Davide Bulega: “Progetto JNB? Sono motivato dalla passione e dalla voglia di condividere le mie esperienze”

Bulega sarà anche responsabile commerciale del Team Italtrans e promotore di "Dinner in the sky"

Davide Bulega: “Progetto JNB? Sono motivato dalla passione e dalla voglia di condividere le mie esperienze”Davide Bulega: “Progetto JNB? Sono motivato dalla passione e dalla voglia di condividere le mie esperienze”

Davide Bulega, classe ’71 nato a Torino, è il papà di Nicolò, pilota che fino allo scorso anno ha militato nella classe Moto3 con lo Sky Racing Team VR46 e che quest’anno correrà per la stessa squadra nella classe Moto2, andando ad affiancare Luca Marini.

Tornando a Bulega “padre”, è stato campione italiano della 125 Sport Production ed europeo della 250 GP, team manager del team Lightspeed Kawasaki fino al 2007, nonchè collaudatore della Cagiva 500cc negli anni ’90, una delle moto più belle e competitive che la Cagiva abbia prodotto per la classe 500cc.

Ora Bulega Sr metterà a disposizione la sua lunga esperienza per aiutare i giovani piloti, ma soprattutto i genitori, a superare e ad affrontare la giungla contrattuale fra pilota e Team, dalle minimoto al Mondiale, questo attraverso il Progetto JNB, che però si espande anche a tutti gli sportivi in generale. Nicolò è ormai “cresciuto”, ora Davide vuole aiutare nuove “leve” a crescere e diventare piloti professionisti.

Il suo impegno non si fermerà però qui, la JNB è infatti diventata concessionaria esclusiva per “Dinner in the sky”, opportunità di assaporare un aperitivo, un pranzo oppure una cena, nell’esclusiva location mozzafiato di una tavolata sospesa a 50 metri d’altezza.

Inoltre Davide seguirà come responsabile commerciale il Team Italtrans Moto2, che quest’anno schiererà nel mondiale il confermato Andrea Locatelli ed Enea Bastianini. Lo abbiamo intervistato e gli abbiamo chiesto di tutte e tre i progetti, ecco cosa ci ha raccontato.

Davide, racconta il progetto JNB?

“Alcuni mesi fa mi era venuta voglia di offrire assistenza tecnica alle famiglie nella contrattualistica tra team e pilota; poi ho avuto la fortuna di conoscere dei professionisti molto interessanti con i quali abbiamo esteso i nostri servizi a tutti gli sportivi in generale, auto, moto, tennis, ciclismo etc etc., servizi che consentono ai nostri assistiti di potersi avvalere di un’equipe di professionisti in grado di seguire al meglio l’atleta ed il proprio entourage sotto tutti gli aspetti, dalla preparazione atletica all’alimentazione, dalla parte contrattualistica a quella fiscale, senza tralasciare ovviamente la comunicazione. Il Progetto JNB può accompagnare in modo professionale e completo lo sportivo nel corso della sua attività, sul campo e fuori, consentendogli di ottimizzare le proprie doti e le proprie risorse per il raggiungimento dei migliori risultati possibili. Per farlo potrà scegliere di usufruire di tutti i servizi offerti da JNB, oppure solo di quelli che gli sono necessari, avvalendosi quindi solo di alcuni degli esperti che compongono la squadra da me coordinata.”

Sei anche diventato il nuovo direttore commerciale del Team Italtrans Moto2

“Conosco il team da molti anni ovviamente, ma non avevo mai avuto rapporti con la dirigenza. L’estate scorsa, per puro caso in vacanza, ho conosciuto Laura Bertulessi, titolare di Italtrans, quello è stato il primo contatto; da cui poi la reciproca conoscenza si è approfondita ed è approdata alla collaborazione, nata costruendo un rapporto paritario basato sul rispetto e sulla fiducia reciproca. Concetto davvero nobile. Nella stagione 2019 la mission principale sarà quella di pormi obiettivi realistici e raggiungerli con determinazione, serietà e motivazione per far crescere il più possibile il team Italtrans, generando entrate ecomomiche per l’organizzazione. Sono felice inoltre di mettere a disposizione del team le mie competenze nel motociclismo unite alle mia personalità amichevole, potrò occuparmi delle relazioni pubbliche con ospiti e sponsor per sviluppare, mantenere e migliorare le relazioni e fidelizzare gli sponsor. Spiegherò loro regolamenti, curiosità e strategie dei piloti in pista. Sarà anche molto divertente!”

Spiega invece cos’è “Dinner in the sky”?:

“E’ l’opportunità di assaporare un aperitivo, un pranzo oppure una cena, nell’esclusiva location mozzafiato di una tavolata sospesa a 50 metri d’altezza! Chi l’ha provata non ha dubbi: è un’esperienza unica, di quelle che non scordi mai e fra l’altro le portate sono proposte gastronomiche di Chef stellati. Collaboro con loro nella raccolta pubblicitaria. Dal 20 aprile al 5 maggio saranno per la prima volta in Italia a Cattolica.”

Tornando al progetto JNB, perché lo fai?

“Partiamo dal presupposto che ognuno dei professionisti coinvolti, me compreso, ha la consapevolezza che non sarà facile acquisire clienti, data la diffidenza che c’è nel settore, che tra l’altro in parte comprendo. Quando ho pensato a questo progetto, l’ho fatto motivato dalla passione e con l’intenzione di condividere le mie esperienze.”

Qualcuno potrebbe pensare che sia un’imitazione della VR46 Riders Academy…

“Eh, magari! loro sono un’eccellenza mondiale, a mio avviso ineguagliabile. La JNB è “due spanne sotto”, non per la qualità di lavoro dei miei professionisti, ma semplicemente perché è diversa la mission: il nostro obiettivo è preparare il giovane pilota e la sua famiglia ad entrare e accedere con maggiore consapevolezza a realtà di caratura mondiale; è un lavoro di “sgrossatura iniziale” quella che faremo sui piloti in erba, che per noi è fondamentale e che in ogni caso non potrà essere che propedeutica per accedere a strutture come la VR46 Academy ad esempio… Paradossalmente qualsiasi Academy un domani prenderà questi piloti, avrà molto meno lavoro da fare su di loro, fuori dalla pista, e potrà dedicare molto più tempo alle attività in pista.”

Pensi di poter dare fastidio a qualcuno?

“No, perché? La Costituzione Italiana riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro. Non pesto i piedi a nessuno, è il mio lavoro e lo faccio a testa alta.”

Potresti mettere in difficoltà tuo figlio con i tuoi progetti?

“Quale padre svolgerebbe un’attività sapendo di mettere in difficoltà il proprio figlio? Ma soprattutto, in quale modo potrei metterlo in difficoltà con il mio lavoro? Nicolò non è più il biondino delle minimoto, è cresciuto, è nel mondiale ed è un pilota seguito molto bene, sia
professionalmente che umanamente. Io per lui a suo tempo mi sono affidato ciecamente al Team per cui corre, all’immensa esperienza e professionalità delle persone che lo gestiscono e sono orgoglioso di lui e delle scelte che in passato abbiamo fatto, insieme. Però oggi non posso fare più nulla per lui, se non il padre ed è ovvio che non posso stare a casa e non lavorare. La mia vita si è svolta interamente nelle moto, fra l’essere pilota, l’essere titolare di un team, gestire gli sponsor, i contratti… so fare queste cose, e queste faccio. Viceversa magari facevo il dentista.”

Qualcuno parla di fraintendimenti e litigi tra te e Nicolò

“Sì, è vero! Litighiamo quasi tutti i giorni, quando ad esempio risponde male, quando arriva tardi la notte, quando secondo me spende troppo, quando non porta via la spazzatura, ecco, diciamo che faccio il papà, e per lui sono un papà rompi palle. Nella vita non glie l’ho mai data vinta facilmente, anzi, e forse un po’ mi pento (ride) perché per me era fondamentale che imparasse da subito che non tutto è dovuto, che le cose te le devi conquistare, che se te le conquisti con forza e determinazione hanno più sapore. Ma, direi, tutto nella normalità della gestione di un rapporto padre-figlio. In realtà siamo una comunissima famiglia italiana di quelle in cui il concetto di “casa”, quello bello, si consolida ogni giorno di più nel nostro rapporto, man mano che cresciamo e maturiamo insieme.”

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