MotoGP – Preview Laguna Seca – Il punto, parla Troy Bayliss
Entrambi i partner sono un po’ sulle spine. Tornare a Laguna Seca è come incontrare un’ex fidanzata che non si vede da tempo. Filerà tutto liscio come se ci fosse incontrati il giorno prima oppure ci saranno quei piccoli momenti di imbarazzato silenzio o peggio ancora un litigio sui motivi della separazione? Il mondiale della MotoGP e Laguna Seca il prossimo fine settimana si ritrovano dopo tanti anni e nessuno dei due sa con certezza cosa aspettarsi l’uno dall’altra.
Laguna è un circuito spettacolare ma fino a poco tempo fa era considerato troppo pericoloso per le potenti MotoGP. Quest’anno grosse modifiche sono state fatte per migliorare gli standard della sicurezza ed ecco che il Motomondiale si prepara a riscoprire la pista americana nel suo ottavo appuntamento stagionale. Solo venerdì mattina quando il ruggito dei motori a quattro tempi risuonerà nei timpani degli abitanti di Monterey , si potrà verificare quanto significativi siano i cambiamenti introdotti. La MotoGP sarà il piatto forte del programma ma sono previste anche gare di contorno come quella del campionato AMA Superbike.
Gli americani non hanno mai visto in azione dal vivo le MotoGP, ma non c’è dubbio che una volta che Valentino Rossi & C. avranno assimilato la nuova pista, saranno avvinti dal rumore, dalla velocità e dalle imprese dell’ultima generazione delle moto da gran premio e dai loro cavalieri.
Se comunque le moto costituiranno una novità assoluta per gli appassionati, alcuni dei nomi dei protagonisti sono già noti al pubblico americano. Oltre ai connazionali Colin Edwards, Nicky Hayden, John Hopkins e Kenny Roberts infatti, c’è che ha corso l’ultima edizione del GP prima dell’interruzione lunga undici anni. Il brasiliano Alex Barros e l’italiano Max Biaggi per esempio hanno disputato l’ultimo GP degli Stati Uniti nel 1994, il primo arrivando ottavo nella 500cc il secondo giungendo alle spalle del vincitore della 250cc Doriano Romboni.
Certo di anni ne sono passati parecchi e forse chi può davvero prevedere quale impatto avrà la MotoGP non solo in California ma in tutti gli States è chi ci ha gareggiato di recente nel mondiale SBK. L’ex iridato della categoria, Troy Bayliss non ha dubbi.
“Sarà la gara di moto più importante che si sia mai corsa in America,” ha profetizzato l’australiano, che ritornerà a Laguna Seca con il team Camel Honda. “La Superbike è sempre stata un grande avvenimento ma la MotoGP sarà uno show imponente. Tutti quanti sono eccitati all’idea di correre lì e potete tranquillamente annoverarmi tra di loro”.
Bayliss ha vinto la Gara 1 della Superbike nel 2002, arrivando secondo alle spalle del grande rivale Colin Edwards nella Gara 2 dello stesso anno. Troy adora i 3610 metri del tracciato statunitense sull’oceano Pacifico, così come ama la bellissima cittadina di Monterey, ma nello stesso tempo avverte i colleghi.
“La sicurezza è una cosa di vitale importanza e sono certo che la pista sia stata resa molto più sicura, ma il fatto che sia un po’ insidiosa aggiunge un pizzico di emozione in più,” spiega Bayliss. “Io in ogni caso amo Laguna e penso che correre qui con la MotoGP sarà un’esperienza fantastica”.
Mentre Assen ha la rinomata curva Veenslang e Spa Francorchamps l’Eau Rouge, Laguna ha la Corkscrew. Una sinistra destra su un dosso con un’entrata velocissima, la Corkscrew fa sicuramante parte del folclore del motociclismo. Ma se tanti campioni hanno sudato freddo in questa curva, Bayliss ritiene che la pista offra punti addirittura più impegnativi della famosa esse in salita.
“Sicuramente la Corkscrew, con la sua entrata così veloce è una curva fantastica e molto tecnica, mai io credo che sia la curva numero uno quella a cui prestare maggior attenzione”, avverte Bayliss. “E’ velocissima e con la Superbike le ruote si staccano da terra. Con la MotoGP può essere un gran casino”.
“Le curve due, tre e quattro non sono niente di ché ma poi si comincia a salire verso la cinque e la sei, che sono spettacolari e poi verso il rettilineo che porta alla Corkscrew. Io adoro anche la sezione successiva, giù verso la curva Rainey, la numero dieci e poi l’ultima, che è una specie di stop and go che lancia verso il rettilineo del traguardo”.
L’eccitazione di Bayliss al pensiero di tornare in California riflette quella di tutto il paddock della MotoGP. Tutti vogliono ben figurare di fronte ad un mercato e ad una platea così ben abituata agli spettacoli e al glamour e vogliono far capire che cosa si siano persi finora.
Si ritroveranno dunque i vecchi amanti stretti in un abbraccio o ci saranno silenzi imbarazzanti e litigi sul passato? Una cosa sola è certa, entrambi sono ansiosi di incontrarsi di nuovo. In realtà l’unione sembra più favorevole che mai e di sicuro lo spettacolo offerto al pubblico americano sarà migliore di quello dei “cugini” della Formula Uno.
Camel Honda
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