MotoGP Valencia, Prove Libere 1: Marquez beffa Lorenzo, Rossi è 5°
Randy de Puniet, in sella alla rientrante Suzuki è sedicesimo, dietro ad Andrea Iannone
Il motomondiale è tornato in Europa, precisamente a Valencia, teatro della diciottesima ed ultima tappa della stagione 2014. A centrare il miglior tempo nelle FP1 della classe MotoGP è stato Marc Marquez che ha fermato il cronometro sul tempo di 1:31.296.
Il due volte campione del mondo della MotoGP ha preceduto il connazionale della Yamaha Jorge Lorenzo di 0.193s. Dietro al maiorchino troviamo altri due piloti iberici, Aleix Espargarò (Yamaha Open) e Dani Pedrosa (Honda Repsol). Quinto tempo per Valentino Rossi, che ha portato la sua Yamaha M1 a 0.471 dalla vetta. Il rider pesarese deve difendere i 12 punti di vantaggio che ha in classifica sul team-mate Lorenzo, questo per mantenere la seconda posizione nel mondiale.
Dietro a Rossi si sono piazzati Bradley Smith (Yamaha Tech3), Andrea Dovizioso (Ducati), Hector Barberà (Ducati Open), Pol Espargarò (Yamaha Tech 3) e il tester Ducati Michele Pirro, qui wild card. La Suzuki, che qui rientra con la wild card di Randy de Puniet ha chiuso con il sedicesimo tempo a 2.049 da Marquez. Alex de Angelis, con la Yamaha Open è diciottesimo, mentre Danilo Petrucci con la ART dello Iodaracing è ventunesimo.
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MotoGp Prove Libere 1 Sepang - Malesia - I tempi
Pos | Num | Pilota | Moto | Team | Tempo | Gap |
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Mh preoccupante la velocità massima della Suzuki, è a livello delle Production di Honda.
Spero sia più che altro un problema di elettronica e di trazione, ma se con un motore si presume nuovo, un turno di prove in cui possono sfruttare al massimo la potenza, senza limiti di carburante la cosa è quantomeno preoccupante.
In gara penso correranno con i vantaggi che ha Ducati o almeno spero, sia con i 24 litri che con il vantaggio di usare anche una mescola più soft al posteriore nelle qualifiche e in gara, specie se il motore è meno potente come quello delle Open Honda. E’ vero che Yamaha ci ha messo anni ed è da anni che lavora sul suo 4 cilindri in linea e lo ottimizza e fa fatica a stare al passo con quelli di Honda e Ducati, forse Suzuki nel scegliere questa variante di motore non pensava di metterci tanto a trovare tutta la potenza necessaria. 18-20km/h sul dritto in meno sono un bel po’ sicuramente gli servirà un cambio seamless e soprattutto un motore a valvole pneumatiche molto più potente se vogliono pensare di impensierire anche solo le factory dei team satelliti, la vedo davvero in salita.