MotoGP | Marquez sulla possibile pace con Rossi: “Non dipende solo da me”

L'otto volte iridato: "Tutti i rivali mi hanno detto cose cattive..."

MotoGP | Marquez sulla possibile pace con Rossi: “Non dipende solo da me”MotoGP | Marquez sulla possibile pace con Rossi: “Non dipende solo da me”

MotoGP Marquez Vs Rossi – Marc Marquez è tornato a parlare di Valentino Rossi e lo ha fatto in un’intervista esclusiva a DAZN.

L’otto volte iridato ha parlato non solo del rapporto con il nove volte iridato, ma anche della sua rivalità passata con altri piloti come Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa.

Ricordiamo che qualche mese fa il pesarese attraverso il podcast condotto da Andrea Migno, MigBabol, si era scagliato pesantemente contro lo spagnolo, reo di avergli fatto perdere il decimo Titolo iridato, nell’ormai famoso 2015.

Rossi aveva aveva definito lo spagnolo come il pilota “più sporco” con cui abbia mai corso, riferendosi al fatto che gli abbia fatto perdere il decimo titolo.(potete leggere qui le parole di Valentino Rossi su Marc Marquez rilasciate al podcast di Andrea Migno).

Dichiarazioni Marc Marquez Vs Valentino Rossi Possibile pace

“Quando qualcosa non dipende solo da te, allora non puoi dire: ‘Ho un interesse’. Ripeto: le persone che devono darmi qualcosa sono quelle che voglio avere davanti”, ha detto l’attuale leader del Mondiale MotoGP così come riportato da Mundo Deportivo senza chiudere la porta a nulla, ma chiarendo che perché questo accada, anche Valentino deve essere interessato a fare quel passo.”

L’otto volte iridato aveva già tentato di fare pace con Rossi in una conferenza stampa nel 2018, a Misano, davanti a tutti, ma l’italiano si è rifiutato di stringergli la mano (vedi foto, ndr).

Dichiarazioni Marc Marquez rivalità con Pedrosa e Lorenzo

“Tutti i rivali mi hanno detto cose cattive… (ride). Avevo i miei problemi con Pedrosa, con Lorenzo, con Valentino, ma sono rivali. Sono colleghi, ma rivali. E quello che sottolineo di più, o di cui sono orgoglioso, è che quando arrivi a 20 anni è facile che tutte quelle affermazioni ti colpiscano. E non mi hanno influenzato. Né nel carattere, né nel modo di guidare. Perché non sapevo come farlo in nessun altro modo. È venuto dall’istinto. Continuo a guidare con l’istinto. Continuo a fare interviste d’istinto, e anche feste, perché non mi piace preparare nulla. Ma i rivali, alla fine devi prendere il bene e il male, e sentirti dire cose brutte, ti motivano. Ho imparato molto da Dani (Pedrosa). Ma perché eravamo compagni di squadra. È quello da cui ho imparato di più, come guidare una MotoGP per andare veloce. Il massimo, Dani. Aveva un handicap: altezza e forza. È così. Se non fosse stato così, avrebbe vinto più di un Campionato del Mondo in MotoGP. Stavo cercando di guidare come lui, ma con più forza e un po’ più aggressivo. E questo è tutto. Ho cercato di copiarlo perché era lui che guidava la mia moto. Ma poi ho imparato a gestire le gare come faceva Valentino, a provare a fare la modalità martello come faceva Lorenzo… Ma non puoi copiare un avversario. Devi cercare di avvicinarti ai suoi punti di forza, ma guidare a modo tuo.”

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