VR46 Riders Academy: intervista esclusiva alla new entry Marco Bezzecchi
Una lunga chiacchierata alla scoperta del giovane talento italiano entrato alla corte del Dottore
VR46 Riders Academy – che il talento ci fosse era evidente. Il primo anno nel CIV, classe Moto3, Marco Bezzecchi ha conquistato il posto d’onore; ed al secondo tentativo ha fatto centro laureandosi Campione Italiano. Già due wild card nel Motomondiale 2015 e tante prestazioni di altissimo livello durante la stagione. I numeri parlano chiaro: nel CIV ha visto 7 volte la bandiera a scacchi – su 10 gare – conquistando 7 vittorie. Questi ottimi risultati non hanno solo indotto la casa costruttrice indiana Mahindra a farlo diventare uno dei suoi piloti (prima nel CIV e poi nel CEV), ma hanno permesso anche il grande salto nel Mondiale Junior in Spagna con il Team Aspar, direttamente appoggiato dalla VR46 Riders Academy. Già, proprio la scuola di piloti italiana realizzata da Valentino Rossi, in cui Marco è entrato da pochi giorni e che annovera tra i suoi componenti gente come Romano Fenati, Niccolò Antonelli, Nicolò Bulega, Pecco Bagnaia, Andrea Migno, Lucar Marini, Franco Morbidelli e Lorenzo Baldassarri; tutti piloti impegnati nel Mondiale 2016.
– Nel 2015 ti sei laureato Campione Italiano Velocità, che anno è stato?
È stato un anno pieno di soddisfazioni ma anche molto difficile perché, oltre ad essere andato forte, ho fatto diversi errori e per questo ho rischiato di perdere il Campionato. All’ultima gara siamo riusciti a fare una doppietta e, grazie anche al problema di Fabio Di Giannantonio, ho recuperato i punti di svantaggio e ce la siamo giocata ad armi pari. È stata una bagarre della Madonna! È stato bellissimo aver vinto il titolo.
– Sei un pilota che o vince, o niente.
Questa mia caratteristica può essere positiva fino ad un certo punto: Fabio ha vinto 2 gare e gli sarebbero potute bastare per vincere il Campionato. Se anziché fare 3 zeri, avessi preso qualche punticino in più, sarei arrivato alla fine della stagione più tranquillo.
– Durante l’ultimo round della stagione avete fatto una strepitosa bagarre.
È stato difficile perché io cercavo di amministrare la gara e non volevo buttare via tutto anche se forse avevo la possibilità di scappare. Non me la sono sentita di tirare così tanto dati gli errori fatti in altre gare. Ho preferito fare il corpo a corpo anche se poteva essere pericoloso. Fortunatamente è stata una bellissima bagarre che sono riuscito a vincere.
– Si è trattato comunque di una gara a 3: oltre a te e Di Giannantonio si è battuto anche Nicholas Spinelli. Una situazione molto simile al finale del Motomondiale: Rossi, Lorenzo e Marquez.
È stato davvero molto corretto. Fossi stato in lui, dato che ci è venuto a prendere, ci ha passati e ne avrebbe avuto per andare via, avrei provato a vincere. Anche se è diverso avere i riferimenti di due piloti ed andarli a prendere piuttosto che scappare via da solo. Sono stato comunque molto contento che abbia visto che ci stavamo giocando qualcosa di importante e non abbia dato fastidio.
– Per il 2016 si prospetta il CEV – FIM Moto3 Junior World Championship – con il Team Aspar.
Dall’inizio del 2015 sono un pilota Mahindra. Mi hanno fatto fare dei test ed hanno visto che me la so cavare abbastanza bene nello sviluppo, sono preciso nel comunicare i comportamenti della moto ed hanno deciso di farmi fare il CEV sia per portare avanti lo sviluppo della moto che per farmi crescere come pilota. Poi magari per portarmi nel Mondiale, si spera.
– Il tuo sarà un ruolo molto importante per la Mahindra date le restrizioni nello sviluppo della moto.
Il nostro lavoro sarà importante perché nel Motomondiale, oltre ad aver diminuito le giornate di test, le case hanno a disposizione un solo aggiornamento di telaio e due di motore. Per Mahindra è quindi molto importante utilizzare il CEV per preparare al meglio gli sviluppi da trasferire sulle moto del Mondiale.
– Il tuo avversario ed il tuo compagno di squadra del 2015 saranno nel Motomondiale, cosa ne pensi?
Fabio Di Giannantonio e Fabio Spiranelli hanno avuto questa possibilità ed hanno fatto bene a sfruttarla; però il Mondiale non è per niente facile, anche se potranno fare sicuramente bene. Per quanto mi riguarda, questa decisione presa insieme alla Mahindra credo sia quella giusta: ancora preferiamo fare un anno al CEV per crescere insieme alla moto per poi arrivare al Mondiale pronti. Credo sia la scelta giusta anche per non rischiare di bruciarsi con piazzamenti non positivi.
– E’ da poco arrivata l’ufficialità dell’accordo con la VR46 Riders Academy.
L’Academy è l’opportunità che penso sogni tutto il mondo. È una scuola di piloti molto particolare: abbiamo la fortuna di allenarci con Vale, che penso sia il ragazzo più bravo del mondo, che riesce a farsi ascoltare e a dare i consigli giusti; anche perché qualsiasi cosa che ti dice è perché lui l’ha già passata. La prima volta che ho visto i ragazzi dell’Academy è stato al Mugello per il Mondiale. Dopo mi hanno invitato, e da lì ci siamo tenuti in contatto fino a firmare con loro.
– Come si svolgono gli allenamenti?
Valentino, per quanto possa essere famoso ed un’icona, quando siamo al Ranch è estremamente disponibile ed alla mano. È sempre pronto a darti un consiglio e questo è bellissimo.
Con i ragazzi del Team siamo una bella squadra: si tratta dell’unico gruppo in uno sport individuale ed è un’ottima cosa. La competitività che si crea è positiva e divertente.
– Programmi mondiali per il 2016 o 2017?
Per ora non sono state programmate wild card. Se la Mahindra dovesse ritenere utile qualche gara io mi farò trovare pronto, ma per ora non ne abbiamo parlato. Per il 2017, se avrò fatto una buona stagione, parleremo insieme del grande salto.
– Hai partecipato alla 100 km del Ranch a casa di Valentino. Come è andata?
Ero in coppia con Celestino Vietti ed il nostro scopo era fare chilometri; girare lì è davvero molto difficile. Tutto sommato siamo andati anche bene per essere una delle prime volte, poi vedere da vicino i cambi moto, Vale che ha fatto un garone; è stato davvero emozionante. Alla fine abbiamo mangiato tutti insieme – grazie al Team Gradella – ed eravamo una bella tavolata.
Abbiamo messo dietro gente come Folger, Danilo ed Hutchinson; non siamo arrivati ultimi! Sedicesimi credo…
Non ci resta che augurare al giovane italiano Marco Bezzecchi di proseguire sempre al meglio il suo già splendido percorso nel motociclismo. A maggior ragione da ora in poi che porterà i colori della VR46 Riders Academy sul petto.
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