MotoGP – Qatar – Cronache di bastardate marziane.

MotoGP – Qatar –  Cronache di bastardate marziane.MotoGP – Qatar –  Cronache di bastardate marziane.

di Davide Giordano

A dire la verità Rossi ha dichiarato di sentirsi sulla Luna più che su Marte, non come stato emozionale positivo bensì negativo.

Un fine settimana strano, all’insegna della novità per tutti. Posto nuovo, padroni di casa nuovi, circuito nuovo, asfalto nuovo…troppo nuovo.

Già, potremmo dire che il vero protagonista del fine settimana sia stato l’asfalto che con la sua scarsa aderenza implicita (essendo nuovo era praticamente privo della minima gommatura), o indotta (la vicinanza al deserto, e a niente altro, portava quotidianamente sul circuito moltissima sabbia), ha condizionato l’esito della gara classe MotoGP.

Ezpeleta, contrariamente ai pareri dei piloti, si è detto soddisfatto del fine settimana. I soli 2200 spettatori sono bastati a motivare un appuntamento in un luogo dimenticato dal dio dei centauri e l’assenza di cadute frequenti ha contribuito a non mettere in evidenza un problema di aderenza.

Di diverso parere devono essere stati i piloti, almeno alcuni. Il sabato mattina, giorno di gara, si apre il collegamento televisivo con i commentatori che annunciano un provvedimento disciplinare ai danni del pilota numero 46, Valentino Rossi, sanzionato in quanto colpevole di atteggiamento antisportivo. Andando avanti si scopre che l’atteggiamento antisportivo sarebbe da individuare in un episodio legato alla sera precedente durante la quale alcuni membri della squadra di Valentino Rossi (non si è ancora capito quanti fossero, di fatto), avrebbero gommato l’area in griglia di partenza corrispondente alla posizione appartenente a Rossi, appunto. Questo sarebbe stato visto da alcuni “testimoni” inizialmente non meglio identificati che avrebbero riferito la cosa in direzione gara.

Successivamente si scoprirà che, il primo ad entrare in pista fu l’equipaggio di Biaggi, “imitato” da quello di Rossi. Anche Gibernau avrebbe voluto fare la stessa cosa ma qualche angelo custode lo avrebbe consigliato in maniera diversa. Magari lo stesso angelo che si è poi preso la briga di riferire in direzione circa i disobbedienti.

Adesso, a parte una ironica cronaca dei fatti o fattacci, resta che una gara su un circuito bello in un posto brutto, si è svolta all’insegna della battaglia burocratico-legale che sembra qualcosa di altamente meno sportivo che non lavarsi la casella di partenza con spazzolone e olio di gomito.

Dare un giudizio su un evento simile, è cosa assai difficile. Difficile non mettere nel metro del giudizio le proprie preferenze, restando obiettivi.

Difficile digerire un Gibernau che sembra insistere nell’interpretazione del ruolo del rivale-amico e comprensivo che giustifica la reazione emotiva di Vale e che cade dalle nuvole quando si sente accusato di “spionaggio infantile” o quando si sente dire che le gare può vincerle solo così.

Difficile tollerare un Carlo Fiorani che addita come meritevole di squalifica l’ingresso in curva di Rossi ai danni di Barros, salvo poi ritrattare la severità del suo giudizio con Rossi ormai fuori dai giochi per altre cause.

Non va lasciata fuori nemmeno la Yamaha, colpevole quanto meno di una leggerezza che in un momento del genere non andava fatta. Brutta la performance di “mirror-climbing”, fatta dalla dirigenza della squadra che motivava l’operazione come qualcosa fatto per “….segnalare meglio a Valentino da dove sarebbe partito così da fargli pulire la casella durante il warm-up”.

Inutile per non dire stupida e controproducente l’azione-reazione che ha coinvolto anche Max Biaggi nel turbine di penalizzazioni. Se c’era qualcuno che avrebbe potuto e voluto mettere le ruote davanti a Sete, forse era lui.

PAZZESCO il modo in cui gli “organi competenti” hanno gestito la questione. Lasciare che siano “altri” ad accorgersi di eventuali irregolarità, la dice lunga sulla capacità degli organizzatori di tenere le cose sotto controllo. Sei secondi di penalità per Rossi tirati fuori dal cilindro e per fortuna che ce n’era un’altra manciata da affibbiare a Biaggi per retrocederlo ultimo senza lasciarlo fuori dai tempi massimi di qualifica. Assurda, bizzarra e grottesca la dichiarazione di Carmelo Ezpeleta che si dichiara a favore di Rossi.

In generale l’ennesima brutta figura del signor “Regolamento” dopo le tante collezionate nel corso del campionato e la speranza che non venga cancellata Valencia dal calendario mondiale, come fu fatto per un altro circuito in un altro anno per penalizzare un altro pilota italiano…

L’episodio di sabato lascia in ombra anche lo splendido risultato di Xaus. Già, splendido. Il primo podio della Ducati, portato a segno dalla moto della scorsa stagione mentre le 2004 uscivano di scena in sordina. Meno male che a Borgo Panigale, arrivano i successi in SuperBike ad opera di un britannico leone di nome Toseland a cui vanno tutti i nostri complimenti.

A questo punto il mondiale è riaperto sebbene non sia mai stato matematicamente chiuso. Rossi ha ancora una manciata di punti da amministrare fermo restando che l’ultima gara, quella di Valencia, andrebbe considerata come l’ennesima nella tana del lupo dove, stavolta, il lupo è lo spagnolo Gibernau.

Il prossimo week-end si correrà a Sepang dove lo scorso anno fu Rossi a trionfare sul circuito malese dando più di due secondi a Sete Gibernau.

Entrambi i contendenti al titolo dovranno dare prova di forza psicofisica, non solo psicologica. Difficile dire chi dei due abbia più da perdere. Nessuno (???) si aspettava la lotta di Rossi per il titolo mondiale già dalla prima stagione e Gibernau deve accantonare altri punti di gradimento utili alla Honda per passare sopra a qualsiasi accordo economico che si possa frapporre tra lo spagnolo e la moto HRC ufficiale.

Fortunatamente mancano meno di cinque giorni all’inizio delle danze malesi.

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