MotoGP – Presentazione Yamaha: la YZR M1 2008
M1. “Mission One”, la prima sfida della nuova top class del Motociclismo. Oggi però la vera “missione” della Yamaha è di riconquistare il campionato: questo il nuovo significato di “Mission One”, per una M1 destinata a cambiare radicalmente nel corso del 2008. Due anni senza affermazioni iridate, due anni dove Honda prima e Ducati poi hanno conquistato tutto quello che c’era da vincere, con i campionati piloti, costruttori e team andati a Tokyo e Bologna. Per una MotoGP dove non basta più soltanto disporre di due piloti dall’indiscutibile valore (Valentino Rossi si presenta da solo, Jorge Lorenzo è a tutti gli effetti il miglior prospetto del motociclismo mondiale), la Yamaha è stata costretta a ridiscutere il valore del proprio progetto. Non erano solo le gomme a non andare in quest’ultimo biennio, non monti una Bridgestone e sei al top: bisogna lavorare sui fondamenti del progetto, ovvero motore, ciclistica, elettronica. Ad ogni modo non tutto è da rivedere in Yamaha: la M1 mantiene pur sempre eccellenti doti telaistiche, la guidabilità resta un punto di forza invidiato dai propri competitors. Questo però non basta più. Con il nuovo regolamento 800cc e la riduzione del serbatoio a 21 litri di capacità il propulsore non ha retto il confronto con gli avversari. A questo vanno aggiunte diverse rotture, quello che non si dovrebbe mai verificare in una moto da competizione, specie se in gara. A Iwata e Gerno di Lesmo hanno così studiato diverse soluzioni per il proprio 4-in-linea (unica casa a mantenere questa disposizione dei cilindri in una realtà di “mono-motore” V4), portandole in gara già nel 2007. Si cerca potenza, dunque si è puntato sulle valvole pneumatiche, tecnologia dei giorni nostri chiamata ad un regime di rotazione più elevato, con un miglior rendimento termodinamico ed una diversa fasatura nell’apertura e chiusura delle valvole, più immediata. Sviluppato lo scorso mese di luglio, il nuovo propulsore ha debuttato in pista a Misano Adriatico: rottura dopo pochi giri. Accantonato. O forse no. Sì, perchè la Yamaha sta portando avanti due progetti paralleli per rendere il proprio 4 in linea al livello del “4 a L desmodromico” Ducati e del V4 Honda. Una versione con le valvole pneumatiche, uno con il tradizionale richiamo a molla. Lumi li avremo a Sepang i primi di febbraio, quando la Yamaha farà esordire il nuovo motore (probabilmente nelle due versioni, valvole a richiamo pneumatico e a molla), approntato in primis per trovare quei cavalli in più al fine di mantenere il passo delle moto concorrenti in accelerazione e velocità di punta. Non sarà facile, perchè a detta di molti tecnici il 4 cilindri in linea è una soluzione ormai obsoleta per la MotoGP, difficile da sviluppare e con ridotte possibilità di intervento. Alzare il regime di rotazione intervenendo sull’alesaggio e fasatura comporta un lavoro eccessivo delle parti meccaniche, aumentandone i rischi di rotture. La Yamaha continua però a credere nel 4-in-linea, a cominciare dal proprio project leader Masahiko Nakajima: rappresenta il passato, presente e futuro di Iwata. La filosofia di Iwata, però, è quella di vincere, e nessuna possibile soluzione sarà trascurata per tornare sul tetto della MotoGP.
descrizione a cura di Alessio Piana
Yamaha YZR M1 800cc – Scheda Tecnica
Motore
Tipo: Quattro tempi
Disposizione: 4 cilindri in linea
Distribuzione: raffreddato a liquido DOHC, 4 valvole per cilindro
Cilindrata: 800cc
Iniezione: Electronic Fuel Injection
Potenza massima: Circa 154.5Kw (210 cv)
Velocità massima: superiore ai 320 km/h
Telaio
Tipo: Doppio trave delta box in alluminio, geometrie sterzo/interasse/altezza multi-regolabile
Sospensione anteriore: a steli rovesciati Ohlins
Sospensione posteriore: shock posteriore Ohlins
Ammortizzatore di sterzo: a registro idraulico
Carenatura: in fibra di carbonio
Ruote: Marchesini
Fornitori
Lubrificanti: Yamalube
Gomme: Bridgestone (Rossi) 16″ anteriore-16″5 posteriore, Michelin (Lorenzo) 16″ anteriore-16″5 posteriore
Freni: Brembo
Sospensioni: Ohlins
Candele: NGK
Elettronica: Magneti Marelli
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