MotoGP: Marquez e Pedrosa “visti” dall’occhio delle proprie squadre

Pedrosa molto preciso, Marquez "assorbi informazioni"

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Dani Pedrosa e Marc Marquez corrono per la prima volta insieme quest’anno. Pedrosa è nel Team Repsol Honda dal 2006, mentre Marquez è un rookie, che nella stagione d’esordio si appresta a vincere il titolo della MotoGP. Eccoli visti dalle proprie squadre, che di loro sanno ogni segreto.

Pedrosa : Mike Leitner, suo ingegnere di pista, che condivide da 10 anni il box con il #26 della Honda “Quando ho iniziato a lavorare con lui era solo un ragazzo, ma ora è un uomo che prende le sue decisioni.”

“Professionalmente Dani è molto preciso e sa sempre di cosa ha bisogno – spiega Emmanuelle Buchner, uno dei suoi meccanici – E’ un pilota molto forte. A volte “lotta” con la moto perché non è alto come altri piloti, ma trova sempre un modo per aggirare questa difficoltà.”

Marquez > Uno dei tecnici è con lui dal suo debutto in Moto2, si tratta dell’ingegnere di pista Santi Hernandez che dice: “E’ una grande persona. E’ sempre felice e cerca di guardare sempre il lato positivo delle cose. E’ un rider che lavora sodo ed è sempre desideroso di imparare. Ha una capacità incredibile di assorbire tutte le modifiche apportate, sia per quanto riguarda la moto, sia per quanto riguarda la sua guida.”

Un momento speciale

Pedrosa > Uno dei ricordi speciali è dell’ingegnere elettronico Jose Manuel Allende ed è stato nel 2006, nella stagione del suo debutto “Eravamo a Sepang, Dani ha avuto un incidente e si è fatto molto male al ginocchio. Dopo il warm up , sembrava che non potesse correre e quindi saremmo dovuti tornare a casa, ma alla fine ha partecipato alla gara riuscendo anche a salire sul podio. E’ stato fantastico.”

Marquez > Il suo ingegnere elettronico Carlo Luzzi, riconosce di essere stato colpito dalle capacità Marquez di apprendere subito. “E’ come una spugna, assimila tutto molto rapidamente, soprattutto quando si tratta di elettronica, qualcosa con cui non aveva mai lavorato prima. Una MotoGP ha molti tasti ed è molto complessa da gestire. Mi ricordo la prima volta in cui gli ho dato un pezzo di carta con spiegazioni su ciascuno dei pulsanti. All’indomani è tornato da me e mi ha detto che li conosceva tutti a memoria!. Alcuni piloti apprendono dopo un anno, ma lui memorizzò tutto in un solo giorno.”

Un punto di forza

Pedrosa > Il capo meccanico Christophe Leonce dice che il punto di forza di Pedrosa è “la sua determinazione nel preparare la moto per la gara, ha una percezione speciale. A volte scende dalla moto, ci spiega le sue sensazioni nel box e rimaniamo sorpresi quando, dopo la verifica dei dati della telemetria, vediamo che è esattamente quello che ha detto.”

Mike Leitner aggiunge che “il suo punto di forza è che egli è invincibile quando è davvero concentrato e determinato. L’abbiamo visto nella gara di Valencia dello scorso anno. Anche se Dani ha iniziato dalla pitlane , aveva solo la vittoria in mente e l’ha ottenuta. Questo dimostra il suo potenziale, ma è ovviamente una cosa che non si può fare tutti i giorni.”

Marquez > Un altro dei tecnici di Marquez proveniente dalla categoria intermedia è Carlos Linan, che sottolinea la sua intelligenza. “Tutti i piloti sono veloci e sono molto simili, ma lui si differenzia dagli altri nel modo in cui gestisce la gara e le prove, che credo sia la più cosa difficile.”

Bruno Leoni, uno dei suoi meccanici, aggiunge che “Lui è giovane e ha ancora molto davanti. Adesso è un pilota straordinario pur non avendo esperienza,va comunque molto veloce.”

Rituali

Pedrosa Il casco e i guanti di Pedrosa sono sempre disposti nello stesso modo. Ci sono poi anche i rituali dei suoi meccanici. Cristophe Leonce rivela che ” io sono quello che accende la moto e la spinge fuori dal box, e do sempre a Dani alcuni colpetti sulla parte esterna della coscia per farli in bocca al lupo.”

Jose Manuel Allende aggiunge “Prima di partire dal box tolgo sempre una delle sue visiere a strappo.”

Marquez “Abbiamo più abitudini che rituali – dice Carlos Linan Marc sale sempre dal lato sinistro della moto. Ho lavorato con un pilota giapponese che ha sempre fatto un rituale prima di salire sulla moto; gettava sale sulla moto prima di salirci! doveva stare attento a non buttarlo ovunque. Altri piloti sono molto particolari circa la posizione dei comandi, ma Marc è il contrario. In questo senso ha confermato quello che già pensavo: che tutti questi riti sono superficiali e non servono ad andare più forte.”

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