MotoGP | Domenicali: Bagnaia e Bastianini alla pari. Sarà (davvero) così? [TITOLI DI CORSA]

Il CEO di Ducati per ora non si sbilancia

MotoGP | Domenicali: Bagnaia e Bastianini alla pari. Sarà (davvero) così? [TITOLI DI CORSA]MotoGP | Domenicali: Bagnaia e Bastianini alla pari. Sarà (davvero) così? [TITOLI DI CORSA]

Sarà per la quantità (innegabile) di talento che li accomuna, o forse per la velocità (dominante) che ha contraddistinto nell’ultimo campionato la Desmo ufficiale su cui saliranno entrambi il prossimo anno, o infine, e molto elementarmente, sarà perché più della metà (11) delle gare disputate nel 2022 (20) le hanno vinte loro.

Premesso tutto ciò, resta il fatto che il lungo avvicinamento alla stagione che verrà è un’incalzante, e prevedibile, interrogativo su quali contorni assumerà la convivenza in tuta Rossa tra Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini. Se lo chiedono tutti e per forza di cose, anche perché l’intrigante e concreta prospettiva di un derby italiano, su una moto italiana e in un team italiano può davvero consegnare un input significativo di attenzione, sportiva e mediatica, su una MotoGP ancora troppo cagionevole, per stessa ammissione dei suoi vertici, dopo ritiri e infortuni illustri degli ultimi anni.

Gli ultimi a chiederlo, nei giorni scorsi, sono stati i colleghi del Corriere dello Sport al CEO di Ducati, Claudio Domenicali, attento e sereno a godersi i festeggiamenti per un 2022 trionfale, in MotoGP quanto in Superbike, ma anche e già proiettato ad un 2023 sempre più alle porte. Alla domanda sulla convivenza tra Pecco ed Enea, Domenicali non ha usato giri di parole ma nemmeno consegnato fasce da capitano, dichiarando che i due partiranno “certamente alla pari”, utilizzando la stessa configurazione tecnica che spetterà anche alle due moto del team Pramac, guidate da Zarco e Martin.

Una dichiarazione all’insegna della diplomatica comunicazione aziendale, e che il tempo che ancora separa da qui alla prima bandiera a scacchi in calendario consente di sfoderare senza particolare difficoltà. Ovvio che le dinamiche della stagione incideranno, e ovvio che il dna mostrato dai due soggetti in causa (compreso qualche primo screzio ravvicinato ndr) consegna la possibilità che già tra una manciata di mesi la musica potrebbe essere ben diversa.

Difficile immaginare un Bagnaia neo iridato valutare gerarchie differenti dall’idea di essere lui, e per logica, la prima guida in squadra. Altrettanto improbabile credere che Bastianini alla prima esperienza in sella ad una Ducati ufficiale possa subire, psicologicamente, la sudditanza ambientale che spetterebbe all’ultimo arrivato.

Talento, come detto in apertura, ma anche carattere e personalità, tutta una serie di elementi che riempiono il serbatoio di ambizioni di questi due ragazzi velocissimi e così diversi tra loro. Non sarà facile e non sarà banale, ma questo lo si sapeva fin da quando Ducati ha annunciato la Bestia, anziché Martin, come compagno dello stesso Bagnaia, e la vittoria del titolo di Pecco ha solo aggiunta un’ulteriore, e non di certo relativo, tassello di incertezza ad un rapporto che da qualsiasi prospettiva lo si valuti si preannuncia (già) scoppiettante.

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