MotoGP | Il “Lorenzo-pensiero” è davvero necessario? [TITOLI DI CORSA]

Il maiorchino e la sua famiglia ne hanno per tutti

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A tutti i protagonisti, in sella ad una moto, di questo Mondiale 2022 bisogna necessariamente e per certi versi paradossalmente aggiungere Jorge Lorenzo (nella foto mentre viene inserito nella “MotoGP Legend”.

Perché nonostante il pilota maiorchino si sia ritirato ormai da quasi tre anni, il suo pensiero, le sue opinioni e di fatto la sua presenza, continuano ad essere costanti.

Il giro di boa della stagione, con una pausa estiva che durerà fino al prossimo 7 agosto, lascia in eredità una manciata di certezze che cominciano da un Quartararo formato mondiale ed arrivano fino alla rivelazione Aprilia, passando per gli sbalzi di rendimento di Bagnaia, una Ducati velocissima ed ambita e il calvario di Marquez tornato ancora sotto i ferri.

Ma a tutte queste, come se qualcuno ne sentisse realmente il bisogno, occorre aggiungere gli immancabili giudizi di Jorge Lorenzo, puntuale e pungente nel valutare dal suo personalissimo punto di vista quasi tutte le principali dinamiche, sin qui, di questo Mondiale.

Una variante verbale che è iniziata dopo la prima bandiera a scacchi dell’anno e che con il passare delle settimane è andata sempre più ad intensificarsi. Volendo procedere con ordine, e rischiando di omettere qualcosa, il cinque volte iridato ha esaltato la capacità di Quartararo di portare oltre i limiti una Yamaha ancora in ritardo di sviluppo, ha consacrato l’Aprilia, ed ha eletto Acosta a nuovo fenomeno capace di condensare in un solo pilota la regolarità di Marquez e il talento di Stoner.

Fin qui la colonna dei giudizi positivi, a cui aggiungiamo anche inedite dichiarazioni di reciproco apprezzamento nei confronti dell’ex grande rivale Valentino Rossi, ma nel “Lorenzo pensiero” non sono mancate anche e soprattutto stoccate, con Pecco Bagnaia bersaglio prediletto.

Il pilota piemontese è stato più volte etichettato in negativo, a causa delle troppe cadute e i troppi punti persi per strada, nonostante una Ducati veloce e al cospetto di avversari, Quartararo in primis, considerati ben più completi di lui. Neanche l’acuto di Assen, che ha rilanciato morale e ambizioni, è servito per moderare l’opinione di Jorge che continua a giudicare Bagnaia tutt’altro che pronto ad eleggersi ai vertici della categoria.

La querelle, ovviamente verbale, con l’attuale roster di piloti italiani non ha risparmiato neanche altri centauri tricolori dai colpi di sciabola della famiglia Lorenzo, anche se in questo caso specifico bisogna ricondurre il tutto al papà di Jorge, Chicho, che ad inizio stagione aveva formalmente dato del sopravvalutato a Morbidelli e del bollito a Dovizioso.

Intendiamoci, non siamo nessuno per privare altri della possibilità di esprimere le proprie opinioni, anche perché siamo i primi a metterle nero su bianco ogni settimana. Oltretutto, figuriamoci se non può farlo uno dei piloti più vincenti che l’ultimo ventennio ha saputo produrre, ma come si dice in gergo “il troppo storpia”, ed anche in questo caso, caro Jorge, il rischio è di risultare fastidiosamente eccessivo.

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