MotoGP – Mugello: il giorno più pazzo dell’anno

MotoGP – Mugello: il giorno più pazzo dell’annoMotoGP – Mugello: il giorno più pazzo dell’anno

Si tratta, semplicemente, del giorno più pazzo dell’anno con tutte quelle cose che ami e che non ami dell’Italia, immersa in 18 ore di puro caos. Si ritorna a casa entusiasti ed esausti nello stesso tempo da un evento veramente speciale – il Gran Premio d’Italia al Mugello.

La posizione del circuito è fenomenale e non ci sono eguali tra i 16 tracciati del calendario. Situato nel mezzo delle boscose colline toscane in alto, sopra la città di Firenze.

Il tracciato serpeggia come un fiume intorno ai bordi di una valle e le strade, di conseguenza rendono difficoltoso raggiungere e lasciare il circuito. Non sono, propriamente un flusso sinuoso quanto un canale in piena con barche e persone.

Al sorgere del sole su questo caldo panorama toscano, le strade strette che tagliano attraverso le vigne e i campi di grano diventano le rotte alternative per un esercito in marcia, sebbene in qualche caso, molto lentamente. Solitamente, la gita inizia in macchina o in motocicletta e termina a piedi. Il problema è, dove abbandonare i “cavalli” per passare ai piedi. Una volta presa la decisione di parcheggiare dove probabilmente nessun uomo ha mai parcheggiato prima è tempo per l’esercito a piedi di iniziare il cammino.

Molto vecchi, non troppo vecchi, di mezza età, giovani, bambini nelle carrozzine, nonne, nonni, mamme, papà, fidanzate e fidanzati si incontrano e si mescolano durante la marcia verso il circuito. Il giallo della squadra Camel Honda di Max Biaggi, il rosso di Loris Capirossi ed il blu di Valentino Rossi si mescolano come succederà per le chiacchiere sulla corsa della MotoGP più tardi.

Guidare attraverso questo esercito fino a quel prezioso e privilegiato parcheggio all’interno del circuito mette paura a causa della reale possibilità di investire qualcuno. Se non investi nessuno, non pianifichi spuntini prima del warm up e te ne freghi se ti dicono che il parcheggio che è rimasto aperto per tre giorni, adesso è chiuso, è una gita che ti dice un sacco di cose sulla passione degli italiani per le gare di motociclismo e la conoscenza a riguardo.

I nonni e le nonne ricordano i record infranti dal bel Giacomo Agostini negli anni sessanta. Mamma e papà annoiano i loro bambini con le storie di Franco Uncini e Marco Lucchinelli nei primi anni ottanta mentre tutti quanti urlano le loro opinioni sui meriti di Max Biaggi, Valentino Rossi e Loris Capirossi. Una volta entrati dal cancello frontale dell’Autodromo Internazionale del Mugello, le opinioni sui tre eroi italiani del presente vengono messe alla prova

I tifosi di Biaggi si appostano sul veloce scollinamento sull’angolo destro e sinistro della Casanova-Savelli facendo diventare giallo un fianco della collina, come a riprodurre grano o un campo di ravizzone. Meno di un chilometro dopo, lungo i 5,254 chilometri del fiume di asfalto, il fianco della collina cambia drasticamente in blu alla Arrabbiata due e alla Scarperia. Questo è lo spazio per il fun club di Rossi. Tre anni fa costruirono anche una piscina per accogliere due membri del club venuti dalle Hawaii. Sfortunatamente fu la stessa pioggia che riempì la piscina a far cadere il loro eroe durante una gara corsa in condizioni atipiche per il Mugello.

Quasi immediatamente il blu cambia in rosso la dove i piloti frenano per la curva del Correntaio. Questo è il territorio dei fan di Capirossi che celebrarono la vittoria con lui quattro anni fa quando vinse guidando la Honda NSR a due tempi del team Pons.

Se vi doveste sentire un po’ affaticati dopo la lunga marcia, penserete che le persone che hanno optato per il campeggio nel circuito abbiano fatto la scelta migliore. Sicuramente la scelta migliore, se avete intenzione di festeggiare tutta la notte accompagnati dalla musica suonata da gruppi rock, fuochi d’artificio, fiumi di alcool e quel fenomeno unico del Mugello dei motori che rombano durante le ore della notte. Una grande notte di festeggiamenti che fa triplicare la vendita di tappi per le orecchie nel paddock per i piloti che cercano di rubare qualche ora di sonno nei loro lussuosissimi ma non insonorizzati motorhome, prima di esibirsi su un palco molto particolare il giorno dopo.

Anche se non volevate crederci al rumore a mezzanotte della notte passata, il livello di rumore diventa dieci volte più forte nel momento in cui i gladiatori appaiono sul circuito per la fase del warm up. Sarebbe facile immaginarsi ad una importantissima partita di calcio con i colori dei tifosi fino a che l’ingresso dei quattro tempi da 990 cc ci ricorda dove siamo realmente.

Le gare della 125 e della 250cc creano il giusto crescendo fino all’evento principale, i 23 giri della MotoGP dove l’orgoglio italiano è dentro e fuori al circuito. Le fortune di Marco Melandri, Manuel Poggiali, Roberto Locatelli, Lucio Cecchinello e Max Biaggi hanno assicurato numerose vittorie da ricordare nelle classi 125 e 250. Lo scorso anno, il veterano Cecchinello scoppiò in lacrime dopo un’emozionante vittoria nella 125 mentre Locatelli festeggiò con tutto il suo paese, poco distante dal circuito, nel 1999 e nel 2000.

Alzate ancora un po’ il volume per la partenza della gara delle MotoGP e riuscirete a sentire il frastuono di questi mostri. E’ un’atmosfera che ispira i piloti italiani che eccetto la gara di tre anni fa vinta da Alex Barros sulla pioggia, hanno sempre vinto, alternandosi tra Biaggi, Rossi e Capirossi. Il campione del mondo Rossi, ha vinto gli ultimi due anni e Capirossi nel 2000. Biaggi eccetto le vittorie in 250, non è ancora riuscito a vincere nella classe regina. Torna in Italia in grande forma dopo tre podi consecutivi.

Questa passione ed eccitamento finiscono con le invasioni di pista che mettono seriamente a rischio il futuro del gran premio d’Italia per colpa dei tifosi che superano le protezioni di sicurezza per festeggiare i loro eroi. Fortunatamente delle misure extra di sicurezza ed il buon senso hanno prevalso lo scorso anno al Mugello allontanando il timore della cancellazione dell’appuntamento italiano che rimane uno dei più belli del mondo.

Uscire dal circuito è molto più divertente che entrarvi anche se una lunga giornata sotto il sole può essere logorante. Il consiglio è semplice. Trovate una pizzeria, prendetevi una birra fredda e riflettete su cosa sia stato il più pazzo giorno dell’anno.

from Camel Media Service tradotto da Davide Giordano

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