GP01 – Welkom – SudAfrica – 18.04.2004

GP01 – Welkom – SudAfrica – 18.04.2004GP01 – Welkom – SudAfrica – 18.04.2004

I muscoli si distendono ed il respiro diventa regolare, come il battito del cuore. Finalmente l’attesa è finita, il primo dei 16 GP di quest’anno è arrivato.

Tattiche e pretattiche durante i test invernali hanno aiutato a lenire il dolore di questa attesa ma oramai sono solo un ricordo.
Chi ha fatto bene e chi ha fatto male nei test sono sullo stesso piano. Tutto azzerato.

MotoGP
Ci siamo, pochi minuti separano il passato noto a tutti dall’ignoto futuro. Quel passato nel nome di un binomio Rossi-Honda che ha vinto tutto, tutti e ovunque. Quel futuro che ha visto tutti, tifosi e giornalisti, tentare di prevedere i risultati sfruttando ogni piccolo evento; dai test invernali alle prove libere, ufficiali, i warm-up.
Rossi sembra essere in forma smagliante. Primo in tutte le prove davanti ai piloti dell’armata Honda con Biaggi a capo e alle Ducati. Rossi che dichiara di essere contento in quanto in Honda c’era una enorme pressione, che era costretto ai lavori forzati, costretto a vincere sempre. Adesso non è più alla Honda, è alla Yamaha. Ha ottenuto quasi tutto quello che ha chiesto con il suo fedele braccio destro, Messer Jeremy Burgess.
Forse adesso a metterlo sotto pressione non sarà la Honda…e forse nemmeno la Yamaha. Ora sono le persone che si aspettano tutto e subito. Nessuno sembra credere all’anno di apprendistato di Rossi. Nemmeno Biaggi, anzi, lui dice che la Yamaha è sempre andata forte, bene, a parte l’anno in cui lui non c’era. Non vede perché Rossi non dovrebbe essere competitivo e vincente. Biaggi, su quel barattolo (come l’ha chiamato lui alla fine della ultima stagione in Yamaha), andava fortissimo. Anzi, in una delle svariate intervista Biaggi, oltre a lamentarsi della sua Honda, colpevole di essere troppo giovane nel telaio per pretendere di essere competitiva, dice: “…la Yamaha è meglio della Honda”.

Bene ora ci siamo.
Edwards si dichiara il favorito alla vittoria del titolo di questa stagione in MotoGP. Gibernau non dichiara nulla ma va forte, cavolo se va forte. Capirossi dice a tutti di stare attenti a lui e alla sua Rossa.

Byrne all’Aprilia si diverte e zitto, zitto macina chilometri.
La Kawasaki, finalmente graziata dai suoi designer prima e dai suoi ingegneri poi, sembra in grado di fare bene.

Kenny Roberts Junior sembra e forse è davvero uscito dal tunnel depressivo che lo aveva incatramato nelle retrovie delle ultime stagioni.

Ragazzi, la tensione è così alta che mi viene da indossare il casco per sentirmi un po’ di più motociclista, un po’ di più lì con loro e un po’ più al sicuro dagli sbalzi emotivi capaci di farmi sbattere la testa.

Prima di iniziare tutto per davvero un saluto a chi era presente alla prima delle gare dello scorso anno e poi basta. Un saluto a Katoh, presente ancora con noi col suo 74 su qualche moto e qualche tuta…almeno ancora per quest’anno c’è. Ciao Daijiro, per chi tifi quest’anno?

Semaforo rosso, dieci secondi al via: VERDE!

Fine del terzo giro, prima extrasistole.

Metà gara, primi infarti e gemiti dei commentatori da film porno.

Ragazzi miei che GARA!!!!

La prima di sedici, la prima di una nuova era; dopo la classe 500, la classe MotoGP. Dopo la classe MotoGP la classe ROSSI.

Grazie anche a Biaggi. In palla, fortissimo, superiore. Corretto nel dire che la moto ufficiale la merita lui forse più di Gibernau sicuramente più di Barros. Un quarto posto che non si può scusare con i guai fisici patiti nello scorso anno e una dichiarazione a fine gara di autocelebrazione per il rendimento della Yamaha, oggi, che non si può sentire.

Grazie anche ai commentatori, superReggiani e IperMilleFrattureCommentatoreHardSiffrediMeda.
Immagino gli occhi sbarrati di Reggiani tanto da intravedere la sua materia grigia.
Ho sentito i tonfi dei cuori di entrambe sul microfono.

Per me il mondiale, se finisse qui, sarei già soddisfatto, stremato e contento come alla fine di un mondiale di 100 gare.

Grazie a tutti, di nuovo, ancora, di più.

1) Valentino Rossi
2) Max Biaggi
3) Sete Gibernau

250
Nella quarto di litro un dePuniet ha impresso un ritmo martellante alla gara. Poggiali è sembrato un pelo in difficoltà rispetto al gruppo di testa e a Porto, suo inseguitore, soprattutto se paragonato all’esordio dello scorso anno, anche se siamo solo alla prima gara.

Dani Pedrosa, spagnolo, non ancora ventenni, in sella alla sua Honda ha dopo aver preso la testa della corsa ha iniziato a spingere talmente forte da agitare il suo team al punto di “intimargli” la calma dai box.

A 8 giri dal termine dePuniet su Aprilia del team LCR, ha recuperato tutto il distacco da Pedrosa tanto dare inizio ad una serie di sorpassi tra i due che li vedono alternarsi alla testa della gara, curva dopo curva.

Ultimo giro mozzafiato con Pedrosa che diventa il più giovane vincitore della 250 (20 anni il 29 settembre del 2005), alla gara d’esordio.

Grande soddisfazione

1) Pedrosa
2) dePuniet
3) Porto

Poggiali quarto.

Primo appuntamento classe 125.

Grande performance annunciata di Roberto Locatelli, vincitore del mondiale 125 nel 2000. Ottima partenza e tutti ad inseguire.

Grande Stoner, in versione rivista e corretta. L’ idea è quella di trovarsi di fronte ad un altro pilota. Per adesso sembra che il soprannome “Rolling Stoner” non gli si addica più. Attaccato ad Andrea Dovizioso fino al 16° giro. In seconda posizione dietro a Locatelli grazie ad un bellissimo sorpasso che gli è valso la prima posizione per poco meno di un giro, quando Locatelli lo ha ripassato.

All’inizio dell’ultimo giro abbiamo Locatelli con un Dovizioso scatenato alle calcagna, seguiti con un piccolo distacco da Nieto e Stoner interpreti di un duello fotocopia di quello di testa. Tanto da invertire la posizione del secondo con la prima e la quarta con la terza.

1) Dovizioso
2) Locatelli
3) Stoner

Anche DiMeglio ha rivalutato la sua reputazione con prestazioni di rilievo sin dall’inizio del weekend di gara.

Peccato per Simoncelli protagonista di una bella carambola che lo ha sbalzato di fronte alla moto prima di ruzzolare nella via di fuga.

Davide Giordano per Motograndprix.it

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