MotoE | Tolti i veli alla nuova Ducati full electric

"Il risultato che abbiamo raggiunto è sorprendente, sono orgoglioso per quello che siamo stati capaci di creare" ha detto Claudio Domenicali CEO Ducati

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MotoE – Il campionato elettrico giunto alla quarta edizione è pronto ad una grande rivoluzione. Dal 2023, infatti, lo scettro per la fornitura delle moto passa da Energica a Ducati che per l’occasione ha costruito una moto completamente nuova.

Il progetto MotoE ha una rilevanza strategica per Ducati poiché le consente di sviluppare competenze per il proprio futuro mantenendo l’approccio che da sempre alimenta il DNA della Casa di Borgo Panigale: sperimentare soluzioni tecnologiche nel mondo delle competizioni e lavorare affinché tutto ciò che viene sviluppato in questo ambito possa poi approdare sulle moto destinate agli appassionati Ducatisti di tutto il mondo.

Per realizzare il prototipo MotoE la Casa motociclistica di Borgo Panigale ha composto una squadra che unisce progettisti di Ducati e di Ducati Corse, creando un mix di competenze davvero straordinario. La realizzazione della moto ha seguito il procedimento che abitualmente viene adottato sulle moto di produzione, innescando una stretta collaborazione tra i membri del team che ha portato a modi nuovi di pensare e di progettare, incentivati da un progetto così tecnologicamente sfidante.

La Ducati MotoE ha un peso totale di 225 kg (12 kg in meno rispetto ai requisiti minimi imposti da Dorna e FIM per una moto in grado di completare la distanza di gara) e conta su valori di potenza e coppia massime rispettivamente di 110 kW (150 CV) e 140 Nm, che in un circuito come il Mugello le hanno consentito di raggiungere una velocità di 275 km/h.

Il pacco batteria, l’elemento più vincolante per masse e ingombri, sulla Ducati MotoE è caratterizzato da una sagoma specificatamente pensata per seguire il naturale andamento della zona centrale della moto. Il pacco batteria pesa 110 kg e offre una capacità di 18 kWh con presa di ricarica da 20 kW integrata nel codone. Al suo interno trovano posto 1.152 celle di forma cilindrica del tipo “21700”.

L’inverter, dal peso contenuto di 5 kg, è un’unità derivata da un modello ad alte performance impiegato nelle competizioni automobilistiche per mezzi elettrici, mentre il motore (21 kg di peso e un regime di rotazione massimo di 18.000 giri) è stato sviluppato da un partner seguendo le specifiche tecniche fornite da Ducati. L’intero sistema si basa su una tensione di 800V (a pacco batteria completamente carico) per massimizzare il rendimento del powertrain elettrico e, di conseguenza, le prestazioni e l’autonomia.

I componenti del prototipo sono raffreddati infatti da un sistema a liquido particolarmente sofisticato ed efficiente con un doppio circuito studiato per rispondere alle differenti esigenze termiche del pacco batteria e del gruppo motore/inverter . Ciò garantisce un’estrema regolarità delle temperature con benefici importanti in termini di costanza delle prestazioni ma anche delle tempistiche di ricarica. Non è infatti necessario attendere che il pacco batteria si raffreddi per poter iniziare il processo: la Ducati MotoE può essere caricata quasi contestualmente al suo ingresso al box e per ricaricarla fino all’80% della sua autonomia sono necessari circa 45 minuti.

Dichiarazioni Claudio Domenicali CEO Ducati

“Qualche settimana fa ho avuto la straordinaria possibilità di guidare la Ducati MotoE in pista e mi sono reso immediatamente conto di star vivendo un momento storico. Il mondo sta attraversando un periodo complesso e la sostenibilità ambientale è un elemento che tutti gli individui e tutte le aziende devono considerare una priorità se si vuole preservare il delicato equilibrio del pianeta. Come Ducati abbiamo colto questa necessità e siamo andati alla ricerca di una sfida che ci consentisse di contribuire all’obiettivo comune di riduzione delle emissioni di CO2 e al contempo di tenere fede al nostro DNA legato alle competizioni. Abbiamo accettato con determinazione di sviluppare la più performante moto elettrica da corsa che la tecnologia attuale renda possibile realizzare e di utilizzare questo progetto come un laboratorio in cui costruire il nostro futuro. Il risultato che abbiamo raggiunto è sorprendente. Appena mi sono seduto sulla moto ho realizzato la qualità del lavoro svolto dal team e nel momento in cui sono rientrato nel box ho sentito un grande senso di orgoglio per quello che ancora una volta siamo stati capaci di creare”.

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1 commento
  • ligera ha detto:

    Faccio il mio migliore “in bocca al lupo” a Bagnaia, ma non è per questo che ho deciso di scrivere.

    E’ passato metà campionato e ancora nessuno ha scritto il minimo commento e certo che spunti di discussione ce ne sono stati e neppure pochi.

    Dipenderà dall’addio di Valentino alle gare di motomondiale? In tempi non sospetti, si provò a dire qualcosa in riferimento al fatto che, passata l’epoca di Valentino, molti, moltissimi “Tifosi” sarebbero spariti, dimostrando quello che alcuni sostenevano e cioè, che questo enorme numero di tifosi era presente solo per godere della luce riflessa del campione. Ora che la luce si è spenta, anche loro sono spariti.

    Questo post è qui solo per valutare se e quando, la teoria espressa qui sopra sia realmente vera o se si tratta solo di una contrazione fisiologica del tifo (o numero dei tifosi), che, nell’epoca di Vale, si era ampliato a dismisura.

    Sono qui per darci una contata. siete pregati di rifarvi vivi se già eravate presenti, nel caso contrario, iscrivetevi e fatemi sapere se sto parlando a qualcuno oppure se parlo al vuoto cosmico.

    Grandissima Ducati
    Grandissimo Pecco
    Grandissimo Millerone
    Senza dimenticarci dei Grandissimi piloti italiani e stranieri in sella alla mitica Ducatona.

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