Superbike: Max Biaggi non esclude un ritorno in pista

Durante la presentazione Mediaset della stagione motori 2015 il campione del Mondo ha parlato del suo futuro come voce della sbk e non solo.

Superbike: Max Biaggi non esclude un ritorno in pistaSuperbike: Max Biaggi non esclude un ritorno in pista

Anche nel 2015, gli amanti delle corse su due ruote potranno godersi in chiaro il campionato mondiale delle derivate di serie, insieme a quello Motocross: su Italia 1 e su Italia 2 verranno infatti trasmesse oltre 270 ore di eventi sempre in diretta, di cui 210 dedicate alla Superbike.

Nel corso della presentazione a Milano Claudio Brachino (Direttore Videonews), Fabio Pravettoni (Responsabile Struttura Motori) e Luca Budel (Responsabile Redazione Motori) hanno esposto i piani per la stagione 2015, poi il microfono è passato nelle mani di Max Biaggi e Giulio Rangheri, rispettivamente commentatore tecnico e telecronista Superbike.

Il campionato delle derivate di serie verrà quindi trasmesso in chiaro sui due canali di Mediaset per i prossimi tre anni: ogni fine settimana di gara, verranno dedicate 14 ore di diretta garantite da una squadra di oltre 30 persone tra giornalisti, produttori, registi e operatori messa in pista.
Ai microfoni della cabina di commento tornerà il duo Biaggi – Rangheri, mentre Anna Capella e Ronny Mengo raccoglieranno informazioni ai box; ad Alberto Porta, con Max Temporali, è affidato il ruolo di commentatore della Superstock 600 e 1000.
Per tenere sempre più aggiornati gli appassionati, da quest’anno, a partire dal 2° round in Thailandia, il venerdì pomeriggio andrà in onda un nuovo programma “magazine” di circa un’ora, durante il quale verranno trasmessi gli highlights delle prove del venerdì, le interviste e i commenti dei piloti.

Riportiamo qui di seguito una bella intervista concessa da Max Biaggi al sito www.motociclismo.it.

Quest’anno ancora commentatore tecnico del Campionato delle derivate di serie, ma cosa di dici del rapporto con Aprilia?
“È un lavoro, un impegno che a me piace, tant’è che quest’anno sono stato riconfermato nel gruppo sport Mediaset per seguire la Superbike e sono molto contento. Per quanto riguarda la pista, come avete visto, ho effettuato dei test con la Superbike, quindi per questo 2015 sarò tester Aprilia… SBK e MotoGP. In pista ci vado già da gennaio, per collaudi con Aprilia Racing e stiamo facendo un programma: questa cosa mi piace molto perché è un gruppo di lavoro che conosco praticamente da quasi 20 anni. Ci capiamo all’istante: aiuta sicuramente loro e appaga me. Andare in pista per correre la vedo difficile onestamente… però intanto mi prendo questo che è già qualcosa e mi tiene legato a un mondo che conosco bene. Se dovesse nascere un’occasione per ritornare a correre, anche solo per qualche gara… perché no?”.

Come vedi la gara di apertura?
“La gara di apertura è come un grande cantante che ha paura di “steccare” quando fa il concerto live. Allora tutti hanno un po’ il timore di buttare all’aria il 1° round e questo ti penalizza perché devi aspettare la gara dopo, che in questo caso è molto in là. Penso che tutti cercheranno di fare una gara contenuta, però se poi hai la benzina per andare.. vai! Invece Gara2 sarà una gara tutta da vedere: chi non sarà riuscito a portare a casa un buon risultato in Gara1, due ore dopo avrà la possibilità di rifarsi”.

Un pronostico per la Superbike e per la MotoGP?
“Per la Superbike mi viene da dire Rea con la Kawasaki: sarebbe l’anno della consacrazione, lui ha molto talento ma non ha mai avuto un mezzo tecnico all’altezza. In MotoGP… se dico Marquez sono scontato, quindi sono per Lorenzo! È un bravo ragazzo, lo conosco da una vita e quest’anno l’ho visto particolarmente motivato e preparato”.

Parlando di MotoGP: dopo la prestazione di Melandri e Bautista a Sepang, pensi che ci sia per Aprilia ancora tanto lavoro da fare o era una cosa che ti aspettavi?
“Più o meno… il distacco dai primi è importante. Però diciamo la verità: questa Aprilia 2015 non è una MotoGP vera, ma una CRT un po’ più evoluta. La vera MotoGP è in cantiere e arriverà nel 2016. Normale che è dura, sapendo che non hai la possibilità tecnica di vincere o di arrivare sul podio”.

Girano voci di un tuo Team nel mondiale Supermotard…
“Non ho un progetto. Conosco molto bene un pilota, che è Mauno Hermunen (2° nel mondiale lo scorso anno), e gli voglio dare una mano perché è un bravo ragazzo e i suoi meccanici sono gli stessi con cui ho iniziato a correre nel 1989. Un ritorno alle origini: come voi sapete il mondo è supermotard è molto molto piccolo, difficile trovare le risorse e, se posso, gli aiuto sotto quell’aspetto lì, ma niente di più”.

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