Le Pagelle di Jerez de la Frontera

Le Pagelle di Jerez de la FronteraLe Pagelle di Jerez de la Frontera

Ecco le pagelle del Gp di Spagna

di Io, Paperoga

Gibernau: 10 e lode
Gara solitaria con i rivali abbandonati al loro destino con distacchi da Tour
de France.
Ci sono due spiegazioni: o al suo passaggio la pista si asciugava per poi tornare
ad essere un fiume subito dopo oppure ha guidato come al solito guida sul bagnato.

Insieme al terzo posto di Welcom fanno 41 punti irridati, e vetta (quasi) solitaria.

Fantastico.

Biaggi: 10 e lode –
Gara bellissima in compagnia del suo compagno di marca.
Pulito come sempre, quasi che la pioggia non lo riguardasse: davvero impressionante
la sicurezza con cui accelerava con la moto non ancora perfettamente dritta.

Il meno è per aver lasciato andare una vittoria che, per quasi tutta
la gara, era sembrata davvero vicina.
L’amara in bocca passa appena si guarda la classifica piloti.
Anfibio.

Barros: 6
In entrambe le prime due gare c’è stato chi ha lottato per la vittoria,
e chi no.
Lui è nella seconda categoria.
Non il massimo per quello che avrebbe la moto migliore di tutte.
Però la classifica generale non è così brutta, e se è
vero che il feeling continua a migliorare …
In ripresa.

Rossi: 7
Dopo qualche secolo non è sul podio.
E già è una notizia.
L’altra è che setta male, malissimo la moto ed ogni volta che solo
pensa di accelerare c’è da ridere. Per gli altri.
Evita di far conoscenza diretta con l’asfalto catalano prima grazie a quello
che al bar si chiama “culo”, e poi per il manico straordinario che
gli permette di domare l’indomabile e di non perdere ulteriori posizioni.

Certo che se quando va tutto ma proprio tutto storto fa quarto, è davvero
il favorito per il titolo.
Umano.

Hayden: 5
Onesto ma attardato alla prima gara.
Attardato e basta nella seconda.
Superare Rossi probabilmente non è facile neanche con le biglie sulla
spiaggia, ma i gradi di pilota ufficiale HRC uno dovrebbe anche guadagnarseli
sul campo.
Insufficiente.

Checa: 6
Torna a farsi vedere tra i primi.
Solo per qualche giro, prima di tornare sui consueti standard.
E già qualche cosa, ma non sufficiente a svelare il mistero della sua
perenne conferma come guida ufficiale Yamaha.
Anonimo.

Edwards: 4
Si conferma per la seconda volta su due tentativi l’ultimo degli hondisti
gommati Michelin.
E questa volta il mezzo, anche solo visivamente, pareva permettere cose che
i piloti delle altre case neppure si sognavano.
È vero che è l’unico campione sbk arrivato al traguardo,
ma il paragone con il compagno di squadra rimane impietoso.
Deludente.

Fabrizio: 10 e lode
La personificazione odierna di Carneade. O Davide contro Golia.
Insomma, prendete il paragone che più vi piace, ma la pista oggi ha detto
che ha corso alla pari con metà del gruppo. E che si è preso pur
il lusso di cadere, rialzarsi e lasciare dietro gente come Capirossi.
I tifosi della WCM festeggiano i primi punti. Quelli della Paton ricordano i
tempi lontani.
Grazie.

Capirossi: n.g.
L’unico pilota arrivato al traguardo della pattuglia
Ducati: 1
Il sospetto è che con la 2004 neppure Rossi riuscirebbe a fare qualche
cosa di buono.
Forse il campione del mondo in carica avrebbe evitato l’umiliazione di
vedere davanti una WCM, pure caduta durante la corsa.
Forse.
Disastrosa.

Aprilia: a scelta tra l’1 ed il 10
Ha cambiato più piloti che l’Internazionale allenatori.
I risultati sono peggio di quelli della seconda squadra di calcio di Milano.

Rimane il coraggio di aver lanciato un piccolo marchio in un grande mondo. Purtroppo
poco altro.
Ora che la barca aziendale sta affondando, la zavorra delle competizioni potrebbe
essere tra le prima cose ad essere buttata in mare.
Coraggiosa.

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