alla MotoGP, sempre con Gresini, prima in sella a una Honda 500 – con un 2° posto a Jerez come miglior risultato – e poi con la RC211V 4 tempi.

Con una Honda ha vinto anche la 8 Ore di Suzuka nel 2000, in coppia con Ukawa

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