MotoGP – Preview Mugello – I fatti della pista
Un circuito fantastico situato in una cornice prestigiosa, questo è il circuito del Mugello, annidato sulle colline toscane che circondano Firenze. La sua pista, lunga 5,245 chilometri, è stata costruita nel 1974, ed ha raggiunto il massimo splendore da quando è stata acquistata dalla Ferrari per i suoi test. Il Mugello ha ospitato la sua prima gara iridata nel 1976 con il Gran Premio delle Nazioni, vinto da Barry Sheene. Da allora la pista è stata teatro di 19 Gran Premi, tra i quali quello delle Nazioni, di San Marino e d’Italia. Di quest’ultimo, il Mugello ha ospitato le ultime 11 edizioni, tutte caratterizzate dal tifo sfrenato degli appassionati e dall’atmosfera che non conosce eguali nel mondo.
La pista in se stessa sembra fatta apposta per esaltare il rumoreggiare della folla. Offre una serie di veloci chicane e un lungo curvone a sinistra che porta al secondo più lungo rettilineo del calendario iridato. Le MotoGP vi raggiungono velocità incredibili, che sfiorano i 340 chilometri all’ora nel punto più alto della salita del rettilineo per poi piombare verso la prima curva destrorsa non di rado con la ruota posteriore che si stacca dall’asfalto.
Il tempo, ovvero la pioggia, spesso riveste un ruolo da protagonista su queste colline, come è successo lo scorso anno quando la classifica della gara è stata data da soli sei giri, quelli che si sono percorsi dopo l’interruzione per pioggia. Il campione del mondo Valentino Rossi fu il vincitore di quella gara sprint, portando a tre i suoi successi di fila sulla pista italiana.
Anche il team di sito Pons può vantare un ottimo background al Mugello, dove ha vinto nel 2000 con Loris Capirossi e l’anno successivo con Alex Barros.
Il Mugello costituisce un fantastico appuntamento del motomondiale ma ha i suoi punti deboli nel frastuono che dura tutta la notte e nelle vie d’accesso inadeguate. Si tratta tuttavia di un piccolo prezzo da pagare per lo splendido spettacolo offerto dall’evento.
Camel Honda
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