Incidente Kato, la Honda esclude problemi tecnici e accusa la Fim….

Kato, la Honda si difende e accusa
“Fim assente, regole da ripensare”
La Honda contrattacca. Dopo le ipotesi di un guasto tecnico (il malfunzionamento
dell’acceleratore elettronico) come causa dell’incidente di Kato, il manager
del team HRC, Carlo Fiorani, replica. “Escludiamo al 100% un problema di
natura meccanica o elettronica. Sono solo sciocchezze”. Poi attacca la
Federmoto: “La Fim ha brillato solo per assenza. E’ il momento di rivedere
il regolamento. Bisogna evitare che diventi uno spettacolo di gladiatori”.

-Qualcuno ha insinuato che la caduta di Kato sia stata innescata
da un problema all’acceleratore, lei cosa risponde?

“L’articolo a cui fa riferimento (quello pubblicato martedì dal
settimanale motosprint, ndr) contiene molte inesattezze – ha spiegato
Fiorani (nella foto a destra alle spalle di Rossi) a datasport.it –
Hanno pensato più alle vendite che non alla realtà dei fatti. Come Honda abbiamo
spiegato quale sia stata la dinamica della caduta e le immagini lo hanno confermato.
Comunque credo che al Mugello renderemo noti tutti i dati delle nostre moto,
in modo da evitare incomprensioni del genere in futuro”.

-Come proseguono le indagini su quanto accaduto a Suzuka?

“Le indagini interne sono state concluse e possiamo escludere assolutamente
un problema tecnico alla moto di Kato (che come Rossi, Hayden e Ukawa era
alla guida di una RC211V ufficiale a tutti gli effetti, ndr). Adesso abbiamo
affidato all’Università di Tokyo il compito di controllare i resti della moto
e capire se se sia anche un problema di pericolosità della pista”.

-Nessuna rottura dunque?

“Basandoci sui dati della telemetria, abbiamo visto che Kato è arrivato
a quella frenata a gas chiusa, con la giusta marcia inserita. Poi c’è stata
la perdita di controllo. Di sicuro, anche in caso di un malaugurato grippaggio
non avremmo avuto la dinamica che tutti avete visto nelle immagini”.

-Quanto al famigerato controllo elettronico dell’acceleratore?

“Lo stiamo sperimentando, ma non è mai stato usato in gara, nemmeno da
Kato in occasione del GP del Giappone”.

-Questo vuol dire che differenza tra la moto ufficiale e quella per
i clienti esistono, e sono sostanziali, allora?

“La moto ufficiale è migliore, è chiaro, è più veloce, è più potente.
E’ giusto che sia così, altrimenti non avrebbe senso parlare di ufficiale e
standard. Comunque, nelle moto, conta il pilota e Biaggi quest’anno e Barros
la scorsa stagione, hanno dimostrato che si può vincere anche con quest’ultima”.

-Ma i vostri piloti sono preoccupati?

“Loro non ci hanno chiesto dei chiarimenti, siamo stati noi a chiamarli
per rassicurarli. Abbiamo spiegato che non ci sono stati dei problemi sulla
moto di Kato e abbiamo mostrato loro tutti i dati a nostra disposizione. I piloti
erano convinti della sicurezza della moto e anche in base alle testimonianze
dirette in pista non hanno mai avuto dubbi riguardo alla moto”.

-Ma secondo lei queste MotoGP stanno diventando pericolose?

“Capire questo è la cosa più importante. Spetta a tutti, ai team, ai
costruttori, alla Dorna e alla Fim, capire se si sta andando in una direzione
sbagliata. I piloti per adesso non la pensano così, ma a loro interessa solo
andare più forte… Per quanto mi riguarda, auspico la creazione di una commissione
di sicurezza gestita dalla Federmoto internazionale”.

-Secondo lei la Fim ha colpe?

“Dovrebbe difendere i piloti e dare indicazioni per non trasformare il
divertimento in tragedia. Però finora la Fim non ha brillato per presenza. Anzi.
Uncini (il responsabile della sicurezza sulle piste, ndr) sta facendo
un ottimo lavoro, ma da solo non basta. Bisogna capire se la cilindra di 1000
sia troppo alta, se i freni siano da modificare, se la potenza sia da limitare,
se l’elettronica vada regolamentata. Bisogna evitare che il nostro sport diventi
uno spettacolo di gladiatori”.

-Prima che sia troppo tardi?

“Questo è il momento giusto. Siamo solo al secondo anno di vita della
MotoGP, la competitività è altissima tra le Case e le potenze in gioco sono
sempre maggiori. Se qualcosa va cambiata, bisogna farlo adesso. Non credo che
qualcuna delle parti interessate sarebbe contraria”.

Fonte: Tgcom.it

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