MotoGP – Laguna Seca – Vince Hayden, Rossi perde tutto

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Doveva finire così: Nicky Hayden vincitore (due su due) a Laguna Seca, davanti al fenomeno Pedrosa e ad un Marco Melandri che non molla mai e porta a casa un’impronosticabile terza posizione. Così è andato il secondo Red Bull US Grand Prix della MotoGP, con un pubblico entusiasta, elettrizzato, fuori da ogni logica di contenimento delle proprie emozioni. Ha vinto nuovamente “Kentucky Kid”, si abbracciano tutti, è un momento straordinario….attenzione, ma Valentino Rossi? Ritirato. Seconda volta in questa stagione per un problema tecnico alla propria M1, con il motore che ha fatto boom a cinque giri dalla fine. Prima un avvertimento, poi la fumata bianca, che forse può significare che abbiamo un nuovo campione del mondo. Con sei gare ancora da disputarsi, Nicky Hayden ha 34 punti su Pedrosa, 44 su Melandri, 51 su Valentino Rossi. Per il Dottore, probabilmente (nelle corse mai dire mai), è finita…

Cronaca di Gara

Una festa, oltrepassata da una sottile linea di tensione. Dubbi sulla durata degli pneumatici per i 32 giri in programma, paura per la resistenza fisica dei piloti: cosa è accaduto ieri nell’AMA Superbike con Ben Bostrom, costretto ad una lunga militanza in Clinica Mobile per disidratazione dopo aver disputato la corsa, è un serio campanello d’allarme. Qualche pensiero rivolto anche alla prima curva, da sempre meta di incidenti e carambole pericolosissime. Non il meglio della vita per la gara forse più attesa della stagione, il Red Bull US Grand Prix a Laguna Seca, 3610 metri di pura libidine motociclistica. Chris Vermeulen a sorpresa in pole position, al suo fianco Edwards (livrea mix giallo/USA per lui) e Roberts Jr. In seconda fila Nicky Hayden, decimo Valentino Rossi.

Sono le 14.00, orario di Salinas, le 23.00 in Italia: tutto è pronto per la partenza, sospiro di Vermeulen, si spenge il semaforo….VIAAA!!! Diciannove riders verso l’Andretti Hairpin ed è Hole Shot per Kenny Roberts Jr, secondo Vermeulen, poi Hayden, Stoner, Edwards, Pedrosa, Hopkins, Melandri e Nakano. Siamo già al Rahal Straight, la lunga salita verso il Cavatappi dove si vive il primo sorpasso con Hopkins che proprio nella discesa passa Nakano.

Curva 11, si chiude il primo giro e Chris Vermeulen ripassa Kenny Roberts Jr riprendendosi il comando delle operazioni, mentre Valentino Rossi non riesce a scrollarsi di dosso Nakano e Hopkins restando in una misera decima posizione. Ritmo blando, nessuno vuole fuggire, sono tutti in fila indiana, particolar modo i primi sei che sono in poco più di un secondo.

1’24″041: Chris Vermeulen concretizza un buon giro e finalmente si scrolla di dosso un Roberts decisamente pimpante e in grado di controllare Nicky Hayden. Secondo sorpasso della corsa alla Curva 5 con Melandri che in uscita sorprende Pedrosa e comincia così la sua rincorsa alla vetta. I due se le daranno di santa ragione anche nei passaggi a seguire…

Quarto giro, Vermeulen è una saetta, guadagna un margine rassicurante sul suo predecessore in Suzuki Roberts Jr, che sembra un pò fargli il suo gioco frenando Hayden. E’ invece un big time-moment per Daniel Pedrosa, FENOMENALE: in un giro passa Melandri, Edwards e realizza il giro record in 1’23″333. Dani ha anche preso Stoner, e c’è la sensazione che presto sarà nella top 3.

Parliamo per un momento di Valentino Rossi, che è nono e non riesce a mantenere un significativo ritmo per poter insidiare delle posizioni ottimali per la classifica di campionato. Torniamo in testa, siamo ad un terzo di gara e Vermeulen ha quasi due secondi di vantaggio su Roberts…anzi, Nicky Hayden, che realizza un fenomenale sorpasso all’ingresso del Cavatappi. Spazio non c’era, ma è riuscito a trovarlo con una magia quasi cinematografica.

Giro 10, Curva 5, eccolo Pedrosa, che sopravanza Stoner lanciandosi subito all’attacco di Kenny Roberts…è un diavolo il buon Dani, che furente prova l’attacco alla 11, arriva lungo e lascia strada anche a Stoner. E’ un momento iperspettacolare: i tre si ritrovano appaiati per due intermedi del tracciato, Stoner diventa terzo con un sorpasso ALL’ESTERNO della Curva 3 (era accaduto in passato solo con un certo Anthony Gobert), ma Pedrosa riesce a beffare entrambi alla 5 salvo poi perder tutto per un erroraccio al Cavatappi.

Nel frattempo Edwards per un errore non inquadrato dalla regia si ritrova in ottava posizione, dietro a Valentino Rossi che ad ogni modo è lungi dal definirsi pilota competitivo. Ritorniamo nelle posizioni di testa: Hayden ha limato in due giri il distacco da due a un secondo su Vermeulen; d’altronde il 13° passaggio, per tradizione, è quello KO per le Bridgestone montate sulla Suzuki…

Passaggio numero 15, pressato alla solita curva 5 da Pedrosa riecco a voi “Rolling Stoner”, che scivola mestamente proponendo così Daniel in terza posizione. Le sorprese non sono finite: problema tecnico per Shinya Nakano, che lo costringe ad un prematuro stop, lungo e successiva caduta per Elias al Cavatappi.

Diciassettesimo giro, NICKY HAYDEN NUOVO LEADER a causa di un errore alla Turn 3 di Vermeulen. L’australiano della Suzuki non sembra però in grado di recuperare, ed il pubblico di Laguna Seca può iniziare a strombettare a mò di Italia-Francia dei Mondiali…

Nei seguenti due giri è però il momento di Valentino Rossi, che nella medesima curva (la 5 che ribattezzeremo “Stoner” per via di quanto accaduto in precedenza) passa prima Roberts e poi Melandri, provando nei dodici giri conclusivi a rimediare almeno un terzo posto nella trasferta americana.

Dieci tornate al termine, Pedrosa ha ormai preso Chris Vermeulen, e non ci resta che attendere il punto in cui conquisterà il secondo posto. L’occasione arriva propizia per il tre volte iridato al 25° giro, curva 6, voilà, ecco servita la doppietta HRC. La gara adesso si vive solo sulla lotta per la quinta tra Melandri e Roberts: tutto il resto è già scritto, preparate i titoli dei giornali…

Cinque giri al termine, CRISI PER VALENTINO ROSSI, che perde in un solo giro 1″5, e si vede raggiungere e successivamente superare dalla coppia Melandri/Roberts: non ce la fa più, si ROMPE QUALCOSA sulla sua Yamaha M1, quella a cui ha chiesto scusa al Sachsenring, quella che per la seconda volta dopo Le Mans l’ha tradito. Con il concomitante trionfo di Nicky Hayden, Rossi (forse) ha perso tutto: gara, titolo. Salutiamo la terza vittoria di Nicky Hayden nella MotoGP, e considerando che 3 è il numero perfetto, è anche il terzo personale successo a Laguna (nel 2000 nell’AMA Superbike, l’anno passato in MotoGP). Nicky adesso ha 34 punti di vantaggio su Pedrosa (strepitoso secondo), 44 su Melandri (terzo nel finale anche grazie ad un Vermeulen che non ha retto sulla distanza), 51 PUNTI SU VALENTINO ROSSI. Questo è tutto, questa è la MotoGP, queste sono le corse.

Alessio Piana

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