MotoGP Jerez: Intervista esclusiva a Danilo Petrucci, rider Pramac Ducati

Alla vigilia della prima giornata di prove del Gran Premio di Spagna abbiamo incontrato il ternano del Pramac Racing

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MotoGP 2015 Jerez Pramac Ducati – Abbiamo incontrato a Jerez de la Frontera Danilo Petrucci, che quest’anno guida la Ducati GP14 del Pramac Racing. Con il pilota ternano abbiamo parlato del suo inizio di stagione, delle aspettative per le gare europee, della nuova GP15 (che utilizzano i soli piloti ufficiali Andrea Dovizioso e Andrea Iannone), del regolamento a concessione Open, per arrivare alla gara di casa del Mugello, in programma a fine maggio. Ecco cosa ha raccontato

Danilo, facciamo un primo bilancio della nuova avventura in Ducati e degli obiettivi futuri.

“L’obiettivo è quello di continuare sul trend con il quale abbiamo iniziato. Sono state tre gare abbastanza positive, è stato un inizio positivo, chiaramente meglio in qualifica rispetto alla gara, dove dobbiamo migliorare. Qua il caldo sicuramente non ci aiuterà lato consumo della gomma, però cercheremo di lavorare sulla distanza gara.”

La pista ti piace?

“La pista mi piace molto, qui ho preso i miei primi punti in MotoGP alla seconda gara e anche l’anno successivo sono andato bene, mentre l’anno scorso mi sono fatto male ed ho dovuto saltare quattro gare. Ho comunque esperienza su questo circuito e non vedo l’ora di scendere in pista. Dovizioso a novembre aveva girato molto forte, anche se era più fresco. L’obiettivo è quello di avvicinarci ai tempi fatti segnare lo scorso anno da Dovizioso e Iannone.”

Quest’anno guida la Ducati, una “vera” MotoGP, quali sono le sensazioni?

“In gara è bello vedere che i primi non scappano dopo tre curve, sei insieme a loro, anche se poi per un motivo o per un altro non sono ancora stato in grado di lottare per i primi posti. La gara è ancora il mio punto debole, non ho ancora l’esperienza di Dovizioso e Iannone, questa è la mia prima “vera” MotoGP, ha molta potenza e elettronica.”

Quali sono le maggiori difficoltà a livello di messa a punto?

“Tutto sommato non abbiamo mai avuto grossi problemi di messa a punto, la moto cambia pochissimo da circuito a circuito, è una moto competitiva che non va stravolta, c’è solo bisogno di rifinimenti a livello di elettronica e ciclistica. La squadra la conosce molto bene e sia l’Ing. di pista, che il capomeccanico, che l’Ing. elettronico sono tutti uomini Ducati, quindi hanno tutto l’interesse ad andar forte ed hanno esperienza. Sanno bene cosa fare.”

Ducati corre con il regolamento a concessioni Open, tra cui la gomma più morbida. Alla fine è più un vantaggio o uno svantaggio?

“Non abbiamo mai preso in considerazione l’ipotesi di utilizzarla in gara e credo che mai la prenderemo. In qualifica invece ci aiuta, anche se poi come successo in Argentina ci toglie qualcosa in gara. Siamo comunque tranquilli a livello di regolamenti, sia come litri di benzina, che nel caso in cui ci togliessero la gomma morbida, sappiamo di poter essere comunque competitivi e non abbiamo “timore” del regolamento.”

Danilo Petrucci è contento se a Jerez finisce?

“La Top ten è l’obiettivo della domenica, mentre quello del sabato è quello di passare in Q2. Sarebbe un ottimo risultato.”

Parliamo ora della GP15, che appena messa in pista si è dimostrata subito competitiva con Dovizioso e Iannone.

“E’ una moto che ha stupito tutti. Dopo nemmeno quattro mesi dalla nascita è salita sempre sul podio. Io prima di tutto devo dimostrare di andar forte con la GP14, poi se arriverà meglio. Devo comunque dimostrare di saper andar forte con quella attuale, che è già una grande moto.”

Qui a Jerez si prevedono tribune gremitissime, ma notizie positive in tal senso arrivano anche dal Mugello, dove tutte le tribune sono sold out. Cosa vuol dire per un pilota italiano correre al Mugello?

“Senza dubbio il Mugello è la gara di casa per eccellenza, ogni pilota vorrebbe avere la gara di casa al Mugello, poi il Team Pramac è toscano, cercherò quindi di arrivarci con idee più chiare sul passo gara per poter regalare belle soddisfazioni al Team.”

A tal proposito qualche giorno addietro, il Ceo Pramac Racing, Paolo Campinoti l’aveva definito come il maracanà delle moto, queste erano state le sue parole.

“Credo sia la stessa sensazione che prova un brasiliano quando gioca al Maracanà”.

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