MotoGP | E’ iniziata l’era Quartararo? [TITOLI DI CORSA]

Risultati in pista e attenzione mediatica, il francese vero epicentro della MotoGP

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In una MotoGP rimasta orfana, a stretto giro, prima di Valentino Rossi e poi del miglior Marc Marquez, la ricerca di un nuovo fenomeno sportivo e mediatico è diventata, negli ultimi tempi, più che mai una missione necessaria. Perché si sa, i campioni chiamano spettacolo ma il Campione (con volontaria C maiuscola, ndr) diventa un vero e proprio manifesto dell’intero movimento.

Un poster generazionale da appendere in camera, un catalizzatore costante di giudizi nel bene e nel male, ma anche l’inevitabile traino commerciale per chi di fatto l’intera carovana continua a governarla dal vagone di testa e dietro una scrivania.

Il prescelto, in tal senso e in questo momento, sembra più che mai essere Fabio Quartararo. Ventitrè anni appena compiuti, il primo campione iridato di una paese, la Francia, così attenta a mascherare l’attenzione per uno sport a lei indigesto, tanto quanto pronta, immediatamente, ad accenderci i riflettori nel momento in cui un suo atleta riesce a mettersi tutti alle spalle.

Il volto da ragazzo prodigio, il temperamento da Diablo con qualche scorribanda al di sopra delle righe, Quartararo non è solo il campione in carica e l’attuale leader del mondiale, perché a fare la differenza dall’esterno e in questo momento non sono la manciata di punti che lo separano dagli inseguitori più diretti, bensì la caratura da personaggio diventato sempre più progetto da copertina.

Il suo rinnovo auspicato ma ancora pericolosamente, per Yamaha, in bilico, i suoi ripetuti mal di pancia che diventano stoccate velenose nei confronti di una moto, l’attuale M1, in ritardo nello sviluppo e più lenta del previsto. Anche in quelle gare in cui gli altri, Ducati in primis, sembrano averne evidentemente di più Quartararo riesce comunque a limitare i danni, domando da mattatore la situazione in pista e bilanciando con astuzia comunicativa le attenzioni pre e post gara.

Sugli spalti il suo numero 20 è sempre più parte integrante della scenografia, e l’ovazione riservatagli a Le Mans per quanto prevedibile ha rafforzato solamente il concetto. Inoltre, proprio nell’ultimo week end vissuto in terra francese il talento di Nizza ha saputo consegnare una cartolina, la stretta di mano durante le qualifiche con Marquez dopo una scia generosamente concessa, che è sembrata per molti un esplicito passaggio di consegne.

Il risultato e le sensazione è che tutti, sempre e comunque, si ritrovino a parlare di Fabio Quartararo. Da qui a dare per assodato che la MotoGP sia ufficialmente entrata in una nuova era è forse troppo presto, ma pedigree, numeri e tempo sembrano essere alleati da non sottovalutare.

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