MotoGP | Andrea Iannone: “Vivo come se fossi un pilota”

Iannone ha aggiunto: "Mi manca andare in moto"

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MotoGP Iannone – Andrea Iannone sta scontando la squalifica per doping arrivata dopo che il pilota abruzzese era stato trovato positivo al drostanolone dopo un controllo antidoping effettuato nel Gran Premio di Malesia del 2019.

Il 15 ottobre 2020 Iannone si era presentato davanti al Tas di Losanna per presentare appello contro la sospensione iniziale di 18 mesi. Il Cas (Court of Arbitration for Sport) ha respinto questo ricorso pilota ed ha accolto la richiesta dell’Agenzia mondiale antidoping (la Wada) di inasprire la pena a 4 anni.

Presente a Misano nel weekend del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, è stato intervistato dai colleghi di AS.com, ecco cosa ha detto l’ex pilota di Ducati, Suzuki e Aprilia.

Dichiarazioni Andrea Iannone vita dopo sospensione per doping

“È difficile spiegare come mi sento. È come se avessi qualcosa dentro di me che mi uccide ogni giorno, perché non mi permettono di fare quello che sapevo fare meglio, correre in moto. Mi manca ogni giorno. Prima di andare a letto ogni sera e quando mi sveglio ogni mattina, mi sento come un motociclista e mi alleno come se fossi un pilota. Vivo come se fossi un pilota. Purtroppo non posso correre, ma non posso continuare a pensare solo a questo, perché altrimenti mi uccido o impazzisco totalmente. Quello che mi è successo deve essere un esempio per il nostro sport e bisogna trovare una soluzione per il futuro con le regole. Bisogna fare qualcosa per evitare di trovarsi ancora in questa situazione, che non è giusta. Se qualcuno fa qualcosa che non è giusto, ovviamente deve essere penalizzato, ma ogni sport deve essere diverso. Manca poco più di un anno e mezzo alla fine della squalifica, spero di tornare, ma non so se come pilota. È difficile pensarci ora. Non posso sapere cosa succederà tra un anno e mezzo. Possono succedere molte cose. Faccio quello che sento ogni giorno. Vivo ogni giorno.”

Dichiarazioni Andrea Iannone innocenza e non colpevolezza di doping

“La mia innocenza è provata. La FIM mi considerava innocente. Ho sofferto di contaminazione alimentare. Non è che io dica che sono innocente, lo dicono gli altri e anche il test dei capelli.”

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