MotoGP – Kawasaki: soddisfatti dei progressi… ma non basta

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Il quinto posto di John Hopkins a Estoril è stata una boccata di ossigeno per la Kawasaki. Dopo due round da dimenticare, finalmente una Ninja è stata in grado di lottare, seppur per la prima parte di gara, per le posizioni al vertice. Un risultato visto positivamente al Team Green, un cambio di rotta dopo un pre-campionato partito sotto i migliori auspici (con il buon “Hopper” velocissimo a Valencia e Jerez) e proseguito con innumerevoli difficoltà, complice l’infortunio del californiano a Phillip Island. Una botta che ha condizionato il suo rendimento fino a Estoril, quando c’è stato il classico punto di svolta per una stagione dagli obiettivi ambiziosi ridimensionati successivamente. Il terzo posto in campionato, auspicato dal Direttore Sportivo Michael Bartholemy, è lontano. Un sogno utopistico. Rimontare in classifica, puntando ad infastidire i primi della classe in qualche round, non è impossibile. Per questo che in Kawasaki ci stanno mettendo l’anima per rendere la ZX-RR una moto competitiva, concentrandosi su di un John Hopkins costato caro (3.5 milioni di euro, pare, a stagione), ma dal potenziale elevatissimo.

“John a Estoril ha fatto davvero una gara fantastica”, ha commentato Michael Bartholemy. “Nonostante le difficoltà, siamo riusciti ad andar bene in un tracciato storicamente sfavorevole al nostro pacchetto. Ci sono dei progressi, è evidente, ma non abbastanza. Dobbiamo migliorare in assetto da qualifica e sulla costanza di rendimento in gara. La Bridgestone ci ha dato una mano nella giornata di prove post-GP, e la nuova soluzione al posteriore ci ha convinti. Nei tracciati a noi più favorevoli penso che possiamo far meglio di Estoril”.

Il peggio sembra esser passato, non per Anthony West, relegato sempre nelle posizioni di bassa classifica, ancora in discussione, tanto che si parla già di un tempo-limite per un’eventuale sostituzione in corsa sulla seconda ZX-RR. “Da Ant ci aspettavamo qualcosa di più, non solo a Estoril”, ha proseguito Bartholemy. “Questi risultati non vanno bene a lui nè tantomeno a noi. Non lo abbandoneremo al suo destino, anzi, stiamo lavorando insieme per cercare una soluzione a questi problemi. Ant ha sempre avuto un difficile adattamento con le coperture da qualifica, ma in gara spesso segna tempi di rilievo. Quest’anno, al momento, non è andata così…”.

Alessio Piana

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