MotoGP | Marc Marquez: “Mi fido della Honda al 100%”

"Confido nel fatto che costruiranno una buona moto", ha aggiunto l'otto volte Campione del mondo

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Marc Marquez ha dominato per intere stagioni, permettendo a Honda di stare sempre al vertice dei top team. Tuttavia, dopo l’infortunio dell’otto volte Campione del mondo a Jerez nel 2020, le cose sono cambiate. Nelle ultime tre stagioni, la casa giapponese ha ottenuto tre vittorie proprio con Marquez.

Ma è stata l’assenza di Marquez in numerosi Gran Premi ad essere la causa del declino di HRC, oppure come sostengono alcuni team manager italiani, come ad esempio Davide Brivio, è Honda a dover cambiare modo di lavorare? Le case italiane come Ducati e Aprilia sono tornate competitive, mentre le giapponesi hanno subito un inspiegabile crollo. Lo scorso anno, fu proprio Marquez che si presentò al Gran Premio d’Austria per parlare con Honda in merito alla stagione disastrosa e fu proprio lui a dire che serviva un cambiamento.

Sta di fatto però che lo spagnolo è legato al team giapponese con il quale ha vinto sei titoli mondiali e, intervistato da DAZN, ha rinnovato la fiducia alla Honda.

Dichiarazioni Marc Marquez su fiducia Honda

“Mi fido ancora della Honda al 100%. È il marchio che mi ha regalato tutti i titoli, sei in MotoGP, che non è cosa da poco. È vero che siamo entrati in una dinamica complicata: io mi sono infortunato e Honda è andata un po’ fuori rotta ma mi fido completamente di loro. Confido nel fatto che costruiranno una buona moto e il mio dovere è quello di prepararmi il più possibile per poi lottare per un campionato del mondo. Questo è il mio obiettivo, l’obiettivo della Honda e l’obiettivo di tutta la squadra che sa che dobbiamo lavorare tutti insieme se vogliamo raggiungerlo”.

Recentemente, Jorge Lorenzo ha ribadito che Marquez è ancora il miglior pilota in MotoGP.

Dichiarazioni Marc Marquez su rivali storici in MotoGP

“Jorge e io abbiamo sempre avuto grande rispetto l’uno per l’altro -ha continuato lo spagnolo- ho imparato molto da lui. Per me era un punto di riferimento, come Dani Pedrosa, come Valentino Rossi. Potevo competere contro di loro, batterli, ma soprattutto ho imparato cosa è più importante”.

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