Superbike: Troy Bayliss in pista anche in Tailandia
L'australiano che compirà 46 anni il 30 marzo sostituirà ancora l'infortunato Davide Giugliano

Ducati Superbike – Troy Bayliss dopo essere tornato in sella ad una Superbike per il round di apertura del mondiale delle derivate di serie a Phillip Island, sarà in sella alla Ducati Panigale R anche nel secondo round che si disputerà in Tailandia dal 20 al 22 marzo presso il Chang International Circuit nella provincia di Buriram.
L’australiano che compirà 46 anni il 30 marzo sostituirà ancora Davide Giugliano, infortunatosi pochi giorni prima della gara australiana. L’obiettivo del pilota italiano è quello di tornare in sella nel quinto round del campionato in programma a Imola dall’8 al 10 maggio.
“Sono davvero entusiasta di poter correre ancora una volta con la Panigale R e ringrazio l’Aruba.it Racing – Ducati Superbike Team per l’opportunità – ha detto Troy Bayliss – Sarà molto bello lavorare di nuovo con la squadra e con tutti i ragazzi del team. Rispetto alla mia gara di Phillip Island, organizzata davvero all’ultimo momento, questa volta avrò più tempo per allenarmi e per potermi preparare al meglio. Ho una grande motivazione e mi sento molto carico: non vedo l’ora di tornare in pista!”
Non è stata invece presa nessuna decisione su chi sarà in sella per le gare di Aragón (12 aprile) ed Assen (19 aprile).
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Yessssss!!! Sono sicuro che stavolta non sarà una gara dietro le posizioni di vertice, forza Troy!!!
E un grazie enorme al team Ducati Aruba.it
Spero che lo faranno gareggiare fino al rientro di Giuliano. Non arriverà a podio ma anche se mettessero un altro pilota non cambierebbe molto.
qualche espertone che non conosce la pista aveva sognato o meglio fantasticato che avrebbe potuto battagliare per il podio e che gli altri avrebbero dovuto stracciare la licenza…..
non per vantarmi ma in pista ci sono andato molto e avevo detto che quando uno sale dopo anni ricorda mentalmente quello che faceva ma il feeling con la moto i movimenti muscolari non vengono piu’ istintivamente ma sono pilotati dal ragionamento mentale e si diventa lenti,dopo qualche giro subentra la stanchezza e a quel punto e’ la moto che porta in giro il pilota ….cosi’ e’ stato
spero che si allera’ bene per fare la figura che merita altrimenti meglio non correre
“non per vantarmi ma in pista ci sono andato molto”..
..ma dai non c’è niente di cui vantarsi..ci sono così tanti fermoni che frequentano assiduamente la pista..
dai scherzo..anch’io sono un fermone pistaiolo..tituli vinti zero! ma che divertimento no?!
io lo immaginavo nei 10..magari questa volta..
in genere ero fra i primi 4 poi dopo 6 anni che ho smesso di correre,cosi’ con un amico un po per gioco un po perche’ la nostalgia era molta ho deciso di andare in pista una domenica,bene….non dico di essere tornato uno che doveva imparare che in genere su quella pista prende circa4,5 sec al giro, ma tutto quello che usciva istintivamente dai movimenti del corpo,l abitudine all asfalto che viene avanti molto piu’ velocemente del normale fra una curva e l altra,insomma ti senti come un ingranaggio con la ruggine e dai mie vecchi tempi giravo 1,5 sec piu’ lento.questo per far capire a chi non e’ mai andato in pista che anche un fenomeno ha bisogno di girare,quando ci si avvicina alle corse anche se si e’ portati a questo tipo di sport e’ necessario girare girare e ancora girare e poi si puo’ capire il valore del pilota ,non nasce nessuno che sale su una moto o una macchina e gira come uno abituato a correre e stessa cosa se ci si ferma……