MotoGP – Shanghai – Rossi, Stoner e Pasini. Italia batte ”resto del mondo” 2-1

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MotoMondiale, atto terzo. In scena molti interpreti ma pochissimi protagonisti, quasi sempre i soliti, quasi.
In 125 ci si aspettava un rientro in corsa di “SuperPippo” Simoncelli che purtroppo non c’è stato, anzi. Il vincitore del primo gran premio della stagione ha navigato per tutta la gara nelle retrovie piazzando qualche giro interessante verso la fine ma senza mai brillare. Già perché davanti a tutti c’è stata un’altra corsa che poi ha fatto da modello per le altre classi.

In testa Fabrizio Lai e Mattia Pasini hanno condotto una gara splendida. Sorpassi a non finire anche al limite della strepitosa aderenza del circuito cinese, mai calcato prima di questo fine settimana. Lai ha dimostrato una sensibilità notevole sul bagnato, assestando delle staccate ai danni di Pasini che sembrava non lasciassero scampo. Pasini, in un frangente della corsa, ha anche invitato Lai ad essere meno irruente, vedendolo transitare su traiettorie insolite e temendo per un contatto.

Ultimo giro ed ultima curva, Pasini supera Lai che lo rimbrotta come negli altri giri precedenti, peccato che in volata il pilota della squadra del calciatore Francesco Totti, sia riuscito a farsi largo in maniera più o meno elegante ma comunque corretta, andando a transitare per primo sul traguardo. Commovente viste alcune polemiche passate in altre classi, la stretta di mano, l’abbraccio e il pensiero letto negli occhi di Lai….”vabbé, ma la prossima volta vinco io”.

Imbarazzante la situazione per quanto riguarda Manuel Poggiali.

In 250 gara quasi identica a quella corsa in 125. Prima bagarre in partenza e poi fuga solitaria del maturato Casey Stoner. Cecchinello torna a sorridere ed a sperare di conquistare il primo mondiale da Team Manager. La corsa ha visto il biondo pilota di Cecchinello, prendere la testa della corsa per non lasciarla mai più fin sotto alla bandiera a scacchi. L’unico che ha fatto compagnia a Stoner è stato l’ottimo Dovizioso. Andrea avrebbe voluto fare molto di più. Avrebbe voluto vincerla quella gara sull’acqua. Avrebbe voluto mandare un segnale forte al principale pretendente al titolo, lo spagnolo Pedrosa.
Di fatto, Dovizioso, ha mancato solo l’obiettivo “primo posto”. Il segnale a Pedrosa, l’ha mandato forte e chiaro, non solo come pilota in possesso di doti di guida, anche sull’acqua ma anche come stratega in grado di capire quanto 20 punti facciano molto comodo. E poi, comunque, davanti allo Stoner di ieri non si riusciva proprio ad andare. Troppo in palla la Aprilia dell’australiano e troppo in palla lo stesso australiano. Più indietro il resto della compagine con ritardi imbarazzanti specie per Dany Pedrosa.
Dovizioso, adesso, guida il mondiale con un piccolo margine da amministrare per le gare che non si correranno sotto la pioggia battente anche se lui ha già avvertito….”adesso si va a correre sui circuiti che mi piacciono tanto”

Nella MotoGp si è assistito al festival delle sorprese. Un Rossi in difficoltà durante il pre-gara che va a vincere, un appassionato di moto, ex campione del mondo della 250 degli anni che furono, tornato in sella per pura passione che monta in sella ad una moto che sembra essere stata presa dalla vetrina di un concessionario prima di essere immatricolata e messa in strada e ci arriva secondo sul podio ed un Marco Melandri che va a consolidare la sua posizione in classifica dimostrando che il connubio Melandri/Honda và alla grande.

Dietro, lo scempio.

Per cominciare abbiamo il vincitore dello scorso gran premio, Alex Barros….penalizzato da un ride trought mentre stava facendo una gara discreta ma completamente differente da quella che lo ha visto protagonista in Portogallo. Con Bailyss che va in terra, il tema Honda Pons se ne torna a casa con ben poche soddisfazioni.

Poi abbiamo Hayden che se non fosse stato per la grafica che lo menzionava, si sarebbe fatta non poca fatica per ricordarsi di lui.
Che dire di Biaggi…quinto dietro a….dietro a tutti. Poco importa chi fosse davanti. Lui su quella stramaledetta Honda ufficiale proprio non ci riesce. Ma perché?
Anche il tema ufficiale HRC se ne torna a casa bello livido.

Continua a tingersi di Rosso-Allarme, più che Rosso-corsa il mondo Ducati che vede crescere il numero di insuccessi a dispetto delle ore spese su un progetto che non ne vuole sapere di prendere il volo. Checa interpreta male il concetto di prendere il volo e tenta un decollo su una pista laterale….mamma mia che gran brutto fine settimana.

La Suzuki, mannaggia, mannaggia, per citare il mitico Meda, quasi ci riusciva. Roberts era li. Stavolta c’erano le gomme, c’era il pilota, c’erano le motivazioni e c’era anche il motore o almeno, c’è stato per un po’. Idilliaco sentire Roberts che arrivava in staccata col motore in tiro ed un rombo esaltante, emozionante vederlo tenere testa a Rossi, frustrante vederlo accostarsi sul bordo pista…

Le Honda del team Gresini vive un momento assai particolare. Melandri è secondo in classifica e malgrado ciò fa venire i brividi sentire Gresini che intervistato da Fuorigiri si lascia scappare un commento di rammarico per come è andato il fine settimana. Non sprizza gioia per quello che è sicuramente il miglior prodotto (come rapporto qualità/prezzo), in suo possesso. Per lui c’è solo un pilota in sella ad una moto ufficiale che fa quarto, non sa perché, non se lo sa spiegare e non vuole rilasciare dichiarazioni…dopo che per tutto il periodo delle prove, dal venerdì al sabato, non aveva fatto altro facendo intendere che in gara nessuno l’avrebbe visto. Il Melandri che conquista il suo quarto podio di categoria e secondo di stagione, solo un sorriso correttivo. Team in crisi di identità.

Anche la Yamaha meriterebbe dei pessimi voti. Se non fosse che è riuscita a dare a Rossi la migliore arma nel momento migliore. Rossi ricambia, come al solito, andando a vincere la prima gara del circuito cinese con gaia leggerezza. Si ferma, si leva il casco, ride ed esclama: “non riuscivo a crederci.[…] Mi sono anche divertito”. Grazie a questa prodezza terminata davanti ad un arrembante Jacque, Rossi rinsalda la leadership della Yamaha in vetta alla classifica costruttori. Quasi, quasi si potrebbe dire che durante la gara Rossi non cercasse di seminare i suoi avversari piuttosto cercasse di inseguirne qualcuno di nuovo.

Jacque fa una gara spettacolare nel segno della rimonta e del sorpasso. Fa trasalire via etere il suo compagno di squadra Hoffman e tutta la squadra Kawasaki sul muretto.

Al termine del Gran Premio della cina possiamo trarre un paio di considerazioni.

Prima cosa, il circuito percorso in condizioni meteo quasi estreme ne esce con primo bilancio con andamento positivo. Asfalto drenato e pista con condizioni di grip ottime.

La Honda in MotoGp dovrà presto rendersi conto che aumentare il numero di moto partecipanti al campionato non moltiplica le possibilità di vittoria ai danni del singolo pilota (Rossi, nella fattispecie), bensì disperde e diluisce tutte le forze dando adito a sprazzi di vivacità che si alternano tra i vari piloti Honda senza mai concretizzare. Si dovrà scegliere se abbandonare Gibernau per votarsi interamente a Biaggi o viceversa? Che sia, basta però che poi non si assista più a scene come quella di ieri che ha visto Gibernau parcheggiare desolato la sua Honda “ufficiosa” sul guardrail facendo stringere il cuore ai milioni di motociclisti appassionati che avrebbero voluto raccogliere il suo “tristo fardello”.

Tra 14 giorni ci si ritroverà tutti in Francia sul circuito di LeMans per l’ennesima sfida che speriamo veda più duelli, più sorpassi e sempre più motociclismo.

Davide Giordano

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