Witteveen: ‘Presto vinceremo anche in MotoGP’….

Witteveen promuove la nuova Aprilia
"Presto vinceremo anche in MotoGP"
L’anno dell’apprendistato si è chiuso tra tante ombre, ma all’Aprilia sono
convinti che già da questo 2003 anche nella classe MotoGP la RS Cube comincerà
a volare. L’obiettivo è vincere e l’ingegner Jan Witteveen, responsabile
del settore corse della Casa di Noale, ha le idee chiare: "Vogliamo stare
in cima alla classifica, anche se non sarà facile farlo subito. La Honda
è il nostro punto di riferimento e già quest’anno speriamo di avvicinarci".

Quale è l’obiettivo realistico per la vostra MotoGP?
"Credo che potremo lottare per un posto a ridosso del podio – ha ammesso
il tecnico olandese a cui sono legati tutti i successi dell’Aprilia – Diciamo
dal 4° entro i primi dieci in tutte le gare. Per la vittoria ci vorrà
un po’ più di tempo, magari non subito quest’anno, ma sono sicuro che prima
o poi arriveremo là dove ci siamo prefissi. Molto dipenderà da tanti
fattori, non escludendo la fortuna".

L’esperienza del 2002 è comunque servita per non ripetere gli
stessi errori?

"Il 2002 è stato un anno negativo dal punto di vista dei risultati.
Sotto l’aspetto tecnico, invece, abbiamo raccolto parecchie informazioni
che ci saranno utile. Abbiamo cambiato parecchie cose che durante la scorsa
stagione ci hanno rallentato. Abbiamo imparato molto, insomma".

Cambiare gomme (Michelin) e piloti (Edwards e Haga) basterà?
"Non credo che si sufficiente. Di sicuro con Colin Edwards abbiamo preso
un pilota esperto sia con i motori a quattro tempi che con le gomme Michelin
(lo scorso anno Aprilia utilizzava Dunlop, ndr). Le prime impressioni sono molto
buone, siamo contenti di come stanno andando le cose".

Quale è il vostro bilancio dopo i primi test invernali?
"E’ difficile dire a che punto siamo rispetto ai nostri avversari.
I tempi fatti segnare a Jerez e Valencia sono incoraggianti, anche perché
ottenuti con gomme da gara. Certo non siamo i migliori della categoria, ma credo
che ci siamo avvicinati parecchio a loro. Per dire quanto, però, è
ancora presto".

Su cosa vi siete concentrati soprattutto?
"Dovevamo lavorare su tutti i campi, ma soprattutto ci siamo concentrati
sulla distribuzione della potenza. L’obiettivo è quello di rendere
più trattabile e guidabile il motore in modo che non metta in crisi la
ciclistica e i piloti. Quando poi il motore sarà a posto potremo concentrarci
sulla potenza massima".

Ci sarà poi la sfida tutta italiana con la Ducati.
"Per noi è un avversario come la Honda o la Kawasaki. Certo loro
sono un po’ avvantaggiati perché hanno un pilota italiano come Capirossi
e i media avranno occhi solo per loro. Noi dovremo dimostrare coi risultati
di poter competere con la Ducati. Hanno una buona moto, speriamo di giocarcela
alla pari".

In 250 e in 125, invece, dovrete difendere i titoli iridati conquistati
lo scorso anno.

"Secondo me non sarà così facile come tutti pensano. In 250
la Honda non è stata certo a guardare e sarà un avversario molto
pericoloso. Certo con Elias e Nieto siamo messi bene e credo che anche Poggiali
stia già facendo molto bene. Poi state attenti a De Puniet. In 125 tutto
è ancora più aperto perché anche i nostri avversari hanno
tanti piloti in grado vincere il titolo come Vincent, Locatelli o Pedrosa. In
entrambi i casi comunque non abbiamo dormito sugli allori cercando di perfezionare
una moto che era già competitiva".

Peccato però che avete perso i due campioni del mondo Vincent e Melandri.
Come mai?

"Vincent è andato via per una questione puramente economica. La
Ktm gli ha fatto un’offerta a cui non poteva rinunciare. Discorso diverso
per Melandri. Noi avevamo bisogno di un pilota esperto per sviluppare una moto
ancora nuova, lui cercava una 4T già competitiva per concentrarsi sul
suo apprendistato alla classe regina. Non è detto però che in
futuro le nostre strade non possano rincontrarsi".

Fonte: Tgcom.it

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