Intervista a Claudio Domenicali

Intervista a Claudio DomenicaliIntervista a Claudio Domenicali

Il nuovo stand Ducati al 63° Salone del Motociclo di Milano è uno dei migliori mai visti prima. I grandi schermi in alto, le tonalità di Rosso, la disposizione delle motociclette. Stai fermo, guardi i monitor, rivedi le immagini del passato e del presente, e non ti stanchi mai. Resti impalato, fermo vivendo la storia di un marchio senza eguali al mondo, con una storia che riesce a farti abbozzare un sorriso, nonostante a Borgo Panigale per quanto concerne il mercato non si stia vivendo uno dei migliori momenti da 10 anni a questa parte. Per fortuna ci sono delle novità, motociclette che accomunano, senza tanti giri di parole e luoghi comuni, la storia con il futuro, passando per il presente. La linea Sport Classic, Superbike, Supersport, Sporttouring, addirittura la Multistrada e la concept Hypermotard stanno alla perfezione in questo complesso. In più troviamo esposte la Ducati Desmosedici GP5 di Loris Capirossi e la Ducati 999 F05 protagonista nel Mondiale Superbike, perchè se il mercato e la linea di produzione sono in difficoltà, sono sempre le corse a far tirare avanti la Rossa. Autore principe di tutto questo è Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati Corse, guru della tecnica motociclistica. L’uomo che ha firmato il dominio decennale in Superbike, e ha concretizzato i successi in MotoGP, il volto che ha formato una squadra capace di far sognare noi, i Ducatisti, e tutta l’Italia delle due ruote. La persona che ha risposto alle nostre domande…

La domanda più semplice: un bilancio di questa stagione

“Per noi è stata una stagione positiva. Siamo stati l’unica casa europea a battere la concorrenza giapponese in MotoGP, lo sviluppo della Desmosedici ha portato due vittorie e siamo saliti quattro volte sul podio. Abbiamo centrato gli obiettivi fissati ad inizio stagione, in Superbike ci siamo difesi conquistando numerosi successi con Laconi, Toseland e c’è stata l’esplosione di Lorenzo Lanzi; nell’AMA Hodgson e Bostrom hanno svolto un ottimo lavoro, in Gran Bretagna abbiamo conquistato il titolo. Con questi risultati puntiamo a far meglio nel 2006, convinti di riuscire ad esaudire le richieste dei nostri tifosi e rispondere alle ambizioni aziendali”

Tornando alla MotoGP, si può dire che la “sfida” Bridgestone è stata vinta?

“E’ stato un azzardo che ha pagato. Sapevamo di incontrare delle difficoltà iniziali, senza illuderci troppo dei risultati dei test invernali a Sepang. La Bridgestone ha svolto un eccellente lavoro, stiamo formando una squadra con gli stessi obiettivi e la stessa voglia di vincere. In Giappone, come da noi in sede, si lavora alacremente alla ricerca di sconfiggere la concorrenza. Le due vittorie di Capirossi sono stato un premio per quanto fatto durante la stagione, ma la conferma che la strada intrapresa può rappresentare una svolta per noi come Ducati e per la Bridgestone. In più, naturalmente, è la conferma di aver vinto questa sfida”

Parliamo del 2006: la Ducati ha davvero bisogno di Sete Gibernau?

“Gibernau è un grande professionista, un pilota veloce e uno dei pochi, assieme a Loris e qualcun altro, che può dire con sincerità e con trofei alla mano di aver battuto Valentino Rossi sul campo. Ha vissuto una stagione sfortunata, con alcuni errori e problemi tecnici, ma senza dubbio non ha perso la propria velocità, non a caso è risultato il pilota più veloce nel complessivo delle Qualifiche. E’ un pilota da Ducati, con volontà nel lavorare ed inseguire i risultati. Non si dà per vinto e non si arrende mai, assieme a Loris forma una delle coppie più forti del campionato. Ringraziamo Carlos (Checa, ndr) per il lavoro svolto, ma per tutti è stato sicuramente meglio prendere una nuova strada”

L’obiettivo per il 2006, con Capirossi e Gibernau, è vincere il Mondiale?

“Noi proveremo a ottenere sempre il massimo, è nel nostro stile e tradizione. Sarà difficile contro Yamaha e Honda, ma siamo convinti di ben figurare. Abbiamo dei piloti abituati a vincere, noi siamo vogliosi nel farlo: perchè non provarci?

Ma Valentino è veramente battibile?

“Sì, non solo noi ci siamo riusciti, ma anche Melandri, Barros, Hayden, tanti altri in passato. Per il momento è battibile solo in gara, per quanto riguarda il campionato, noi ci proveremo…”

Alessio Piana

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