MotoGP – Intervista a Chris Vermeulen

Chris Vermeulen è uno dei debuttanti di lusso nella stagione 2006 della MotoGP. Non propriamente un rookie, se consideriamo le due gare disputate la stagione scorsa con la Honda Pons a Phillip Island e Istanbul in sostituzione di Troy Bayliss ed un ricco palmares comprendente la corona iridata Supersport (2003) e due anni di altissimo livello in Superbike, dove con la Honda Ten Kate ha lottato sempre per il titolo iridato. Portato in Europa da Barry Sheene, Vermeulen ha presto ottenuto la fiducia della Honda che lo ha supportato sin dalle prime gare in Supersport, salvo poi lasciarlo “partire” per la Suzuki MotoGP al termine della stagione 2005. Un pilota determinato, combattivo, talentuoso e decisamente veloce, in difficoltà con una Suzuki ancora acerba per lottare con i primi, ma tant’è, il buon Chris insieme a Edwards e Rossi è l’unico ad aver rifiutato un contratto con la Honda per proseguire per la propria strada. Quanto basta per tenerlo in considerazione in ottica-futuro, ed in questa intervista cercheremo di scoprire di più sul presente in MotoGP del giovane australiano…

Partiamo subito dalla domanda più semplice…un primo bilancio di questo 2006…

“Sono contento dei miei progressi e della moto, ma non posso dire altrimenti dei risultati. Per un pilota è sempre difficile ritrovarsi impossibilitato a vincere, ma la MotoGP è una categoria difficile, e al momento non siamo al livello dei migliori. Tuttavia il distacco dalla concorrenza è stato limitato rispetto ai primi test e ai dati raccolti nel 2005, siamo tutti molto vicini, per cui basta un niente che ti ritrovi sesto o quindicesimo… A Losail nelle Qualifiche sono andato piuttosto bene, peccato per i problemi alla moto, altrimenti sono sicuro avrei colto un buon risultato.”

Tornando indietro di qualche mese…come è realmente andata la firma con Suzuki e quale è stata l’offerta-Honda?

“La Suzuki mi teneva da tempo “sotto osservazione”, ma io non avrei mai pensato di ritrovarmi in MotoGP nel 2006. Ho avuto l’opportunità di correre al posto di Bayliss per due gare con la Honda Pons, e questa esperienza mi è servita a capire che la MotoGP è la categoria che più mi si addice… Mi piace questo mondo, è molto competitivo, e a me piace vivere così le corse. La Honda mi aveva proposto un altro anno in Superbike e, se tutto fosse andato per il meglio, sarei passato in MotoGP solo nel 2007… Io non volevo aspettare e non volevo lasciarmi scappare l’opportunità di correrci subito in MotoGP, per cui ho accettato subito l’offerta Suzuki. Sicuramente in Superbike avrei lottato ancora per il titolo Mondiale, ma per me la MotoGP è tutta un’altra cosa”

Col senno di poi, è stata la scelta giusta?

“Assolutamente sì”

C’è comunque ancora tanto lavoro da fare per lottare con i primi. Quali sono i punti da migliorare nella moto?

“La mia esperienza con le MotoGP è limitata, per cui è una domanda alla quale posso rispondere solo basandomi su sensazioni personali. Diciamo che per il momento non siamo al 100 %, la GSV-R non mi concede la possibilità di guidarla con il mio stile di guida… Mi devo adattare, ma già a Losail ho avuto delle buone sensazioni che confermano i nostri passi in avanti. Proviamo tante cose e per questo è inevitabile che capitino delle rotture, ma sono convinto che siamo sulla strada giusta. Riesco a capire sempre di più il pacchetto moto/gomme, mentre con la squadra ho già un ottimo affiatamento. Sarà interessante poi in ottica 2007 lavorare con la 800, un progetto tutto nuovo che partorirà anche secondo le mie indicazioni. Una grande sfida!”

Come ti sei trovato con Hopkins?

“Hopkins è un grande professionista, molto veloce e non si stanca mai di provare. Ha un carattere molto competitivo e insieme lavoriamo con la squadra per lo stesso obiettivo. Non posso che avere una buona opinione di lui, in più abbiamo anche instaurato un buon rapporto.”

Chiudiamo con la solita domanda…Come vedi il tuo futuro a medio e lungo termine?

“Sicuramente in MotoGP! E con Suzuki almeno fino al 2007. Spero sarà un futuro pieno di soddisfazioni…”

Alessio Piana