MotoGP – Losail – Valentino Rossi, il vero Re

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Con il cuore, con la testa, con il gas sempre aperto. Così è tornato Valentino Rossi, vincitore del Gran Premio di Losail, secondo appuntamento della MotoGP 2006. La determinazione ha fatto capolino nella squadra vestita di gialloblu, che ha permesso oggi al ritrovato Dottore di eguagliare nei trionfi nella classe regina un certo Michael Doohan. Bacia la M1, bacia la telecamera, festeggia insieme alla Tribù, è il suo ritrovato momento, è il vero inizio della MotoGP 2006. Con Hayden secondo, Capirossi terzo e ancora leader del Mondiale, Stoner positivo quinto dietro a Gibernau dopo aver comandato per nove giri la corsa, prima che la sua Michelin posteriore ha fatto ciao ciao. Troviamo in sesta piazza un cattivissimo Pedrosa che con i denti ha battuto in volata Melandri, ma che pensa già alla prossima gara. Sì, perchè adesso c’è un pensiero in più, un incubo. Quel Valentino Rossi che oggi, con la coppa fra le mani, è tornato nella sua reale dimensione. Anche se per noi non se n’è mai andato dal suo ruolo di Re del Motomondiale. Perchè il Chattering non è nulla per uno come lui.

Cronaca di Gara

Che prima fila. Ma soprattutto, che gara sarà? Passeggi in prima fila e vedi quella faccia da ragazzino (terribile) di Casey Stoner, ti sposti e noti Loris Capirossi teso, nuovo leader del Mondiale; dai uno sguardo a Toni Elias, e in quell’istante capisci come questa gara sia importante un pò per tutti. Per chi deve rimontare, confermarsi, scrivere la storia. Peccato siamo nel deserto, e che la tensione nasce anche da questa spettrale, asettica condizione esistenziale. Il deserto dirà la sua. Sempre. Basta parlare, si parte, sono le 15.00 a Losail, partenza e…Stoner è velocissimo, ma in seconda piazza troviamo Capirossi davanti ad Hayden, Rossi, Nakano, Gibernau, Elis, Melandri e Hopkins. Primo contatto con Cardoso e De Puniet protagonisti, ed il francesino della Kawasaki ha la peggio ritirandosi anzitempo. Davanti Hayden attacca e passa Capirossi cercando di recuperare subito su Stoner; il Ducatista subisce anche il sorpasso di Valentino Rossi che pare determinato per inseguire la vittoria.

Tanti protagonisti, domanda lecita, ma dov’è Pedrosa? Indietro, undicesimo, con una partenza disastrosa e una certa difficoltà nel passare i piloti più lenti. Stoner, Hayden, Rossi, Capirossi, Gibernau, Edwards, Melandri: così al quarto giro, con Rossi autore del giro record che lo porta ad un fazzoletto da Nicky Hayden, per la battaglia attesa tra gli ex compagni di squadra in HRC.
Quinto giro, si ritira con uno spettacolino comico John Hopkins: la sua GSV-R non dà più segnali di vita, Hopper decide di appoggiarla a bordo pista e inizia a tirargli calci, pugni, si butta a terra, oddio, esci da questo corpo, esci da questo corpo Satana! Cercando di non commentare i volti dei tecnici Suzuki ai box, passiamo alla vera lotta per qualcosa di importante. Al sesto giro Hayden e Rossi sono rimasti appaiati per 5 curve, con sorpassi e controsorpassi che regalano momenti emozionanti ed un quintetto di testa racchiuso in un nulla: Stoner, a 8 decimi Rossi, ad un niente Hayden, Capirossi e Gibernau. Lo spettacolo nel deserto.

Nove dei 22 giri in programma, e guarda un pò chi si ritira: Chris Vermeulen! Due Suzuki fuori per un problema tecnico, e non siamo nemmeno a metà gara. Ora capiamo di più la situazione infernale di poc’anzi con protagonista Hopkins. Attenzione, attenzione, ROSSI IN TESTA. Curva 1, giro 10, il ritrovato Dottore attacca e passa Casey Stoner cercando subito di scrollarselo di dosso per vivere così una gara semi-tranquilla. Non è così perchè l’australiano col dente avvelenato prova subito un contrattacco per impossessarsi della “sua” prima piazza, che ha tenuto per quattro dei cinque turni di prove finora.

Tuttavia nell’esatta metà gara Hayden alla curva 2 riesce a sopravanzare un Stoner che non sembra più in grado di reggere al passo infernale dei due caposquadra di Yamaha e Honda. In più deve vedersela dalle due Ducati che hanno adottato una scelta conservativa di pneumatici Bridgestone (dura all’anteriore e posteriore), e al 13° giro Capirossi con un’improvida manovra è terzo alla caccia di Rossi e Hayden.

Sguardo alle posizioni di rincalzo: Pedrosa sta concretizzando una decisa rimonta e riesce a passare Melandri per la sesta piazza, salvo poi subire il ritorno del ravennate che non ci sta e vuole dare un forte segnale alla propria stagione. Sei giri al termine, la card dell’evento è ormai definita: Rossi Vs Hayden per il successo, Capirossi terzo, Gibernau Vs Stoner per la quarta piazza, e per non farci mancare nulla un Melandri Vs Pedrosa per il sesto posto. Sei giri per decidere, sei giri da vivere tutto d’un fiato, perchè si propongono sfide inedite attese per tutti l’inverno (per non dire da qualche anno…).

Colpo gobbo, quattro giri alla bandiera a scacchi, NICKY HAYDEN passa Valentino Rossi alla Curva 1, è al comando del Gran Premio di Qatar 2006!!! Dal replay non sembra che Vale abbia lasciato passare il suo ex-compagno di squadra, e per giunta questa coppia deve guardarsi bene da un Loris Capirossi che li ha ormai raggiunti e pensa a conquistare un successo che sarebbe davvero incredibile.
Terz’ultimo giro, Rossi risponde e sempre alla #1 si riporta al comando della corsa, ed è in grado di andarsene verso la sua prima affermazione stagionale. Allo stesso momento Stoner viene passato da Sete Gibernau, in evidente crisi di pneumatici.

Siamo all’ULTIMO GIRO, Rossi, Hayden, Capirossi, Stoner e sesto Pedrosa che, cattivissimo, ha passato Melandri. Nessuno sembra in grado di togliere il successo a Valentino Rossi, e così è: ritorna il Dottore, e ritorna sul gradino più alto del podio davanti alla Honda di Hayden, la Ducati di Capirossi, seguono Gibernau, Stoner, Pedrosa e Melandri. In classifica Capirex è ancora leader, Hayden lo segue a minima distanza, con Rossi a quota 27. Da questo momento, riparte, per tutti, il campionato…

Alessio Piana

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