Moto3: Roberto Locatelli “Il team Italia quest’anno ha imboccato la strada giusta”
per il coordinatore tecnico del team FMI quest'anno Fenati e Tonucci saranno tra i protagonisti
Roberto Locatelli, campione del mondo nel 2000 della 125cc, è sicurmanete uomo abituato alle luci della ribalta, anche se non vi era più abituato da quando è diventato due anni fa coordinatore tecnico FMI del Team Italia. I risultati all’inizio sono stati tutt’altro che positivi, ma la squadra non ha mollato e ora, dopo duro lavoro i frutti stanno arrivando: a Losail con Fenati è arrivato il primo podio della sua gestione.
Assorbita la “sbornia” mediatica, il “Loca” tira un primo resoconto sul duo Fenati-Tonucci, i piloti che quest’anno vengono seguiti dalla squadra federale italiana.
“Siamo molto soddisfatti – ha affermato – il lavoro fatto da tutto il team ha dato i suoi primi frutti e questo significa che abbiamo imboccato la strada giusta”.
Iniziamo dalla moto: che sensazioni hai delle FTR Honda?
“Da questo punto di vista sono state rispettate le nostre aspettative. FTR ci ha fornito un prodotto competitivo e adattabile alle diverse piste. Dopo i buoni test a Jerez, ne abbiamo avuto subito conferma su di un circuito quasi opposto come quello di Losail. E’ un’ottima base da poter sviluppare nelle prossime settimane”.
Parliamo dei piloti e iniziamo da Tonucci: come ha preso la caduta?
“Alessandro ha lavorato tanto dopo l’infortunio per essere pronto alla prima del Mondiale. Grazie alla FMI e ai sui sacrifici ci era riuscito. Purtroppo è stato colpito alla prima curva da Binder e non ha potuto continuare. Il pilota sudafricano l’ha cercato nei box per scusarsi e Tonu ha accettato il gesto ma, naturalmente, era giù di morale. Guardando i tempi in gara poteva chiudere nei primi otto. Quando siamo partiti tutti insieme dal Qatar, però, aveva smaltito la delusione ed già è concentrato sul prossimo appuntamento”.
Il risultato di Fenati vi ha sorpreso?
“Chi non lo ha visto crescere forse sarà rimasto stupito, ma è un pilota Federmoto con cui ha corso CIV e Europeo e, quindi, non ha sorpreso noi che lo seguiamo da tempo. Conosciamo le sue qualità e, con il secondo posto all’esordio mondiale, ha solo dimostrato di quanto è capace. Ha talento e ciò che fa gli riesce con naturalezza. In maniera immediata capisce le reazioni della moto nei confronti del tracciato, corregge i difetti ne sfrutta le qualità”.
L’esordio di Fenati ha acceso i riflettori su un nuovo talento: questo clamore dopo solo un Gran Premio potrebbe distrarlo?
“Non è il tipo. Romano nasce pilota ed è concentrato sul suo lavoro. Tutto ciò che è accaduto dopo la bandiera a scacchi di domenica scorsa riguarda giornali e Tv. Fa sicuramente piacere ma l’obiettivo di tutti è quello di continuare a cresce, non certo di sederci al primo podio iridato”.
Il rapporto tra i due piloti del Team com’è?
“Ottimo: c’è una profonda amicizia tra i due e questo aiuta il lavoro di tutti. Fenati fa da riferimento a Tonucci che non soffre questo ruolo. I due collaborano molto e anche nelle prove in Qatar si sono aiutati. Il clima è sereno e tutto il team lavora in maniera positiva”.
Il 29 aprile c’è il secondo appuntamento: come vi preparerete per Jerez?
“Non smetteremo di lavorare un solo giorno. Cercheremo di capire le esigenze dei piloti e seguire le indicazioni di Romano per migliorare ancora la moto. Siamo all’inizio, abbiamo fatto solo il primo passo: l’anno è cominciato bene ma c’è ancora da lavorare. Possiamo toglierci delle soddisfazioni se continuiamo in questa direzione”.
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