MotoGP – Jerez FP2 – Tre Yamaha ai primi tre posti, Lorenzo davanti a Rossi

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Per anni ci hanno fatto credere che con i numeri si risolve tutto. Basandoci sull’aritmetica, sulle statistiche, sui numeri duri e puri la seconda sessione di prove libere della MotoGP a Jerez, con temperature più elevate rispetto alle fredde (15-20°) della mattinata, assume diversi connotati. Cronaca. Leggiamo la classifica: Lorenzo, Rossi, Edwards. Dunque tre Yamaha ai primi tre posti, ma se vogliamo una sola Bridgestone nella top five, quattro nella top 10. Leggendo la classifica al contrario, ci sono tre Ducati nelle ultime cinque posizioni, a dispetto del terzetto Yamaha e di quattro M1 tra i primi 8. Insomma, facciamo così: al diavolo i numeri, e descriviamo la naturale ed oggettiva attualità in Andalusia. C’è un Jorge Lorenzo che va fortissimo. Forte davvero, al di là del suo 1’40″231. Una sequenza di giri fenomenali, un passo non da podio, ma da vittoria. Il maiorchino si prende il lusso, in questo soleggiato venerdì a Jerez, di tener testa per 43 millesimi a Valentino Rossi, secondo in un terzetto Yamaha completato da Colin Edwards, il più veloce della mattinata. Inutile dire, ribadire che il pacchetto Yamaha-Michelin è sicuramente, sulla carta per tradizione e valori in campo, il più competitivo. Effimero sincerare la forza di Jorge Lorenzo: straordinaria. Non scopriamo nulla di nuovo nel vedere una Yamaha YZR M1 velocissima, che sia gommata Michelin (Lorenzo ed Edwards), Bridgestone (Rossi), col motore pneumatico e non. Jerez per la Yamaha è un feudo storico e particolare, terreno di caccia per tutti i portacolori dei Tre Diapason.

Non tragga però in inganno questo, presunto, dominio di Iwata. L’equilibrio mostrato questa mattina resiste anche nel pomeriggio: 12 piloti in meno di un secondo, hai voglia di snocciolare dati e tabelle. Tutti in Andalusia sembrano avere una possibilità, dalla Yamaha alla Honda, che piazza subito dietro le RC212V ’08 ufficiali di Hayden e Pedrosa, alla Ducati, salvata (novità, eh?) dal sesto posto di Casey Stoner volato a terra a metà sessione senza conseguenze sul piano fisico. In una moria di moto rovinate per contatti ravvicinati del terzo tipo con le vie di fuga (oltre al campione del mondo anche Toseland, Guintoli e Hopkins), si celebra un presunto equilibrio destinato ad infiammare le qualifiche di domani e la gara domenicale.

Con i soliti scontri, i soliti interrogativi. Duello Lorenzo Vs Rossi, Stoner Vs Rossi, ma anche e soprattutto Pedrosa contro Lorenzo, il riscatto di Nicky Hayden, eccetera eccetera. Un Dovizioso sempre lì, settimo davanti a Toseland e a Capirossi con la Suzuki “ibrida”, con De Angelis decimo e vicinissimo ai pimi. Dalle loro soddisfazioni all’immancabile delusione di Marco Melandri, quindicesimo e avvicinato di pochi centesimi da Sylvain Guintoli, così come quella Kawasaki, per una stagione che del riscatto doveva essere e della disfatta rischia di diventare. Aspettiamo domani mattina, le chewing gum delle qualifiche, e poi la gara. Per il momento Lorenzo comanda. E non è un caso.

Alessio Piana

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