MotoGP Brno 2017: Ducati, intervista esclusiva a Luigi Dall’Igna
Dall'Igna: "Dovi è un campione. Lorenzo arriverà"
MotoGP 2017 Ducati – Siamo a Brno con il direttore Generale di Ducati Corse Luigi Dall’Igna, può fare un bilancio dal suo arrivo alla casa di Borgo Panigale?
“Sono arrivato in Ducati alla fine del 2013, sono stati degli anni intensi, sicuramente belli. Un’esperienza molto interessante sia dal punto di vista tecnico che umano, perchè in Ducati ci sono tantissimi ottimi tecnici, ma anche tantissime brave persone. Siamo cresciuti, siamo tutti orgogliosi del lavoro svolto in questi anni. Non abbiamo fatto solo un exploit, ma in questi anni siamo progrediti per arrivare a giocarsi dei risultati importanti. Non è il frutto di un’idea fantasiosa, ma di un lavoro duro e costante e di una programmazione ben fatta che ci ha portato a far parlare di noi.”
Inizialmente avevate scelto la configurazione Open e a qualcuno era sembrata una scelta azzardata, come la giudica col senno di poi?
“E’ stata un’idea saggia che ci ha permesso di recuperare in fretta. Con il regolamento delle moto Factory o quello che anche noi in questo momento siamo costretti ad utilizzare, non avremmo potuto sviluppare la moto. E’ un regolamento voluto da chi già aveva ottenuto un vantaggio tecnologico importante e voleva in qualche modo limitare la possibilità di sviluppo di nuovi competitor. Siamo riusciti a sbloccare questo meccanismo e abbiamo tratto evidentemente dei vantaggi. Ci ha permesso soprattutto nel 2014 e anche nel 2015, anno in cui siamo dovuti “uscire” visti i risultati ottenuti, di sviluppare la moto e di fare una crescita tecnologica importante.”
La scelta era stata fatta più per avere un numero superiore di motori, o per la possibilità di sviluppare la moto e testare più giorni?
“Sicuramente per testare più giorni e poi anche per sviluppare il motore e di conseguenza il telaio che con un motore con ingombri esterni “freezati” come nell’attuale stato (Factory, ndr) non sarebbe stato possibile, limitando anche lo sviluppo della ciclistica.”
Ezpeleta (CEO Dorna Sports) fu molto criticato quando scelse di far debuttare le CRT, ma alla fine ha avuto ragione.
“Ezpeleta ha fatto una scelta perfetta, passata dalle CRT, all’acquisizione della Superbike, fino a rendere questo campionato meraviglioso. Anche se ha avuto tanti detrattori, credo che alla fine anche i contestatori debbano ammettere che ha fatto bingo.”
E’ stato più difficile il passaggio da Michelin a Bridgestone oppure dalla centralina Factory a quella unica?
“Direi che entrambe le situazioni sono state cambiamenti tecnologici importanti, ma credo che non siano state così traumatiche.”
La Ducati è la casa che schiera più moto nella MotoGP. Quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi?
“Avere tante moto in pista e di diverso tipo (Desmosedici GP15, GP16 e GP17, ndr) non è facile da gestire. Siamo stati bravi a gestire questa cosa, non abbiamo 8 moto in pista, ma tre Team contenti di essere con Ducati (Pramac, Aspar e Avintia) e questa è evidentemente la cosa più importante, perchè abbiamo dato ai nostri clienti un pacchetto tecnico che porta dei buoni e ottimi risultati, oltre ad assitenza tecnica che gli permette di gestire delle moto complicate in maniera ottima.”
Discorso da bar, la Ducati non gira….
“Ho sentito dire che anche la Yamaha ha iniziato a non girare (ride, ndr) ma scherzi a parte è sicuramente vero che abbiamo dei punti deboli sulla nostra moto, tra quello di far “tornare” la moto nelle curve lunghe. Abbiamo però anche dei vantaggi, perchè credo che al momento il nostro pacchetto sia molto competitivo. E’ chiaro che abbiamo ancora dei difetti e su questo stiamo lavorando, ma a volte cercando di migliorare certe aree, si rischia di peggiorare in altre.”
Lo scorso anno, soprattutto “grazie” ai giapponesi, sono state bandite le alette e indubbiamente la Ducati era la casa che ne beneficiava di più. Venerdì a Brno Lorenzo ha portato in pista una nuova carena.
“Venerdì abbiamo avuto due cose interessanti; la prima è che nella conferenza stampa dei costruttori la Yamaha ha ammesso che è stato un errore bandire le alette. La seconda è che noi come avevo detto ci siamo presi il tempo necessario per sviluppare un progetto complicato come l’aerodinamica con un regolamento come quello del 2017. Ad inizio stagione avevamo fatto un tentativo che non aveva raggiunto gli obiettivi fissati ed abbiamo evoluto quell’idea. Ne è venuta fuori qualcosa che ritengo molto più equilibrata e interessante da punto di vista tecnico. Giorgio (Jorge Lorenzo, ndr) venerdì l’ha provato ed ha dato un giudizio positivo. Petrucci e anche Pirro che l’hanno provata a Misano hanno dato sostanzialmente lo stesso commento positivo. Mi aspetto quindi che possa essere un passo in avanti da qui al termine della stagione, quanto sarà grande questo passo lo scopriremo. Sia i piloti che le piste hanno le loro caratteristiche, quindi non è detto che venga sempre utilizzata.”
Se non erro il regolamento dice che si possono omologare 2 carene durante la stagione, può spiegare i dettagli?
“Una è la carena utilizzata lo scorso anno. Per intenderci quella dei test di Valencia, che rispecchiava il regolamento 2017. Entro la prima gara si doveva omologare una seconda carena e queste due carene sarebbero state utilizzate fino all’introduzione dell’unico step evolutivo ammesso per regolamento nella stagione 2017. Quando uno omologa una carena nuova nel 2017, deve decidere quale carena eliminare. Il regolamento prevede che ci siano 2 carene per pilota e piloti diversi della stessa marca possono utilizzare carene diverse. Ad esempio le moto 2015, 2016 e 2017 hanno carene diverse e quindi i piloti che utilizzano queste moto hanno carene diverse. La nuova carena potrà essere utilizzata solo sulla GP17.”
Andrea Dovizioso parlando in conferenza stampa ha detto che per il momento non la utilizzerà visto che è in lotta per il campionato.
“E’ una scelta conservativa. Dovrebbe provarla nei test (oggi, ndr). E’ una modifica importante e visto che il feeling di Andrea con la moto è molto buono, preferisce continuare su questa strada.”
Quanto è in percentuale il valore tra il carico generato dalle “vecchie” alette e da questa nuova carena?
“Non si può ottenere lo stesso carico che si otteneva con le alette con una carena di questo genere. Evidentemente le ali sono molto più efficienti rispetto a condotti che stiamo utilizzando adesso. Non ho mai visto nessun aereo con i condotti al posto delle ali (ride, ndr). In percentuale siamo intorno al 30/40% del carico ottenuto con le ali.”
Lorenzo è il pilota che sta avendo più difficoltà con la Ducati. Viene da 9 anni in Yamaha, ve lo aspettavate? Tranne il podio di Jerez non è andato benissimo.
“Non è che non è andato benissimo, è andato male, è evidente a noi e a lui. Bisogna cercare di migliorare e credo sia normale una difficoltà di adattamento. Sono confidente che da qua al termine della stagione lui riesca a trovare il modo di andare forte anche con la nostra moto. Sono e resto confidente. Storicamente tutti i piloti che dalla Yamaha sono passati in Ducati, l’ultimo è stato Crutchlow, solo nella parte finale della stagione sono riusciti ad andare forte. Mi aspetto che accada anche con Giorgio.”
E’ una soddisfazione anche personale avere Dovizioso in lotta per il mondiale? Un pilota che da molti non è considerato un campione.
“Non sono di questa idea, Dovizioso è un pilota che può giocarsi il mondiale alla pari di Marquez, Valentino e Vinales. Ha vinto il mondiale 125cc nel 2004, ma non è l’unica cosa bella che ha fatto. Nel 2006 nella 250cc quando si giocava il mondiale con Lorenzo ha fatto delle gare stratosferiche e il mondiale se non erro con Lorenzo lo abbiamo vinto solo all’ultima gara (Dall’Igna era in Aprilia con il pilota spagnolo). Dovizioso ha tutte le caratteristiche per giocarsi il titolo e merita di giocarselo.”
In Superbike andrà in pensione il bicilindrico per dare spazio al V4. E’ una scelta solo tecnica o anche di marketing?
“Non sono la persona più adatta per rispondere a questa domanda, ma è una scelta prevalentemente di marketing. Quando si parla di vendite e marketing sono forse la persona più sbagliata a cui chiedere (ride, ndr).
Ultimamente Stoner non ha più provato la moto, ci sono in programma altri test?
“Gli accordi che abbiamo con Casey Stoner prevedono di provare la moto 2/3 volte all’anno. Non è un collaudatore a tempo pieno, ma tra virgolette solo a tempo limitato. Il suo compito è di provare quando ci sono cambiamenti importanti e solitamente queste cose qua accadono ad inizio e a fine stagione, quando è necessario verificare/collaudatore nuovi particolari. Tornerà in pista a settembre per un altro test.”
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